di Filomena Tucci
Per la festa delle donne nulla da festeggiare
La Calabria è la regione più povera d’Italia
Tra le peggiori di Europa con un tasso di disoccupazione del 37%
Le donne versano in condizioni difficili
E la pandemia ha determinato una riduzione ore lavoro
Aggravandone le condizioni economiche
L’occupazione femminile ha fatto registrare una diminuzione percentuale quasi doppia rispetto a quella maschile
I rischi di povertà assoluta sono altissimi
La fuoriuscita dal mercato del lavoro allarmante
Rapporto dell’Istat nel capitolo dedicato al “Lavoro e conciliazione dei tempi di vita”. La Calabria in particolare ha registrato nel 2021 un tasso di occupazione (20-64 anni) del 45,5% Ben 16 punti di distanza da quello nazionale
Un tasso di mancata partecipazione al lavoro pari al 37,2%. Gli occupati in lavori a termine da almeno 5 anni si attestano al 27,7%, mentre gli occupati sovraistruiti al 26,4. Il part time involontario è al 16%, mentre gli occupati che lavorano da casa ammontano al 9,3% del totale. Il rapporto tra i tassi di occupazione (25-49 anni) delle donne con i figli in età prescolare e delle donne senza figli si attesta al 69,6
La provincia di Cosenza
Il tasso di disoccupazione nel triennio si conferma in crescita intorno al 23% doppio rispetto alla media italiana sono le donne e i giovani del Mezzogiorno a subire l’impatto occupazionale maggiore nella crisi pandemica: sono loro le fasce ad altissima vulnerabilità che necessitano politiche mirate di sostegno Economico, Psicologico, Logistico e familiare
I giovani under 35 che non studiano e non lavorano nella media del 2020 hanno raggiunto nel Mezzogiorno il milione e 600 mila unità (36,1% a fronte del 18,6% del Centro-Nord).
Venendo a impiego PNRR
Rispetto alle indicazioni dell’osservatorio donne 4.0
Le tecnologie acceleratori della chiusura del gender gap
Il World Economic Forum nel Global Gender Gap Report 2020, stila una classifica del divario di genere in 153 paesi ed evidenzia che, ad oggi, questo divario non è stato chiuso in nessuno Stato al mondo. L’Italia tristemente occupa la 76 esima posizione in questa classifica. La Community Donne 4.0 ha dichiarato che le tecnologie siano leve strategiche nella crescita personale e professionale delle donne e che possano accelerare la chiusura del divario di genere. Ad oggi però, sono ancora poche le donne che ricoprono ruoli tech nelle funzioni aziendali. Secondo un recente studio europeo, solo il 17% degli specialisti tech sono donne e solo il 34% dei laureati STEM (Science, Technology, Engineering, Math) sono donne. Il problema di una scarsa rappresentanza femminile nel settore tech è da ascriversi al retaggio della scuola primaria e secondaria, in quanto nel corso della loro educazione iniziale le ragazze non sono supportate o consigliate a intraprendere lo studio di discipline STEM.
Cosenza rispetto all’attuazione delle misure previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dovrebbe fornire Ottime risposte
Soprattutto nei settori tech servizi e tra i laureati e le Laureate Stem
Le imprese di Cosenza hanno registrato un calo del fatturato
Poiché le imprese operano prevalentemente nel
Terziario servizi e commercio
Sarebbe utile spingere su terziario avanzato
E facilitazioni che agevolino autoimpiego e creazione di nuovi mercati in questi settori ad alto potenziale.
Il tasso di natalità è di poco superiore a quello di mortalità delle imprese di Cosenza nel 2020 per questo occorre incentivare urgentemente la Nascita di nuove aziende e accesso a microcrediti e servizi agevolati per nuova occupazione soprattutto femminile e giovanile
Il valore della Diversity & Inclusion
Le tecnologie stanno ricoprendo sempre più un ruolo fondamentale nella nostra vita e stanno letteralmente rimodellando il mondo ed il modo in cui viviamo. In questo scenario il rispetto e la salvaguardia della diversità svolgono un ruolo importante, in quanto permettono di progettare soluzioni e prodotti in grado di valorizzare la molteplicità delle visioni e creare maggiormente valore grazie ad una moltitudine di prospettive. Secondo alcuni report internazionali le aziende che considerano la diversità come valore da perseguire, hanno prestazioni migliori, assumono talenti migliori, hanno dipendenti più coinvolti e garantiscono maggior benessere ai loro lavoratori rispetto alle aziende che non implementano i principi di diversità e d’inclusione.
Digital Mismatch: poche donne per i lavori del futuro
Si prevede che le professioni STEM registreranno una rapida crescita nel prossimo decennio, in particolare le competenze tecnologiche ed ingegneristiche saranno tra le più ricercate e, in questa prospettiva, le donne possono costituire il punto di svolta per coprire questo divario. La Comunità Europea ha creato un indice di “divario di genere” (i.e. gender gap index) e l’indice per il 2020 sta rilevando gli effetti della digitalizzazione sulla vita lavorativa di donne e uomini. L’indice rivela come le donne risultino sottorappresentate nelle nuove tecnologie e non siano sufficientemente presenti nello sviluppo dell’intelligenza artificiale, delle start-up digitali e dei prodotti ad alta tecnologia. Dobbiamo favorire con strumenti formativi di up-skilling e re-skilling la presenza delle donne nello sviluppo di queste piattaforme tecnologiche.
Empowerment, Leadership e Imprenditoria femminile
Risulta fondamentale che le donne possano accedere a un più ampio spettro di prospettive in tutto il settore tecnologico, specialmente nelle funzioni di leadership per incoraggiare una maggiore diversità e per garantire la creazione di soluzioni e tecnologie create da una pluralità di persone portatrici delle più varie esperienze di vita. Sarà fondamentale rompere il cosiddetto “tetto di cristallo”, ovvero quel limite che non consente alle donne di raggiungere posizioni di C-suite in organizzazioni dominate dagli uomini. Si stima che le donne che lavorano nel settore tech guadagnino il 19% in meno degli uomini. Si tratta di offrire alle donne pari opportunità nelle carriere STEM. Inoltre, dal punto di vista finanziario, secondo Forbes, le imprenditrici tecnologiche sono in grado di generare il 20% in più di profitti rispetto alle loro controparti maschili, nonostante abbiano avviato le loro aziende con ben il 50% in meno di capitale.
Proposte per Cosenza e provincia
Data la terziarizzazione del territorio sarà molto più facile crescere dove si è già forti attivando economia di scala e di rete con imprese già esistenti per agevolare la nascita di nuove imprese e il rientro di donne a lavoro
Le misure nazionali e regionali risultano al momento insufficienti per questi segementi ad alta vulnerabilità su cui vi invitiamo a riflettere