In architettura , nonostante la presenza di eccellenti professioniste, nel corso degli anni le donne non hanno certo avuto vita facile, soprattutto un tempo. Oggi però le architette, approfittando della loro creatività e duttilità, sono riuscite ad inserirsi anche in altri settori nei quali la laurea in architettura è solo un inizio ed uno spunto per colloquiare con altre professioni.
E’ questo il caso di Silvia dell’ Orco. una giovane architetta romana che invece di progettare edifici, design, di gioielleria e molto altro si occupa di intelligenza artificiale divenendo un trainer per l’utilizzo di queste tecnologie all’avanguardia, che, se non hanno ancora cambiato il mondo tradizionale, presto lo faranno.
Dal tuo curriculum appare che tu sia un’architetta . Perché hai studiato architettura che obiettivi avevi?
Ho studiato architettura ad essere sincera senza una reale passione, sono sempre stata attratta dal mondo dell’arte e della creatività ma all’epoca decisi di fare una scelta più concreta e scegliere qualcosa che mi avrebbe portato ad avere un “buon lavoro stabile”, purtroppo alla fine non è stato così. In sostanza ho scelto Architettura perché la vedevo come un punto di incontro tra le mia creatività e cosa offriva il mercato del lavoro;
E come è cambiato il tuo percorso durante gli studi che sono oltre tutti duri e lunghi ?
Tante volte ho pensato di cambiare, non perché non andassi bene (i miei voti erano anche alti) ma perché sentivo che non era la mia passione e per questo mi riusciva anche con fatica. Per fortuna avevo il mio gruppo di amici dell’università con i quali ci sostenevamo a vicenda e che, alcuni, sono miei amici tutt’ora. Sicuramente il punto di svolta che mi ha permesso di tenere duro è stato il quarto anno durante il quale sono andata in Erasmus a Bruxelles ed ho potuto sperimentare un ambiente totalmente nuovo;
Che cosa hai fatto prima di fare il lavoro che svolgi adesso? È stato molto difficile trovare una tua strada?
Ho fatto tante cose, ho lavorato come architetta, come orafa, mi sono dedicata al mondo dell’illuminotecnica ed infine del Design. L’ultimo lavoro che ho fatto prima di questo è stato quello di progettare Biliardi in una nota azienda.
Per quanto riguarda la mia strada penso che sia e sia stata una delle cose più difficili della mia vita. Mi sento sempre in un percorso continuo fatto di cambiamenti e scoperte, che non è stato affatto facile. In alcuni momenti mi sono sentita molto persa perché avevo dedicato tanto tempo a fare qualcosa che non mi rispecchiava, però dentro sapevo che la mia strada era un’altra e non mi sono mai persa d’animo. Grazie poi all’aiuto di un Coach sono riuscita a mettere ordine nella mia vita e piano piano i pezzetti hanno iniziato a combaciare;
Cosa ti ha portato all’intelligenza artificiale e perché?
Mi ha portato all’Intelligenza Artificiale il mio forte desiderio di volermi mettere in proprio con un’attività mia, la mia curiosità a sperimentare sempre cose nuove e diverse ed il mio compagno che mi ha invogliato ad approfondire il mio interesse in questo campo. Dopo anni passati a buttare tempo su lavori inutili e ripetitivi ho approcciato per caso e per curiosità strumenti di Intelligenza Artificiale e lì tante opportunità e tante strade si sono aperte.
Pensi che il mondo della comunicazione sia un mondo che va verso l’intelligenza artificiale o può essere visto diversamente?
Penso che attualmente tutti i mondi vanno verso l’Intelligenza Artificiale e che questo però non significa che ci deve sopraffare. Il mondo della comunicazione (come dell’educazione, della moda, del design, della medicina, ecc.) va verso l’utilizzo di strumenti di Intelligenza Artificiale ma questi sono solo strumenti, non sostituiscono l’essere umano, il/la professionista o l’artista, motivo per il quale quando mi devo comprare un quadro, malgrado io possa facilmente generare un’immagine a mio piacere grazie all’AI (Intelligenza Artificiale), scelgo di acquistare l’opera di un altro artista che ci ha messo della sua creatività;
Ora però organizzi corsi per insegnare come e quando usare l’intelligenza artificiale…. .
Durante questi corsi insegno ai professionisti/e come poter introdurre strumenti di Intelligenza Artificiale all’interno del propri processi lavorativi per accelerarli ed ottimizzarli, così da non perdere tempo in azioni noiose e ripetitive e potersi dedicare a cose per loro più interessanti (famiglia, hobby, altri lavori, sport, ecc). Alla fine il mio scopo è quello di far risparmiare il tempo alle persone così che possano impiegarlo in azioni per loro più di valore;
Le persone che partecipano sono persone giovani o persone già esperte di altri settori? Che risultati hai?
Le persone che partecipano sono spesso già professionisti/e nel proprio lavoro, padroneggiano la materia della quale si occupano ed è per questo che sono in grado di usare questi strumenti a loro vantaggio, perché sono strumenti che aiutano a migliorare il proprio lavoro solo per chi realmente lo sa svolgere bene (in qualsiasi campo, dalla scrittura, all’architettura, al marketing, al mondo dei tatuatori, ecc). I risultati sono buoni, le persone sono entusiaste di vedere questi strumenti all’opera, inoltre io mi occupo di sensibilizzare sempre sull’utilizzo corretto di questi strumenti:
Se avessi possibilità di tornare ad occuparti di architettura lo faresti? Cioè senti la mancanza della materia principale da cui si è partita e per cui è studiato?
No, mai, il mondo dell’architettura in Italia sta affrontando una crisi notevole, la maggior parte degli studi di architettura appartengono ad architetti di mentalità vecchia che non hanno intenzione di rinnovarsi, per non parlare di quanto è sottopagata la professione dell’architetto rispetto a tutto quello che viene richiesto a questo tipo di figura. Essere architetto oggi in Italia è un vero atto di coraggio ed a prescindere da questo trovo che la mia professione attuale sia molto più stimolante e creativa, inoltre da un certo punto di vista mi piace pensare che sto accompagnando le persone durante questa transizione tecnologica in modo che nessuno si senta lasciato indietro.