Jessica Chastain e Anne Hathaway sono le straordinarie interpreti di Mothers’ Instinct, del direttore della fotografia Benoît Delhomme qui alla sua prima prova dietro la macchina da presa..
La sceneggiatura di Sara Conrad, basato liberamente sul romanzo Oltre la siepe (2012) di Barbara Abel, e Delhomme colgono benissimo la felicità di facciata di mogli in tacchi alti che preparano drink e l’ottusità dei loro mariti.
Qui si mescola thriller e melò e si torna agli anni ’60.
Con la musica di Anne Nikitin, così simile alle colonne sonore dei thriller di Alfred Hitchcock, si stabilisce fin dai primi istanti un clima inquietante, facendo presagire l’arrivo più o meno imminente di una tragedia e di un enigma.
Mothers’ Instinct, è la storia di due amiche, Alice (Jessica Chastain) e Celine (Anne Hathaway), due attrici hollywoodiane di primo ordine, vincitrici di diversi premi Oscar, qui al loro terzo film insieme.
Le due donne vivono nello stesso quartiere dove tutto scorre sereno e armonioso. Hanno una vita invidiabile, mariti di successo, figli coetanei che giocano insieme, ricorrenze da festeggiare insieme. Il quadro ideale di una vita da sogno per quegli anni.
Tutto perfetto fino al giorno in cui una tragedia si abbatte su di loro. Il figlio di Celine muore incidentalmente.
Da quel momento nulla sarà più come prima.
Le amiche si allontanano irrimediabilmente, innescando un vortice di paranoia e sospetto che darà inizio a una sottile ma feroce guerra psicologica tra le due.
Da buon direttore della fotografia, Benoît Delhomme è bravo a stabilire fin da subito un’atmosfera di mistero, a rievocare gli anni ’60 del secolo scorso e a trasformare Jessica Chastain e Anne Hathaway in due casalinghe dapprima non disperate e poi travolte da uno tsunami emotivo.
Il film inizia con una collana di perle regalata per il compleanno di Cèline durante una festa a sorpresa organizzata nell’ordinato giardino di una villetta in un quartiere fuori città. Madre e moglie con un taglio di capelli alla Jackie Kennedy e gli occhi da cerbiatta.
Noi che siamo mediamente superstiziosi, sappiamo però che le perle non si regalano, perché chi le riceve andrà quasi sicuramente incontro alla sfortuna.
E da qui comincia la terribile avventura
La fotografia di Benoît Delhomme è straordinaria con dei primissimi piani che tolgono il fiato.
Un finale anche se potrebbe giudicarsi tragico, paradossalmente sereno . Una corsa sul mare di una delle madri che rincorre un bambino.
Adriana Moltedo
Esperta di cinematografia con studi al CSC Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Ceramista, Giornalista, Curatrice editoriale, esperta di Comunicazione politico-istituzionale per le Pari Opportunità. Scout.