regia di Emmanuel Courcol
con Benjamin Lavernhe, Pierre Lottin, Ludmilla Mikaël
Thibaut è uno stimato direttore d’orchestra e tutto nella sua vita sembra andare per il meglio fino a quando non gli viene diagnosticata una forma aggressiva di leucemia. Un trapianto di midollo potrebbe salvarlo. E qui succede quello che accade anche nel film italiano Per il mio bene appena uscito. Perché le famiglie spesso non sono quelle che ci immaginiamo e segreti che avrebbero potuto restare sepolti per sempre affiorano per i casi del destino.
La sorella, che senza troppo entusiasmo acconsente a sottoporsi agli esami di rito per capire se il suo midollo sia compatibile con quello di Thibaut, risulterà non aver nessun corredo genetico in comune con lui.
Come è possibile? Ovvio, uno dei due non è figlio biologico. Così, assieme alla malattia, il direttore d’orchestra viene catapultato in un melodramma familiare perché anche il “vero” fratello era all’oscuro della verità.
Assieme allo svelamento arriva l’incontro con lui, un modesto impiegato che vive in una cittadina del nord della Francia e suona il trombone nella fanfara locale. Sentirsi chiedere da un uomo che fino a un istante prima era un perfetto sconosciuto di acconsentire a un trapianto di midollo è per lui uno choc che si aggiunge alla scoperta di non essere figlio unico. Per di più alla sua vita non serve un’altra complicazione perché ne ha già più che a sufficienza, sia nel privato che sul lavoro.
I francesi sanno affrontare con leggerezza i temi sociali più spinosi e anche in questo film non si smentiscono, mettendo sul piatto oltre alle dinamiche complicate di tutte le famiglie (se non ci sono è perché non le abbiamo ancora scoperte) una serie di questioni sociao-culturali interessanti che non appesantiscono il film, ma anzi lo arricchiscono.
Ci sono la città e c’è la provincia, i lavori culturali e quelli manuali, la ricchezza e la povertà, lo snobismo e la semplicità. La crisi del lavoro e le aspirazioni individuali, il talento frustrato e quello accudito. Un film intelligente e delicato che si guarda con piacere.