New York 25 Marzo 1911 : divampa un incendio alla Triangle Shirtwaist Factory.
Tra il fumo e le fiamme muoiono 129 operaie tessili di varie nazionalità, tra queste trentotto italiane.
Quest’ultime quasi tutte giovanissime erano emigrate in cerca di una vita dignitosa che le sottraesse ai morsi della fame e della povertà. Provenivano dalle regioni del Sud Italia.
Un sogno di riscatto ridotto in cenere.
Una storia tragica che si ricorda tra gli eventi celebrativi della Giornata Internazionale della Donna e che sembrerebbe inadeguata ad un racconto per bambine e bambini.
Ma Serena Ballista e Sonia Maria Luce Possentini , rispettivamente autrice dei testi e illustratrice, riescono mirabilmente nell’intento di creare una narrazione delicata, avvincente e densa di saperi con il libro illustrato “Per mille camicette al giorno” (ed. Orecchio Acerbo) consigliato ad una fascia di età dagli otto anni in su.
Il lavoro è dedicato a Luana d’Orazio e a Laila El Harim “e a tutte le altre vittime sul lavoro, uccise dal perseguimento cieco e vano del profitto a ogni costo”. Luana era una giovane operaia morta stritolata dall’orditoio di una fabbrica a Montemurlo (Prato) nel maggio del 2021. Laila invece morì incastrata in una fustellatrice di una fabbrica in provincia di Modena nell’agosto del 2021.
L’autrice sceglie il nome Rose che è quello di alcune protagoniste reali dei fatti: una sindacalista e una sopravvissuta. Rose sindacalista è minuta nel corpo ma quando parla alle sartine diventa una gigante! Le incita allo sciopero per ottenere condizioni lavorative migliori. Quelle condizioni dovevano concederle “i re delle camicette”, i padroni di quella fabbrica che avevano uno sguardo ruvido che terrorizzava le operaie. Dopo l’incendio questi” due re egoisti finiscono a processo”, imputati per aver fatto piovere dal cielo le comete.
Tra le belle pagine illustrate ,Rose invita le operaie a cercare il tempo per avere “diritto al sole, alla musica, all’arte” e a tutte le cose belle e piacevoli della vita. Ed anche il diritto al voto.
L’autrice delega a una vecchia camicetta, piegata con cura e avvolta nella carta velina, il semplice ma suggestivo racconto di un lungo viaggio in mare che la riporta in una terra che ha “il profumo d’arance e di pane cunzato” e che lei riconosce come la terra natia.
E’ una camicetta un po’ triste perché tutti e tutte sembrano aver dimenticato questa storia, alcuni addirittura la raccontano in modo sbagliato. Lei confida ad un’altra sua amica camicetta che dopo l’incendio, tante cose per le donne e soprattutto per le lavoratrici erano cambiate ma, nonostante il passare di più di lunghi cento anni, ancora nel mondo si verificano queste disgrazie che, oggi, si chiamano” morti bianche”. Per le donne il cammino per aver riconosciuti i propri diritti è stato ancora più difficile ma coraggiosamente, in tanti campi, ci sono riuscite.
Ma questo loro coraggio, spesso non viene raccontato dalla Storia, la Storia che bambine e bambini non leggono nei testi scolastici, né leggeranno crescendo e diventando studentesse e studenti.
Serena Ballista affida alle ultime pagine le parole con cui la camicetta spiega il desiderio profondo di libertà e di rispetto. Un desiderio che continua ancora oggi a mettere radici mentre tante “Rose che magari hanno altri nomi continuano a rivendicare pane e bellezza nelle loro vite”.
E lo chiedono sempre non soltanto l’Otto Marzo.
Idealmente questa storia per l’autrice si riallaccia ad una sua precedente pubblicazione “Mimosa in fuga”( ed. Carthusia) in cui una mimosa decide di scappare da un bel mazzetto perché non vuole essere un regalo senza significato ma vuole diventare un simbolo di consapevolezza.
Serena Ballista è oggi Presidente della sez. UDI di Modena e il suo prezioso lavoro mira, con leggerezza e delicatezza, a ricostruire memorie storiche fondamentali che aiutano a crescere bandendo stereotipi e pregiudizi.
Per “Mille Camicette al Giorno” è un piccolo capolavoro di restituzione di dignità alla memoria storica di un evento che ancora oggi si riverbera nel contemporaneo e che insegna, fin dalla giovanissima età, come bisogna ancora lottare per ottenere i propri diritti e come la conoscenza sia una risorsa preziosa per attraversare la Vita.