Di CHARLOTTE PERKINS GILMAN
Conosciuta per il suo ruolo fondamentale nella letteratura femminista, Charlotte Perkins Gilman continua a ispirare con le sue opere che sfidano le convenzioni sociali e promuovono l’uguaglianza di genere.I temi trattati sono quanto mai attuali e risuonano con le continue battaglie per l’emancipazione femminile nel mondo moderno.
La carta da parati gialla raccoglie una serie di racconti ( tra cui alcuni inediti in Italia) che sono una riflessione critica sulle aspettative di genere e sull’importanza dell’autodeterminazione, ma sono anche una vera e propria denuncia dei soprusi a cui le donne erano costrette. Il suo messaggio forte e diretto è di grandissima
Traduzione di Kristi Veseli
Lorenzo de’ Medici Press
In libreria il 12 giugno
Nove racconti di una delle autrici più importanti nella storia dell’emancipazione femminile negli Stati Uniti. Partendo dalla propria dolorosa esperienza personale Charlotte Perkins Gilman seppe trasformarsi in una paladina dei diritti sociali e della liberazione dai soprusi cui le donne erano costrette all’epoca. Il suo messaggio, forte, diretto e acutissimo, è ancora oggi di scottante attualità e di grandissimo valore letterario. Costretta dal marito a curare nel modo sbagliato la depressione post partum,
Perkins Gilman sollevò in tutti gli Stati Uniti una richiesta di umanità verso il mondo femminile che scardinava pregiudizi e sopraffazioni inaccettabili. Basti pensare che La carta da parati gialla uscì nel 1892 e solo nel 1908 venne abolita negli Stati Uniti la tratta delle donne.
I racconti qui tradotti, alcuni per la prima volta, testimoniano una vena letteraria genuina, priva di vincoli retorici e sempre diretta a un messaggio morale che deve farci riflettere ancora oggi.
Dall’introduzione di Kristi Veseli «Una casa isolata, una protagonista senza nome e una carta da parati sinistra. Sono questi gli elementi che caratterizzano La carta da parati gialla, racconto che trae ispirazione dalla vicenda personale della scrittrice e sociologa statunitense Charlotte Perkins Gilman.
Con questo racconto – scritto in soli due giorni e pubblicato con non poche difficoltà nel 1892 – l’autrice tentò di rielaborare il periodo difficile che le aveva sconvolto la vita.
A seguito della nascita della figlia Katherine, Charlotte, piegata dalla depressione post partum, venne portata da Silas Weir Mitchell, neurologo ideatore della Rest Cure, la cura del riposo. Secondo il medico, la maggior parte delle donne era affetta da nevrastenia, uno stato di debolezza nervosa. Per questo motivo la donna doveva essere isolata, spesso confinata in camera da letto.
Questo periodo poteva durare diversi mesi, durante i quali nessuno poteva andare a fare visita alla paziente. Inoltre, perché la terapia avesse successo, era necessaria un’immobilità prolungata, una dieta ipernutriente e qualsiasi attività intellettuale era severamente vietata. Il mese passato in terapia lasciò non pochi traumi all’autrice, che nel 1890 scrisse La carta da parati gialla, un’evidente denuncia all’operato di Mitchell. La protagonista è una giovane donna in cura per quella che il marito medico – seguace delle teorie di Mitchell – definisce una «nevrastenia temporanea, una leggera tendenza all’isteria».
La coppia, dunque, si trasferisce per un periodo in una casa isolata dal resto del paese, affinché la donna si riprenda. Ma isolata non è solo la casa, ma anche la stanza in cui lei deve riposare. Di lei, non sappiamo nulla, nemmeno il nome. Il marito preferisce piuttosto darle dei nomignoli come «piccola oca benedetta,» quasi a volerla riportare a uno stato infantile.»
Charlotte Perkins Gilman (1860-1935) è stata una delle più importanti figure dei movimenti per l’emancipazione femminile negli Stati Uniti. Già in giovanissima età si interessò alle teorie che miravano a eliminare le ingiustizie sociali e divenne una figura di punta nei movimenti che sostenevano la necessità di liberare le donne dai ruoi subalterni.
Si batté a fianco delle suffragette e lottò per l’abolizione delle leggi razziali. Autrice di numerosissimi articoli su riviste e quotidiani, pubblicò nel 1898 il saggio Women and Economics: A Study of the Economic Relation Between Men and Women as a Factor in Social Evolution. Altrettanto cospicua la sua opera di poetessa e narratrice: pubblicò oltre 190 racconti fra cui spicca La carta da parati gialla (1892) che è il suo più celebre successo.