Sfogliando la margherita : ci amano o non ci amano?
E’ un dubbio fortemente radicato nelle donne.
Potremmo rispondere a volte si, a volte no, dipende.
Ci amano se serviamo e ci asserviamo, se diamo ma non pretendiamo, se restiamo in ombra senza togliere luce, se ci nascondiamo ma usciamo subito al bisogno.
Insomma un rapporto complesso quello tra maschi e femmine che, nonostante la storia, l’evoluzione dei tempi, la ribellione delle medesime non ha ancora consentito di superare il famoso divario che li renderebbe entrambi pari nel diritto, nell’ economia, nella rappresentanza e nella società. Oltre pretendere il superamento di femminicidi quotidiani.
Non ultimo, il caso della prossima nomina e rinnovo dei vertici alla Cassa Depositi e Prestiti che scadrà il prossimo 15 luglio, ultima data dopo quattro tentativi di composizione.
Perché tanto difficile chiudere questa lista? Semplice: chi dice donna dice danno.
E dunque proporre, approvare una lista che contempli entrambi i generi, ma soprattutto che non tolga numeri agli uomini è apparsa fino ad ora un’impresa ardua.
Una questione che ha portato al rinvio prima di trovare la quadra, rispolverando l’orrenda terminologia di “quota rosa” che spesso ha suscitato ironia piuttosto che la valorizzazione delle competenze. Quote che sono stata l’ultima deriva possibile per garantire un diritto infine formalizzato con la legge n. 120 del 12 luglio 2011.
Si sa che il potere è sempre stato gestito in privato, nei vari circoli, davanti a caminetti, tra amicizie consolidate e in tutte le altre forme di relazione ma nel caso delle quote da rispettare il problema nasce. Ma, nello sfogliare la margherita l’alternanza è d’obbligo, a meno che qualcuno non bleffi e ne strappi due insieme.
Insomma quello che in natura è ovvio non lo è nelle stanze del potere dove il variare di forma e numero non è che un fatto opzionale. La questione è che in quella “zona”,
La Cassa Depositi e Prestiti appunto, si gestiscono i miliardi delle più strategiche partecipazioni pubbliche di cui il Tesoro è il primo referente. Dunque nessun dubbio sui nomi fatti fin dall’inizio, i certi e sicuri, adatti a rivestire quell’incarico per competenza- affidabilità-appartenenza non si discute nemmeno. Ma le donne…
L’unica soluzione, per non metterli in discussione è quella di aumentare il numero delle poltrone e il rinnovo del vertice della CDP verrà definito.
Ma poca roba! Tre le nomine previste per le donne, da 9 a 11 e tra domenica e lunedì uscirà la sospirata lista.
Quando tutti i petali della margherita saranno stati sfogliati e gettati a terra.