di Sara Sesti
Il 29 ottobre 1969, da un computer collegato a quattro università americane, venne trasmesso il primo messaggio tra computer: così, 55 anni fa, ebbe inizio la rivoluzione di Internet.
Quella prima comunicazione avvenne attraverso ARPAnet, una rete sviluppata nell’ambito di un progetto universitario finanziato dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti per scopi militari. L’evoluzione civile di ARPAnet avrebbe poi dato vita a Internet, una rete di telecomunicazioni pubblica e globale che permette il collegamento tra dispositivi in tutto il mondo. Questa trasformazione prese forma nei primi anni Ottanta, quando le tecnologie di base iniziarono a diffondersi su scala planetaria.
Nel 1989, presso il CERN di Ginevra, nacque il World Wide Web (WWW), uno dei servizi principali di Internet, che permette la navigazione e l’accesso a contenuti e servizi collegati tramite link. Creato da Tim Berners-Lee insieme a Robert Cailliau, il WWW favorì, nel corso degli anni Novanta, la rapida diffusione di Internet tra il pubblico.
La storia di Internet ha visto contributi fondamentali sia da uomini che da donne. Tra queste, spicca Radia Perlman (1951), matematica e informatica statunitense, riconosciuta come una delle principali esperte mondiali in software design e ingegneria informatica.
Perlman ha sviluppato lo “Spanning Tree Protocol” (STP), un sistema che ha migliorato l’efficienza della rete ottimizzando le connessioni tra i nodi. Attualmente impiegata presso Intel Corporation e titolare di numerosi brevetti, è affettuosamente soprannominata “la madre degli switch”—un titolo che accoglie con riserva: “Il mio contributo è stato importante, ma nessuna tecnologia, e nessuna persona singola, avrebbe potuto dar vita alla rete da sola.”
Per approfondire: Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie, Ledizioni, Milano 2023