Parte Prima:
MA LA GIOIA E’ UN’ARTE O UN MOVIMENTO DELLO SPIRITO?
Goliarda Sapienza e il suo romanzo “L’arte della gioia” la cui pubblicazione integrale è avvenuta postuma nel 1998 e oggi la Golino che ne ha fatto una serie tv: si parla tanto di questa Modesta, la protagonista del romanzo e del suo approccio alla vita. E si parla quindi di gioia, ma di quale gioia?
Il mio spirito non è sempre così deciso come possa sembrare, a tratti tentenna o forse tentenna sempre e a tratti procede sicuro. C’è una cosa che il mio spirito ama fare, cercare anime affini e giocare con loro. Coinvolgerle. Come ho fatto con l’Arte della Gioia. Cosa è per te? Ho chiesto alle anime affini. Ne è nato un viaggio di gruppo in quattro tappe. Questo é la Prima.
ANGELO : CURIOSO Cara Susanna, quando ho letto il tuo messaggio sull’”arte della gioia” la prima reazione è stata: che provocazione: la gioia è uno stato dello spirito, non il risultato di un’arte. E’ un fatto emozionale, nostro, intimo. L’arte si manifesta sempre attraverso opere materiali. Non sono in grado di rispondere alla tua domanda ma curioso delle risposte che riceverai. Angelo Gastaldi, commercialista, ricercatore
*Cosa é per te l’Arte della Gioia? E di fronte ai miei tentennamenti alla ricerca della Gioia, tante anime belle mi hanno risposto e continuano a farlo. Cosa è per te l’Arte della Gioia? Per te, davvero.. e per me?
GABRIELLA : UN’ARTE COLTIVABILE? Siamo tutti “cavalieri erranti”, vaganti e sbaglianti. Come i cavalieri di Artù, possiamo perderci nelle foreste della vita, incontrare situazioni che ci mettono in crisi, in cui la parola “gioia” può suonare come un’offesa o una bestemmia, dal buco profondo nel quale si è caduti. Ma nelle foreste in cui ho viaggiato, figure e punti fermi mi hanno insegnato a coniugare le arti di Marte e quelle di Venere. Accetto e mi vivo il disagio, il sentirmi le ossa rotte (Venere), ma mi do una scadenza intuitivamente scelta per dichiararlo passato (Marte). Giunta quella data, semino una piantina e ogni giorno la curo “spiandone” la crescita e infondendole il ricordo di almeno un momento in cui ho provato gioia. Quindi allargo le mani e diffondo questo sentimento nell’intorno, più lontano che posso. Gabriella Campioni, Counselor, ex istruttrice di Psicodinamica, master in 4 tipi di Reiki, ricercatrice nell’ambito dei simboli, dei miti e del funzionamento della mente.
*Bastava che riconoscessi il mio Spazio della Gioia. Bastava soltanto che accettassi di riconoscere il mio spazio della Gioia. E di prenderne possesso. Finalmente faceva capolino e mi chiamava: chi mai mi aveva detto che vivere volesse dire soffrire e continuare ad indossare la maschera della vittima impotente o della guerriera corazzata?
ENZO E L’ARTE COME GIOIA È vero che la gioia è proprio un’arte.. e non tanto quella piccola, passeggera (che pure ha il suo perchè)..quanto piuttosto quella un pò + stabile, magari un pò meno rumorosa ma di certo +profonda..È vero però-e non solo x me credo- anche il contrario: e cioè dell’arte..come gioia, come portatrice di bellezza e allo stesso tempo anche di stupore e meraviglia, che certamente, stimola e induce una sorta di vera Gioia quando si entra in contatto con la creatività di un’opera sublime o anche semplicemente della Natura.. forse perché si risveglia in noi proprio quell’appartenenza -magari sopita- proprio alla Natura, all’arte e al Bello, che a volte coincidono: e a quel punto la gioia è certa, vera e grande…Enzo Decaro, attore, ricercatore spirituale, sceneggiatore
*Rimanere aperta. Arte della Gioia è rimanere aperta a tutto, alle mie luci e ai miei abissi perché tutto quello che mi appartiene è degno di esistere per il solo fatto di esserci. Da quando ho smesso di spingere contro al muro, la parete non mi opprime più..
FILIPPO E LA FAME DI BENESSERE Nel corpo umano , fino dalla fase prenatale , agisce un meccanismo di stimolazione necessaria allo sviluppo che lega queste parole , fame di benessere, sorriso, gioia e – mi sia concesso -musica. All’apice del processo la gioia che stimola la corteccia cerebrale ed endocrine necessarie allo sviluppo dei piccoli. Nell’età aduTya il meccanismo è lo stesso, anche se nel caos quotidiano dell’esistenza non trovassimo tanti ostacoli. Allora è necessario imporre al nostro sistema di ritrovare gli antichi meccanismi che illuminano e allungano la vita. Filippo Massara, ricercatore e operatore sugli effetti psicologico del suono in ambito perinatale
*Trasformare. Ogni mia cicatrice é sacra, ed anche ogni mia ruga, le mie paure di madre, i miei pianti di donna, il mio cuore di bimba. Non ha senso toglierle dall’esterno, quando ho capito che, caso mai, posso lasciarle andare dall’interno, trasformando ogni ferita in occasione di crescita. Questa è arte della Gioia.
