In un contesto in cui il sostegno alle famiglie, di fatto, non c’è, un evento on line chiama a raccolta esperti di positive parenting per orientare i genitori
di Sara Micheli
Mamme, lavoro, educazione dei figli: sfide difficilissime per le donne italiane, ancora oggi, anno 2024, nonostante le tante battaglie fatte nei decenni scorsi. Di fronte a un welfare che vacilla e ai ritmi imposti dal quotidiano, chi aiuta, davvero, le famiglie? Le donne, soprattutto, conoscono già la risposta. Nella maggior parte dei casi, si aiutano da sole. Con la complicità delle nonne – donne anche loro -, dei nonni, dei papà. È di nuovo una mamma, Clio Franconi, di origini genovesi, oggi residente in Francia, a suggerire un approccio educativo che sostenga davvero gli adulti che accudiscono i bambini e che, per una volta, non faccia sentire in colpa nessuno. Si chiama positive parenting, in italiano educazione positiva, e sarà possibile saperne di più iscrivendosi, gratis, all’evento on line Summit Educazione positiva, dal 21 al 24 maggio.
Mamme, lavoro, educazione: contro i sensi di colpa
Accade spesso che, nei consigli che vengono dati alle famiglie, molti genitori percepiscono un monito nascosto, se non un invito a sentirsi in colpa. Alzi la mano la donna che non ha provato rimorso perché dedicava il suo tempo al lavoro piuttosto che ai figli. A proposito di malcelato rimprovero, chi ricorda la campagna pubblicitaria del “Fertility day” del 2016? Più recentemente, ci sono notizie di reali politiche per sostenere la famiglia in Italia?
Secondo Istat, nel 2021, in Italia la copertura dei posti disponibili per la prima infanzia rispetto ai bambini residenti è attestata al 28 per cento, quando l’obiettivo europeo per il 2030 è stato dichiarato del 50 per cento. Ancora, l’Italia spende per le prestazioni sociali erogate alle famiglie e ai minori l’1,2 per cento del Pil; la Francia spende il 2,5, la Germania il 3,7 per cento. (https://www.istat.it/storage/rapporto-annuale/2023/Sintesi-Rapporto-Annuale-2023.pdf) .
Non stupisce, dunque, che in Italia sia 1,2 il numero medio di figli per donna (Indicatori demografici 2023).
La fatica di tutti i giorni e le sfide dell’educare
Negli interventi degli esperti del Summit Educazione positiva, il primo presupposto è l’empatia. Nei confronti dei bambini, che vanno compresi e sostenuti e nei confronti dei genitori. Ha detto Clio Franconi: “Il tempo è la nostra grande ossessione: per le famiglie, vuol dire gestire gli impegni della vita quotidiana, tra scuola, lavoro e attività extrascolastiche dei bambini, ma vuol dire anche non riuscire, a volte, a riflettere su come creare armonia e serenità in casa, nel rispetto delle esigenze di tutti. Ho pensato, in particolare, alle mamme che lavorano, “che non hanno mai tempo” ma che vorrebbero sapere come instaurare una relazione di complicità con i loro bambini, tutti i giorni, dal momento della colazione del mattino sino alla sera”.
Da questo nasce il programma del Summit, per dare un orientamento su come gestire la vita quotidiana con i bambini in un’atmosfera serena. Quante volte, al mattino, il bambino fa i “capricci” proprio quando siamo tutti in ritardo? A volte, suggerisce Clio, “non serve fare di più”, ma agire in modo diverso.
Summit Educazione positiva: la storia
Il Summit Educazione positiva nasce dall’idea di una mamma. Con una laurea in Economia per l’Arte, la Cultura e la Comunicazione, già assistente di direzione in una grande azienda francese, Clio Franconi si è avvicinata ai principi dell’Educazione positiva per esperienza personale. Mamma di due bambini, Clio ha dapprima intrapreso un nuovo percorso di specializzazione in educazione positiva, diventando Facilitatrice certificata in Disciplina Positiva. Da Grenoble, dove vive e lavora, cura il Summit Educazione positiva un progetto di divulgazione e formazione per le famiglie.
Spiega Clio “Molte delle incomprensioni e delle difficoltà tra i genitori e figli dipendono dal fatto che il cervello dei bambini, dei preadolescenti e degli adulti lavora in maniera differente”, osserva Clio Franconi. “Il modo di recepire un’informazione, di reagire a un evento o di vivere un’emozione cambia in base all’età. Compito del Summit è dare ai genitori un orientamento per comprendere i propri figli, – oltre che sé stessi – a partire da alcune conoscenze e qualche consiglio pratico”.
Per informazioni https://summit-educazione-positiva.com