Appunti teatrali di Elena Guerrini
Dicembre 2024.
Chi come me, Amleto 2, Age pride. 3 visioni ed emozioni d’inverno
al Teatro Franco Parenti.
Ogni volta che esco di casa per andare a teatro sono grata immensamente ai luoghi e a questa arte, che ci raduna, ci nutre di bellezza e ci rende vivi, il teatro è sempre unione di sguardi e ascolti, di corpi vivi e vicini che partecipano all’emozione nel qui e ora, e il suo dono è di farci togliere lo sguardo dagli schermi e il corpo dal divano per uscire e unirsi ad altre creature nel momento magico del vedere teatro farsi vivo.
La visione di 3 spettacoli è avvenuta in un teatro dove mi sento come a casa per la cura di ogni particolare, dall’accoglienza delle maschere gentili e colorate, all’armonia del luogo tutto : dal foyer alle sale di spettacolo che sono arrivate ad essere ben 5 tutte splendide , cura e armonia dal pavimento al soffitto , dai camerini per gli artisti ai bagni per il pubblico; in questo Dicembre dove l’autunno ha dato spazio all’inverno ho passato più serate al Teatro Franco Parenti che a casa mia . Ne parlerò in questi appunti teatrali, non recensioni ma riflessioni ed emozioni da spettatrice e consigli per voi che leggete.
1. “Chi come me “ di Roy Chen , adattamento, regia e costumi di Andrèe Ruth Shammah, una creazione poetica , sublime e dolorosa , ma anche leggera e vitale una regia che è cura di ogni ruolo e della scena tutta .
E’ uno spettacolo che parla a noi tutti/e ci fa pensare ai ragazzi e alle ragazze che siamo stati.
Una creazione sul dolore e sul disagio giovanile che è un vero e proprio abbraccio.
In scena adolescenti talentuosi tra i 15 ei 18 anni in una casa di cura , che portano rabbia, energia , ritmo e fisicità e attrici e attori conosciuti e affermati : la poliedrica Sara Bertelà , genitrice talvolta divertente , talvolta commovente nei vari cambi di ruolo ma sempre vera e che prende il cuore e Silvia Giulia Amendola , l’insegnante di teatro del centro di salute mentale che ci fa capire con dolcezza e tenacia quanto il teatro ci può salvare dai nostri nemici che abbiamo dentro, un gentile e forte Fausto Cabra che il medico che ognuno di noi vorrebbe incontrare , paziente e dolce anche nei momenti più difficili . Il suo buongiorno è una sinfonia dove ritroviamo i bambini che noi siamo stati, respirando e prendendo consapevolezza di ciò che siamo.
Lo spettacolo in scena dal 1 di Ottobre ha stregato il pubblico, ed è emozione vedere il teatro pieno, di persone di ogni età attente e commosse e che han partecipato più volte a questo rito con Zia Mania e Zio Depressione . Una lettera aperta alla malattia.
Il teatro è un rito che ci libera dai nostri tormenti e dai pensieri ossessivi.
Dopo la visione dello spettacolo tra risate, pensieri e lacrime, mi sono sentita
riappacificata con ogni mia fragilità.
Consiglio di andare soprattutto ai genitori con figli adolescenti, chi è stato adolescente incompreso, a chi si prende cura del disagio , a chi si sente fragile ,a chi vuol fare un viaggio di compassione con vera passione e amore profondo che muove l’anima.
Siamo quel che siamo ma non sappiamo ciò che diventiamo,
2. Parlando d’amore vi porto da Amleto al quadrato, perché lo spettacolo visionario di Filippo Timi visto in sala grande , pienissima , in scena fino al 31 Dicembre è un grande atto d ‘amore verso il teatro e verso le attrici Elena Lietti, Lucia Mascino e Marina Rocco , bravissime perché sono se stesse recitando in una danza di parole e corpi
Filippo Timi , il capocomico e attore drammaturgo regista di un grande talento in quel circo del teatro che ci continua ad affascinare ha immaginato , creato scritto e diretto per il suo storico gruppo quest’opera fantastica, vista 15 anni fa con altro titolo , e adesso torna in grande forma e stile nel teatro che lo ha ospitato e che lui sente casa artistica .
In questo cabaret surreale pop e coloratissimo ogni artista ha una forte presenza scenica unica in questa reinterpretazione dell’opera di Shakespeare che mescola elementi comici e drammatici . Le attrici, sopra nominate, che avrei voluto candidare ex aequo ai Premi Ubu , se solo fossi stata una votante , sono anche autrici dei loro monologhi attraverso un lavoro accurato di improvvisazioni durante le prove ,non solo portano in scena il loro talento ma offrono interpretazioni che sfidano le convenzioni di genere esplorando le complessità dei personaggi in maniera approfondita con voce e corpo . Amleto, Gertrude,Ofelia , Marylin Monroe e i Puffi , sono stati i protagonisti di una serata che per me è stata psico-magica , tra sfide, complessità , luci e ombre , fragilità ,ricordi , evocazioni e simboli.
