Cambiare il colore degli occhi è una nuova moda.
Ho appreso questa novità guardando un servizio delle Iene in TV. La moda in questione è nata negli Stati Uniti e in Francia per poi ultimamente arrivare in Italia.
Ritengo interessante riflettere sul desiderio di perfezionare il proprio corpo per togliere inestetismi e difetti, ma in troppi casi si esagera annullando la propria identità.
Dal servizio televisivo ho appreso che l’uomo intervistato aveva il desiderio di cambiare il colore degli occhi e con un intervento chirurgico ha realizzato il proprio proposito. Naturalmente ci sono rischi, addirittura la cecità. Il soggetto in questione era un veterano del ritocco, si era sottoposto ad altri interventi di chirurgia estetica.
Cosa spinge una persona a rischiare la salute pur di cambiare il proprio aspetto? Che sia una forma di follia? Difficile trovare risposte generali che si adattino a tutti i casi, la filosofia respinge le generalizzazioni come antiscientifiche, ma certamente quando si va oltre senza curarsi della propria integrità fisica qualcosa di importante si è “rotto” all’interno dell’essere umano.
Prima di tutto l‘amore di sé, amarsi significa anche rispettare i propri limiti e la propria natura. Amarsi è anche non desiderare di essere altro da sé. Chi mette a rischio la propria integrità non dà valore alla persona e ciò deve preoccupare. Il desiderio mai soddisfatto di migliorare il nostro corpo può nascondere un disagio profondo che va ricercato.
Sicuramente la civiltà dell’apparire quale è diventata la nostra attecchisce con più forza su chi ha una mente influenzabile. Insegniamo fin da bambini il valore dell’identità e dell’amore verso il proprio essere così come siamo. Insegniamo che esiste il limite oltre il quale è pericoloso avventurarsi.
Gli antichi del mondo classico vedevano nelle Colonne d’Ercole il limite del mondo conosciuto, se oltrepassate si rischiava di non ritornare indietro; oltre ad un limite geografico esse rappresentavano metaforicamente l’insegnamento di non andare oltre i propri limiti. Questo è il grande messaggio da diffondere.