ANTONELLA, LA GIOIA NELLE CELLULE La gioia è un’arte meravigliosa ed e’ parte dell’anima: è uno stato interiore. Forse è già nelle nostre cellule al momento della nascita. Se ad esempio guardiamo negli occhi una bimba/o, non vi sembra di vedere la gioia che diventa subito contagiosa? E regalano sorrisi che non riescono a trattenere. Che gioia si sente nel cuore! Ma diventando adulti, qualcosa ce la fa dimenticare. La semplice Gioia di Vivere è l’arte della gioia. Antonella De Luca casalinga
*Togliersi la corazza. L’arte della Gioia è ricordarci che siamo stati noi ad indossare la corazza e che sta a noi , ora, levarcela di dosso. Ho abbracciato l’arte della Gioia quando ho iniziato a rilasciare le mie energie che erano rimaste bloccate sotto alla corazza e mi sono resa conto che la vera libertà è un’altra cosa.
PATRIZIA E LA CURIOSITA’ PER LE MERAVIGLIE DEL MONDO: L’arte della Gioia è la curiosità per le meraviglie del mondo. Per i suoi colori, per le svolte improvvise che la vita ti fa prendere ogni qualvolta ti sembra di essere seduta comoda. Lo stupore e l’incanto che ti sollevano gli angoli della bocca a creare un sorriso. La vita sembra scorretta qualche volta, ma ti sta solo stimolando a credere di più in ciò che ti fa ridere il cuore.. L’arte della gioia non si insegna e non si impara , la si trova se la si cerca. Patrizia Tozzi, cercatrice di luce
*Le parole non dette. Non era stato facile arrivarci. Per un po’ avevo dubitato, mi ero dimenticata le scintille che mi abitano. Le emozioni si erano accumulate in me una sull’altra, stratificandosi, congelandosi . Non ne ero del tutto consapevole, talvolta credevo però di non essere più capace di provare emozioni. Invece ero soltanto troppo piena di parole non dette, di sensazioni inespresse, di lacrime cristallizzate.
ANGELO E LA RICERCA DI SENSO: L’arte della Gioia è la pratica di trovare e creare gioia nella propria vita e nell’arte stessa. Si tratta di un approccio che coinvolge l’espressione creativa, la consapevolezza e la ricerca di momenti di felicità e ispirazione. L’arte della Gioia è vivere la vita con gratitudine, coltivare la bellezza nelle piccole cose e cercare l’ispirazione in ogni esperienza, è la capacità di trasformare emozioni e esperienze in forme d’arte che portino gioia e significato a chi le osserva o le vive. E ’un’esperienza personale, un’ispirazione per gli altri, unendo creatività, positività e ricerca di significato nella vita. Angelo Picco ,integrativo disciplinare multi disciplinare
*I semi nelle macerie. Scoprivo l’arte della Gioia ritrovando tra le macerie di un vecchio mondo che voleva ancora ruggire i semi di quello nuovo e allora riuscivo a scorgere sfumature, anche lievi, di integrazione, di unità nella diversità, di lavoro di gruppo
FRANCESCA E LA VITA COSI’ COM’E’ L’arte della Gioia è una via verso l’Anima. Significa acquisire, o meglio, risvegliare l’abilità di fluire con la vita senza remarvi contro. Semplicemente permettendo alla vita di svolgersi esattamente così com’è, lasciando andare ogni pretesa circa gli eventi e circa il comportamento altrui. Significa dunque essere indulgenti anche con se stessi, accogliendosi esattamente così come si è, senza dover dimostrare nulla a nessuno. E così la propria Essenza spiega le ali e si può lasciar emergere quella Gioia interiore che poi è parte della natura più profonda di ogni Anima Francesca Bianchetti, counselor, operatrice e formatrice in discipline olistiche
*Smettere di cercare qualcuno che ci salvi. L’arte della Gioia è riconoscere che quella corazza che ci siamo messi addosso si fa sempre più pesante anche se la celebriamo come protezione muta in un mondo abitato da sordomuti. Iniziare ad abbracciare l’arte della Gioia è smettere di cercare qualcuno che ci salvi
EMANUELA E IL LATO INATTESO Difficile arte che richiede una predisposizione dell’animo. Forse il guardare le persone , gli oggetti, le situazioni, gli spazi quotidiani con animo volto al positivo che ti faccia scoprire un lato inatteso capace di muovere l’animo ad uno stato di benessere.
Emanuela Munaretto, Pensionata
*Era già tutto lì. Negli anni tutti noi abbiamo cercato la strada per ottenere qualche risposta in più : a me le risposte iniziavano a arrivare man mano che io, senza più bisogno di fare a gomitate, mi accorgevo che quello spazio che pensavo di dovermi conquistare con la forza era già lì, pronto, tutto per me. Lo spazio della gioia. Un’arte saperla riconoscere.
CLAUDIA E LA SEMPLICITA’ Per me l’arte della Gioia è saper godere della semplicità . La Gioia per il profumo di un fiore, per i miei cagnolini, miei compagni di vita. La Gioia di guardare il tramonto dalla mia veranda , immersa nella natura . La Gioia di viaggiare , esplorare, conoscere, di arricchirci, grazie alla diversità ,di rinascere dopo una caduta. L’arte della Gioia e’ saper gioire per le vittorie altrui. La Gioia dell’unione comune e della vita stessa .
Claudia Pintus, libera professionista
*Angelo, per ora che ne dici, arte o libero movimento dello Spirito? Ti aspetto nella Seconda Parte
1 commento
La gioa per me è qualcosa che arriva inaspettatamente quando meno me lo aspetto. Altrimenti è felicità.