Democrazia si contrappone e governo autoritario, questa antitesi torna in primo piano quando si vuole giustamente affermare il grande valore della libertà individuale prima e collettiva di conseguenza. voglio essere libero, voglio essere libera.
Quante volte abbiamo detto e o udito questa frase? Innumerevoli. La libertà è un bene che avvertiamo venir meno, se non fosse così non avremmo motivo di dichiarare questo bisogno.
Nasciamo liberi senza costrizioni dopo essere stati nel grembo materno che è un’incubazione di formazione, un luogo dove senza nessuno che ci crei ostacoli ci possiamo preparare per venire al mondo. Ed è proprio nel mondo che ha inizio la nostra lotta quotidiana per difendere la libertà, soprattutto di essere quello che vogliamo essere e che desideriamo pensare. Sì, perché altre forme di libertà sono del tutto opinabili, nella nostra organizzazione sociale ci siamo trasformati in numeri: partita iva, cartella esattoriale, documento di identità, scheda elettorale, previdenza sociale…. fino al numero della tomba al cimitero. La mancanza di libertà non deve trasformarsi però in sopraffazione per condurci a trattare l’altro senza alcun rispetto per la sua libertà.
Se riflettessimo su questo aspetto della nostra esistenza ,non ci accaniremmo più contro chi la pensa diversamente da noi perché basterebbe rifletterci solo pochi minuti per capire che se non possiamo essere e pensare liberamente non ci resta più alcun margine di movimento autonomo tra gli spazi sempre più angusti di questa esistenza.
Smettiamo quindi di giudicarci reciprocamente e iniziamo a rispettarci. Il rispetto per l’altro, per come è e per come pensa, si trasformerà in libertà per entrambi; ricordiamo che giudicare ci rende schiavi perché additare è una forma di pre-giudizio.