Gloss ama viaggiare, prova un sentimento misto di passione, curiosità e passione per le città d’arte. In quanto figlia di roulottisti, fin dai cinque anni d’età aveva viaggiato con loro in tutta Italia, scoprendo il gusto per il bello, la condivisione, la diversità, dal paesaggio selvaggio alla chiesa rococò, dall’individuo dotto al contadino, dall’italiano del sud al nero d’Africa. Ciononostante, alcune destinazioni mancano al suo carniere da turista, sparpagliate proprio a Torino. Una di queste è il Teatro Regio, in P.za Castello, 215, 10124 Torino TO.
Passandoci davanti, rimaneva affascinata dalla cancellata. Le dicono si tratti di un’opera di un certo Mastroianni.
«Marcello?»
«No, suo zio, Umberto.»
«Peccato, sarebbe stato ancor più attrattivo per un teatro come il Regio.» Ma eseguendo alcune ricerche, si deve ricredere.
Originario della Ciociaria, Umberto Mastroianni compie gli studi artistici presso l’Accademia di San Marcello a Roma, si trasferisce con la famiglia a Torino, proseguendo la sua formazione sotto la guida di un importante maestro. Dopo aver studiato le sue opere, Gloss sa che il Mastroianni manovra agilmente i più disparati materiali, (bronzo, pietra, stagno, oro, acciaio, ma anche legno, terracotta e gesso), perpetuando un linguaggio riconoscibile nelle proprie opere, forse derivato dagli echi della guerra, in quanto aveva avuto un ruolo attivo nella Resistenza. Gloss ne riconosce la sua grandezza artistica. È un “boccionista futurista cubista“, così ama definirlo.
Più di trent’anni fa fu creata dal Mastroianni la maestosa cancellata scorrevole del Regio, opera bronzea intitolata “Odissea musicale”; è costituita da due pannelli lunghi 12 metri e alti 3,60 ed è pregiato sipario che sostiene tre solenni gruppi scultorei, (Danza, Tragedia, Commedia) in una cornice continua di bassorilievi e lesene verticali.
Scelto per la collaborazione e l’antica amicizia con l’architetto Carlo Mollino, progettista dell’allora “nuovo” Teatro Regio, riaperto al pubblico nel 1973, Umberto Mastroianni, insieme alla Regione Piemonte, istituì il Premio Internazionale di Scultura a suo nome.
Gloss ricorda un Mastroianni in versione orafa esposto al Vittoriale del D’Annunzio nella primavera del 2024. Nella cinquantina di oggetti in oro, tra gioielli e piccole sculture, Gloss vede perpetuarsi nella mostra a lui dedicata «Come un oro caldo e fluido», il gusto per l’assemblaggio di forme geometriche, ruote dentellate, meccanismi, fori, rondelle, linee spezzate e dinamiche come tessere compositive di un mosaico dalle infinite combinazioni. Là era esposta anche la meravigliosa collana a pendente “Meteora”.
Artista eclettico, il Mastroianni si dedicò anche alla produzione orafa, ricorrendo alla fusione a cera persa per i suoi ornamenti, corposi oggetti in oro, talvolta decorati da smalti colorati, che riproducono le forme esplosive adottate nella scultura.
Mastroianni trovò una sincera estimatrice in Palma Bucarelli, già direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, che ebbe modo di indossare le sue creazioni (spille, ma anche anelli) in diverse occasioni pubbliche, a conferma di quale importanza assuma un mentore per un artista. Gloss pensa a Guttuso e alla sua anfitriona Marzotto.
Fare un giro a Torino anche solo per la cancellata del Regio merita il viaggio. Qui nasce e cresce la Cultura.
Netnografia:
Chi è Umberto Mastroianni: Fondazione Umberto Mastroianni
https://www.fondazionemastroianni.it/umberto-mastroianni/ (ultimo accesso ottobre 2024)
Un po’ di storia della cancellata: “Odissea musicale”. Bozzetti della cancellata scultorea di Umberto Mastroianni per il Teatro Regio https://archivi.teatroregio.torino.it/oggetti/?id=30639 (ultimo accesso ottobre 2024)