Queens of the stone age, Fortress, 2019
Vinicio Capossela, Che Coss’è l’Amor, 1994
Tonino Carotone, Me cago en el amor, 1999,
Madonna,Like a Virgin, 1984
Madonna, Material Girl, 1985, https://www.youtube.com/watch?v=6p-lDYPR2P8
Billie Eilish, Bad Guy, 2019
Francesca Michielin & Måneskin, Stato di natura, 2020
Caparezza Non sei un uomo, 2008
Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere. Le donne sono multitasking, gli uomini pensano a una cosa alla volta. E che dire il fenomeno degli “incel”, ovvero gli involontariamente celibi? Femminismo, quella meravigliosa parola che migliora la società dove si combatte per la parità dei diritti tra donne e uomini, che mette un po’ di ansia a causa delle nazifemministe che nominiamo qui per alimentare l’analfabetismo funzionale. Non mi va di fare i soliti pipponi femministi che mettono nella stessa frase ISTAT e narcisismo perverso. Però il maschilismo estremo uccide. Punto.
Sebbene alle spalle abbiano rivoluzioni sessuali, conquiste abortive, rigenerazioni divorzili, nel III millennio esistono ancora donne che, novelle colonnelle Kurtz, credono sia necessario un capitano Willard che le salvi dalla giungla di se stesse. Prendiamo l’icona di una donna spregiudicata e libera (o solo presunta tale): Madonna. Nei suoi esordi, dichiara al proprio uomo di farla sentire Like a virgin/Touched for the very first time, e nel contempo però sottolinea quanto invece lei sia una Material Girl, dove lui è an accessory to a murder. Ma andiamo! Se qualcuno ama profondamente, non dovrebbe mai spingere l’altro o l’altra ad agire contro la sua volontà, né coinvolgerà in qualcosa di pericoloso. Meno che mai essere un accessorio per uccidere. Queste affermazioni ci dicono quanto siamo ancora impantanate in determinati stereotipi imposti dalla società catto-benpensante. Non vogliamo con questo attribuire a Madonna la responsabilità di rappresentare tutte le donne contemporanee, perché assieme a lei (o, meglio, dopo di lei) sopraggiunge Billie Eilish che, nel suo pezzo Bad Guy, dice di essere un cattivo ragazzo: My soul? So cynical, dando risalto a tematiche di fluidità sessuale sconfinante nel BDSM. E conferma però che the girl power è ormai diventato stereotipo esso stesso. E allora? Come se ne esce? Vediamo sul versante maschile cosa succede.
Che coss’è l’amor, recita Vinicio Capossela, che, tra un guaire alla stagione andata all’ombra del lampione san soucì e un saluto riverente del peruviano dondolante che china il capo al lustro della settima Polàr rappresenta forse il non senso perfetto dell’amore.
Me cago en el amor, dice invece il disilluso Tonino Carotone, scopando donne manichino, perché È un mondo difficile vita intensa felicità a momenti e futuro incerto.
Capossela e Carotone forse rappresentano uomini disincantati e amareggiati da donne come Billie Eilish. Ma chissà cosa sarebbe accaduto se avessero dimostrato più cortesia e attenzioni verso le donne. Se si fossero ricordarti di rispettarle, sostenendole nei momenti bui. Piuttosto che dipendere da donne manichino o da situazioni non sense come dei bambini, avrebbero dovuto crescere forti, compassionevoli e adulti, in modo da prendersi a cuore la felicità delle loro compagne? (per un attimo o per tutta la vita, è indifferente). Queste sono le qualità che gli uomini dovrebbero coltivare e sono espressione del vero amore. Qualcun3 dice il contrario? Lo scriva e lo motivi nei commenti. Poi lo bastono.
Poi c’è un Damiano David dei Måneskin, di professione “rocker fluido” che a maggio 2024 è stato scelto come l’uomo più bello d’Italia, a discapito del valore fondante delle canzoni cantate da lui. Le donne (e gli uomini) che l’hanno votato avranno tenuto conto dei testi?
Scherzi a parte, andrebbe analizzato cosa sia l’amore. Non è solo quello che, quando si sta bene con una persona, fa trascorrere il tempo con la leggerezza di un battito di ali di farfalla, ma qualcosa di più complesso. Non avendo verità in tasca, se non quella dei dati ISTAT che rilevano come una donna su tre (degli uomini non abbiamo dati – ancora) abbia subito una qualche forma di violenza almeno una volta nella vita, sul lavoro, a scuola, da un partner, da un amico, dal padre, da uno sconosciuto, supponiamo che ciò che viene spesso scambiato dalle donne per amore sia invece possesso, alessitimia, condizione di ridotta consapevolezza emotiva, fin dalla fase dell’innamoramento.
