Giornalista freelance toscana di nascita e lombarda d’adozione, inizia giovanissima a lavorare nel mondo del giornalismo e degli uffici stampa. Tante le trasmissioni televisive e radiofoniche che l’hanno vista alla conduzione e nelle vesti di autrice nel corso degli anni.
Da aprile 2024 la troviamo ogni settimana al timone del programma di approfondimento “IPSO FACTO. L’Italia si racconta” sul canale Primo Piano della piattaforma Canale Europa Tv.
Francesca, che studi hai fatto?
Dopo la maturità classica presso un liceo milanese mi sono laureata in Scienze Linguistiche e Tecniche dell’Informazione e della Comunicazione con una tesi dal titolo “L’informazione nel palinsesto della TV italiana e tedesca: analisi dei programmi di approfondimento” e ho conseguito poi la Specializzazione in Tecniche di Produzione nell’Audiovisivo e nel Multimediale.
Nel dicembre 2022 all’ottava edizione della kermesse “Storie di Donne. Premio Eccellenze in Rosa” ti aggiudichi il premio per la Categoria Donna & Informazione TV. Nel maggio 2024 ricevi il Premio “Donna Territorio e Cultura 2024” per la sezione Giornalismo d’Approfondimento all’interno del premio artistico e letterario ideato e promosso dall’Associazione Culturale Swanbook. Il tuo cuore batte più forte per la radio, la tv o il giornalismo scritto?
Al primo posto la tv, mi sento assolutamente a mio agio in uno studio televisivo sebbene non ami per niente l’esibizionismo. A seguire la radio, che si affida alla voce e all’ascolto… anche se ormai sono sempre più le trasmissioni radiofoniche in onda anche a mezzo video. Io stessa ne conduco una su Radio Ulisse – La cultura che naviga che coniuga entrambe le modalità di comunicazione.
Se non avessi fatto la giornalista che cosa avresti fatto?
Posso rispondere “la giornalista”?
Hai sacrificato qualcosa per questo stile di vita?
No, sacrificato non direi. Di certo coniugare tanti impegni su diversi fronti mi lascia poco tempo libero, però l’amore che provo per questo lavoro, insieme a una imprescindibile capacità organizzativa, mi dà la forza per andare avanti a testa alta.
Cosa ami di più?
Oltre al lavoro? La mia famiglia di origine, mio marito e la sua famiglia di origine, nostra figlia. Loro sono il bene più prezioso. Anche alcuni amici sono per me una bellissima famiglia allargata, un supporto quotidiano e un porto sicuro.
Che pregi ti riconoscono gli altri?
Dovremmo chiedere agli altri, appunto… ma di solito la solarità, l’empatia, la serietà con cui mantengo la parola data e gli impegni presi. Poi, per onestà, sarebbe giusto chiedere loro anche dei difetti che riscontrano in me, eh!
Quando e perché hai cominciato ad occuparti del lavoro di ufficio stampa?
Ho iniziato nel 2005, dopo il corso di specializzazione, negli uffici milanesi di MEDIA Salles per promuovere il cinema italiano ed europeo nel mondo. Ero sempre con la valigia pronta tra un volo e un altro per presenziare ai principali festival del settore ma, desiderando una famiglia, sapevo che non sarebbe durato per sempre. Oggi, invece, dirigo un mio ufficio stampa che segue artisti e, soprattutto, scrittori esordienti, emergenti e già noti.
Ti piacerebbe essere una delle persone per le quali gestisci l’ufficio stampa? Se sì, quale?
Preferisco essere me stessa senza emulazioni né invidie, consapevole delle mie potenzialità e di ciò su cui devo lavorare per migliorare. Un buon addetto stampa dà visibilità agli altri e, in quel momento, deve saper stare in disparte per non rubare la scena in alcun modo.
Hai una tua rete di uffici stampa o di testate alle quali ti rivolgi?
Posso contare su una rete fidata di uffici stampa quando faccio il lavoro puro di giornalista per reperire informazioni, ospiti ed esperti, per quanto riguarda le testate a cui mi rivolgo come addetta stampa si tratta o di collaborazioni esterne che porto avanti con loro o di Pr coltivate negli anni.
Molti autori non hanno un ufficio stampa. Cosa consigli loro? Quanto la rete dei social aiuta l’ufficio stampa?
In un panorama inflazionato – diciamo pure saturo – come l’editoria se si vuole cercare di emergere e ricevere attenzione dai mass media occorre affidarsi a dei professionisti. L’intraprendenza individuale è un valore aggiunto, l’improvvisazione no. Purtroppo, spesso sono l’autore o l’autrice a doversi sobbarcare questo impegno in tutti i sensi, ciò anche se si viene pubblicati da case editrici serie e volenterose perché quest’ultime non hanno materialmente la forza interna per seguire ad personam ogni nome del proprio catalogo.
I social aiutano tantissimo gli autori se usati con costanza, coerenti con la propria immagine e, anche qui, con la giusta strategia. Di sicuro un valido social media manager è un ottimo supporto per rilanciare la rassegna stampa e creare un profilo riconoscibile.
In chiusura, cosa ti aspetti dal 2025?
Ambirei a un anno più sereno, perché il 2024 non è stato scevro da grosse preoccupazioni personali che hanno investito me e la mia famiglia. E poi vorrei portare a termine un progetto editoriale e giornalistico a cui tengo molto.