MARISA COPPIANO è la presidente dell’ Associazione Don Barale (colui che scrisse la storia di Masserano) che si occupa della valorizzazione turistico culturale del suo territorio natale – MASSERANO – un borgo collinare, nel cuore del Biellese, che fu Principato dei Ferrero Fieschi.
Il successo delle giornate autunnali del FAI in visita al Polo Museale Masseranese è stato una buona spinta alla candidatura del Palazzo dei Principi tra i luoghi del cuore FAI.
Raggiungere almeno il primo step – 2500 voti – consentirebbe l’Associazione di aspirare ai fondi economici FAI dedicati al restauro di questo bene storico.
Basta aprire il link Palazzo dei Principi, cliccare e dare conferma del voto nella mail che riceverete.
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Il Palazzo dei Principi sorge nel suggestivo borgo di Masserano, principato governato dai Ferrero Fieschi dal 1598 al 1767 circa, che conserva ancora un nucleo medievale di notevole bellezza e fascino. Il borgo, il palazzo, le chiese di San Teonesto e Santo Spirito costituiscono un vero e proprio tesoro nascosto del territorio biellese, e meritano una visita.
L’esterno del Palazzo dei Principi, semplice e austero, cela in realtà preziosi ambienti, meravigliosamente affrescati, soffitti a cassettoni decorati e pregevoli stucchi che rendono il Palazzo una vera e propria Reggia, degna residenza di una famiglia principesca.
Gli artisti cui sono attribuiti questi affreschi e questi stucchi non sono figure secondarie ma alcuni fra i più importanti pittori e stuccatori, attivi in Lombardia e Piemonte nel Seicento, come i fratelli Nuvolone, Giovanni Mauro della Rovere, Galeazzo Riva, Alessandro Casella, alcuni dei quali formatisi alla scuola di Tanzio da Varallo, Giulio Cesare Procaccini, Giovan Battista Crespi, detto il Cerano, e Daniele Crespi, ma che hanno guardato anche a Genova, Roma e Bologna.
Costruito a partire dal 1598 per volere della Marchesa Claudia di Savoia e di suo figlio Francesco Filiberto Ferrero-Fieschi, 1° principe di Masserano, fu rimaneggiato da Paolo Besso Ferrero Fieschi a partire dal 1632 e ampliato con la lunga galleria (41 metri,) che collega il palazzo alla cappella privata (attualmente non visitabile e che necessita di restauro), voluta da Francesco Ludovico Ferrero Fieschi, figlio di Paolo Besso, e dalla moglie Cristina Francesca Maria Simiana di Pianezza (lo stemma, simbolo dell’unione matrimoniale, è ancora visibile sulla facciata del Palazzo). La decorazione ad affresco e a stucco delle sale si colloca nella prima metà del XVII secolo, fino al 1665 circa ed è una notevole testimonianza del Barocco.
Al primo piano si trovano 5 sale di rappresentanza, la Galleria degli stucchi, e 5 sale degli appartamenti privati, tutte sontuosamente decorate con soggetti sacri e soprattutto mitologici di grande fascino. Tra le sale di rappresentanza, la solenne Sala dello Zodiaco presenta una ricca decorazione a stucco bianco e dorato e affreschi con soggetti mitologici e allegorie dei 12 mesi e dei segni zodiacali. Particolarmente suggestive sono due delle sale degli appartamenti privati, per la qualità decorativa e la grande raffinatezza delle volte a stucco e ad affresco.
All’interno della prima sala di rappresentanza è inoltre conservato il maestoso altare ligneo dorato del 1654, realizzato da Bartolomeo Tiberino, notevole testimonianza di scultura barocca piemontese. Una parte dell’edificio è ora sede del Comune.