Torna sul grande schermo in piena forma a soli 80 anni la grandiosa Catherine Deneuve, nel ruolo brillante e irresistibile della moglie di Jacques Chirac, Bernadette Chirac, in La Moglie del Presidente, il film diretto da Léa Domenach, commedia irriverente e anticonformista.
Ancora bella e sensuale ma anche misteriosa, quasi enigmatica, a Roma è apparsa al braccio di Nanni Moretti anche lui un giovanotto di soli 70 anni, complici davanti al cinema Sacher. Lei parla italiano fluente con un tocco francese et Voilà.
Inizialmente, quando suo marito vince le elezioni presidenziali del 1995, Bernadette, la tortue, la tartaruga, il nomignolo che il presidente Chirac aveva affibbiato alla moglie, è una figura in ombra, considerata poco carismatica e antiquata.
Una volta entrata all’Eliseo decide di ribaltare questa immagine di sé. diventando la first lady più amata dai francesi. “Basta così. Le prese in giro, le umiliazioni, mi sono sacrificata abbastanza. Adesso vedrete. “
Bernadette Chirac di origini nobili, si laurea presso il prestigioso Institut d’études politiques de Paris, per poi avviare la sua carriera politica. Rimane al giorno d’oggi la prima e unica first lady francese ad aver ricoperto cariche istituzionali, è sempre stata molto attiva influenzando la presidenza di suo marito Jacques Chirac. La donna è anche la fondatrice di diverse associazioni culturali e sociali.
Così inizia a sfruttare i media e il loro potere divulgatore per farsi conoscere meglio e per promuovere le sue attività.
Riesce in breve tempo a diventare una protagonista imprescindibile dei mezzi di comunicazione francesi e a prendersi la sua rivincita.
Léa Domenach 41 anni – figlia del giornalista francese Nicolas Domenach – fa il suo debutto alla regia e anche la sceneggiatura è stata scritta da lei con la collaborazione di Clémence Dargent 30 anni.
“un giorno, vedo un documentario su di lei, Bernadette Chirac, Mémoires d’une femme libre dove, a 80 anni, in maniera molto libera, dice tutto quello che pensa, e scopro che non solo era una donna molto divertente, ma anche che aveva decisamente una storia da raccontare, che il suo percorso era quello della vendetta di una donna che era stata sempre sottovalutata. E mi sono detta: se questa storia tocca me, che sono femminista, di sinistra, che non vengo dal suo milieu, vuol dire che c’è qualcosa di universale.”
Il film ha ottenuto una candidatura come miglior opera prima ai premi César 2024.
Questo è il ritratto di una donna che si libera dal suo stereotipo per trasformarsi in un’icona femminista, incarnata da una Catherine Deneuve pop e regale insieme. Elegantissima.
Come ha dichiarato la stessa regista:« Il film racconta la rivincita di una donna che, troppo a lungo imprigionata nel suo ruolo di mamma e moglie, prende in mano il suo destino » racconta la regista che sottolinea come il racconto sia costruito in un equilibrio tra realtà e finzione, una sorta di falso biopic in cui « Bernadette è prima di tutto l’eroina di una favola e di una satira benevola ».
L’equilibrio tra nostalgia e contemporaneità è reso possibile anche grazie alla maestria delle costumiste Caroline De Vivaise e Catherine Leterrier e alla visione audace della regista. Un nuvolone di donne in gamba di tutte le età.
Bernadette è ancora viva, ha 90 anni.
Adriana Moltedo
Esperta di cinematografia con studi al CSC Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Ceramista, Giornalista, Curatrice editoriale, esperta di Comunicazione politico-istituzionale per le Pari Opportunità. Scout.