Babygirl è un thriller erotico scritto e diretto dalla regista olandese Halina Reijn, al suo terzo lungometraggio dopo l’horror Bodies Bodies Bodies (2022).
Una donna di potere e uno stagista, i desideri meno confessabili e la ricerca del piacere femminile sono al centro del thriller erotico.
Romy (Nicole Kidman), è una donna di successo, ai vertici di un’azienda con i bilanci e gli uffici ben piantati nel futuro.
La vediamo mentre fa l’amore con il marito, salvo poi brutalmente lasciare il suo letto e cercare soddisfazione dal mancato orgasmo in un video visto febbrilmente in un’altra stanza.
Diciannove anni insieme, scopriamo poi, e mai un orgasmo, mentre la sua quotidianità viene sconvolta dall’irruzione nella vita lavorativa, ma presto anche nella sfera intima e sessuale, di un ambizioso stagista.
Nonostante la differenza di età e posizione nelle gerarchie aziendali, il giovane Samuel è arrogante il giusto e sembra proprio non soffrire la disparità.
Velocemente, l’attrazione fatale tra Romy e Samuel cresce ed è un falò altamente sensuale e bruciante.
Come per il precedente film Bodies Bodies, anche Babygirl è prodotto dalla A24, nota casa di produzione americana-
La regia del film è influenzata dai thriller erotici degli anni 80 e 90, in particolare Basic Instinct (1992) di Paul Verhoeven e Proposta indecente (1993) di Adrian Lyne.
La protagonista di Babygirl è Nicole Kidman, la quale si è prestata a diverse scene erotiche sul set insieme al coprotagonista Harris Dickinson, salito alla ribalta grazie al premiato Triangle of Sadness (2022).
Il resto del cast principale include Sophie Wilde e Antonio Banderas. L’opera è stata presentata in concorso al Festival di Venezia 2024, vincendo il Premio Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile a Nicole Kidman.
Oltre che visivamente suggestive, per merito della fotografia notevole di Jasper Wolf, con uso strabiliante di spazi e sguardi avvalendosi di un duo attoriale strepitoso in cui la Kidman riinterpreta il suo ruolo epocale di Eyes Wide Shut, Harris Dikinson emana sensualità unica con presenza scenica formidabile.
Banderas assolve alla sua parte con altrettanta bravura.
È anche uno scontro fra generazioni quello invocato in Babygirl, quello contro i disinteressati al piacere della partner, mai un pensiero sull’orgasmo mancato, quello di una generazione che rivendica la vulnerabilità e la spietata sincerità come valore, anche in ambito lavorativo.
Nicole Kidman ha sposato con evidente e sincero entusiasmo questa storia di liberazione dalle ossessioni sull’aspetto fisico, mostrandosi con coraggio.
Adriana Moltedo
Esperta di cinematografia con studi al CSC Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Ceramista, Giornalista, Curatrice editoriale, esperta di Comunicazione politico-istituzionale per le Pari Opportunità. Scout.