Purtroppo il comportamento senza empatia del soggetto alessitimico – o Narcisista Perverso (NP) – è riconoscibile dalla donna/uomo solo nel momento critico della separazione, in cui il NP utilizza le informazioni raccolte durante la fase dell’ascolto per manipolarl3 allo scopo di trattenere, vero, ma anche di perseguire. (Ah eccolo il pippone. Ci sono cascata ancora. Ma il maschilismo estremo uccide. Punto) Poi, l3 chiede perdono, l3 supplica di essere reintegrat3 in famiglia, porta fiori, regali, attenzioni particolari e dedicate, promesse di non agire più la violenza. L’obiettivo del NP si concretizza nel ripristino di un clima sereno e amorevole da sposini innamorati, il cosiddetto “effetto luna di miele” che la donna/uomo innamorat3 confonde con l’amore. Così attorniat3 da premure e gentilezze, si convince di essere amat3, di essere la causa del malessere del partner, di doverl3 guarire. No, quello del suo uomo/donna non è amore. È tentativo di ristabilire il potere sul soggetto debole. È una strategia che spiana la strada a una nuova distruzione. Ammazza. Nel corpo. Nella mente. AMMAZZA.
In molti casi le persone quando iniziano una relazione amorosa pensano di conservare la propria libertà e indipendenza ma, arrivate a un certo punto, si rendono conto di essere diventate prigioniere di quella relazione.
Va allora sottolineato che l’Amore vero lascia liberi. Non costringe. Non schiaccia. Non perseguita. Non stalkera. Non schiaffeggia. Non picchia. Non stupra. Non uccide. Non colpevolizza, casomai responsabilizza. L’Amore vero infatti innalza l’un elemento della coppia e l’altro verso i vertici sublimi dell’empatia per il prossimo, è catarsi per la felicità condivisa, è solidarietà in momenti di gioia e di tristezza, è guardare verso l’infinito fianco a fianco dalla scogliera dell’Universo.
Va anche sottolineato che l’amore vero è possibile solo tra due persone emancipate, evolute e leali, in cui ciascun elemento decida per prima cosa di migliorare se stesso. Il vero amore non è fare ciò che l’altra persona vuole, o cercare di essere ciò che non si è. A lungo andare, la ricerca di assenso dal proprio partner sconforta e deprime. Una tale relazione finisce con l’essere priva di tenerezza, risulta approssimativa e non esprime vero amore. Chi, dal profondo del cuore, avverta di non essere considerato come dovrebbe, abbia il coraggio e la dignità di interrompere quel rapporto così infelice.
Il vero amore non si manifesta tra due persone che si asfissiano a vicenda; può solo nascere tra due individui animosi, sicuri della propria individualità. Una persona superficiale avrà solo relazioni superficiali.
L’Amore purifica entrambi i partner, non li chiude nel loro stesso nucleo, ma li fa rivolgere verso gli altri con slancio positivo. E non si annoia. Mai. Nemmeno nella quotidianità.
Il partner accorto sa che l’amore vero trova nei cinque sensi le ragioni della sopravvivenza giornaliera. Nella ripetizione di gesti uguali, la testa deposta sul petto altrui, il cui capezzolo penetra tra le labbra socchiuse. Ascolta la tattilità delle labbra, stimolate dalla consistenza spugnosa della tettola del soggetto amato amante che si erge subitanea, sparando verso il soffitto. Tatto. Spontanea si apre la bocca per accoglierlo, la lingua lo lecca golosa di maternità perdute, spalmando la sua saliva sulla pelle salata. Gusto. Incontro di odori: il naso dell’uno individuo percepisce l’odore trionfatore dell’altro, mischiato a quello della propria saliva dolciastra di cioccolata, ne assapora con la mente l’unione. Olfatto. Apre gli occhi, in cerca di conferma di tanta dolcezza: la coglie nelle penombre della pelle, tese dune di deserto nel controluce della finestra. Vista. Borboglî compiaciuti di soddisfazione sottolineano la voglia di orgasmi schietti, fusa di volpe addomesticata ma mai dimentica dell’istinto. Udito.
Assieme, quando costruiscono l’amore giorno dopo giorno, rinnovato ogni minuto in un impegno profondo, costante, che dà mai nulla per acquisito, i due individui diventano uno. Lo strumento principale è il dialogo, confronto sempre aperto e attivo, rigenerato e rigenerante.
E per chiudere in musica, citiamo Caparezza, Un vero uomo dovrebbe lavare i piatti: Non sei un uomo se non guidi le macchine grosse / sei un gay se ti metti a piangere / Non ascoltare questi maldicenti / Non si va avanti con la forza, ma con la forza degli argomenti / Non ascoltare questi mentecatti / Un vero uomo si dovrebbe alzare per lavare i piatti.
Anche perché il maschilismo estremo uccide.
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