Questo Amleto all’ennesima potenza è stato come un concerto rock,capace di toccare temi universali in modo originale dando vita a un dialogo tra passato e presente . Gli abiti di scena, degni di una sfilata d’alta moda realizzati presso la sartoria del Teatro Franco Parenti dalla sarta Giulia Reali sono cuciti addosso ai personaggi e rimangono nella mente per la loro scintillante originalità.
Dubita che le stelle siano di fuoco, dubita che la verità sia menzognera dubita che il sole sia di caldo , ma non dubitare dell’amore profondo per il teatro che muove ogni azione di Filippo Timi ,Gabriele Brunelli e delle attrici Elena Lietti , Lucia Mascino e Marina Rocco in questo spettacolo cult da vedere e rivedere , consigliato a tutte e a tutti per non sentirsi soli nel buio e ricevere in dono calore e amore , comicità e fragilità e ubriacarsi di bellezza. Da vedere e rivedere , a Milano fino al 31 Dicembre , poi a Roma, a Foggia , a Bari, a Mestre , a Grosseto, a Massa, a Pistoia e Firenze.
Un grande amore per il nostro corpo così come è per come sarà e per noi stesse giorno dopo giorno, nonostante i cambiamenti dell’età , e ‘ ciò che rimane in me dopo la visione di
3. Age Pride, monologo delicato e divertente , con musica dal vivo tratto, in una rielaborazione drammaturgica della regista Emanuela Giordano , da Age Pride di Lidia Ravera
ed. Einaudi, con Alessandra Faiella .
Spettacolo appositamente ideato e prodotto da Fondazione Ravasi Garzanti e il Teatro Franco Parenti per la rassegna La Grande Età.
Con la musica di Chiara Piazza al violoncello e la voce e il corpo di Alessandra Faiella viaggiamo seduti su comode poltrone di velluto rosso nelle nostre età, tra ricordi di infanzia e orizzonti di vecchiaia serena assisto a un vero e proprio inno alla vita. Amare la propria età e il proprio corpo, avere devozione per ciò che siamo è il messaggio di questa confessione ironica e coinvolgente che è rivoluzionaria. Uno spettacolo sincero e oltre ogni stereotipo.
Un urlo che ci porta ad accettare la vecchiaia come una sfida e una libertà felice.
Alle spalle dell’attrice video immagini evocative della visual artist Cinzia Leone.
“Tutto ciò che vive,invecchia e muore “ Una cantilena che risuona allegra nella sala cantata dal pubblico grazie all’attrice che lo coinvolge con domande e sguardi .
Si ride sui guai dell’età.
Gli anni passano e noi accumuliamo esperienza, le stagioni cambiano in noi ma tutte sono belle,dalla giovinezza alla vecchiaia, facile da dire ma faticoso da accettare.
Il terzo tempo della vita come sarà? Sarà una grande avventura ?
Penso al testo dello spettacolo visto e in scena fino al 5 Gennaio, quando a casa davanti allo specchio mi lavo il viso, e metto la crema per la notte.
Chi di voi vorrebbe rimanere per sempre giovane? Accarezzo le mie prime rughe e penso a mia madre che non ho visto invecchiare perché è andata via prima dei sessanta anni dalla vita terrena. Mi immagino vecchia e sorrido . Sarà età d’oro da amare e accettare con gratitudine .
Il teatro ci porta a una visione nuova delle cose, anche della vecchiaia.
Lo spettacolo mi ha coinvolta tra citazioni di James Hilman e Simon De Beauvoir e l’ironia travolgente di Alessandra Faiella . Consiglio la visione a chi vuole riappacificarsi con la propria vita, con il tempo che passa e iniziare un percorso di amore a qualunque età contro la dittatura dell’apparenza. Essere sempre in viaggio con un bagaglio di autostima , felicità e gioia.
Visioni d’amore, per gli altri, per noi stessi, per il teatro questo mese nel 2025 .
Altri spettacoli, laboratori, letture, cinema , filosofia e incontri al Teatro Franco Parenti sul tema della longevità,nella rassegna “ La grande età “ fino al prossimo Autunno .
Andrò a vedere “ Il tango delle capinere “ di Emma Dante, a inizio Aprile , e “ Lezione d’amore sinfonia di un incontro “ a Maggio con Milena Vucotich .