Il Messaggio è un film argentino di Ivan Fund che ha vinto l’Orso d’Argento della giuria alla 75esima edizione della Berlinale 2025.
Un racconto semplice, sulla perdita e la conservazione dell’innocenza. Scritto da Martin Felipe Castagnet e dallo stesso Fund.
Un road movie non convenzionale.
È un film che si svolge in Argentina nelle remote campagne di Entre Rios, girato da un giovane artista quarantenne ed è la storia di una bambina che parla con gli animali.
Always on my Mind, che come ha dichiarato il regista è la canzone con più cover al mondo e ne è la splendida colonna sonora.
La bambina dotata di un dono straordinario diventa il centro di un gioco assurdo e ingannevole.
La sua forza la rende capace di comunicare in modo speciale con gli animali, e non passa in osservata. I suoi genitori adottivi vedono in lei un’opportunità per far denaro.
Senza scrupoli decidono di sfruttare il suo dono. Proponendo ai contadini e agli abitanti locali di ricevere i consigli dei loro animali attraverso la bambina.
Tra i protagonisti Anika Bootz, dagli occhi sbarrati, Mara Bestelli, Marcelo Subiotto e la bravissima Betania Cappato.
Questo è un viaggio di crescita dall’infanzia alla prima responsabilità dell’adolescenza, è un realismo magico. Un viaggio in un vecchio camper scassato.
L’innocenza è un tesoro come dice il regista.
Il film in B/N è un viaggio ed è la bambina che si aggira nel paese guaritrice di animali e anime compreso la sua che capiamo sia distante da sua madre perché ricoverata e sottoposta a cure psichiatriche, che andrà a visitare.
Seducente.
Nel pieno della crisi economica la piccola con il dono della comunicazione con gli animali, sopravvive insieme ai tutori legali offrendo i propri servizi come medium di campagna.
Eppure il pubblico ride. Si ride della credulità popolare di mezzucci architettati per tirare a campare sfruttando l’ingenuità della buona gente, è pura poesia. La piccola Anika interpreta misteriosi messaggi inviatele negli anni dagli animali.
C’è qualcosa di Wendersiano.
È un film di solitudine, il messaggio di Roger è di pochissime parole, Miriam è invece di efficace comunicatività pronta a promuovere l’attività anche al microfono di un intervistatore dei mass-media.
I due adulti sono esseri spregevoli pronti a sfruttare economicamente una bambina e al contempo svuotare le tasche dei creduloni a portata di mano.
Anche gli animaletti hanno un loro preciso ruolo.
Anika cresce, perde qualche dente benché scopra che la fatina dei denti non esiste.
Fund parla degli ultimi del mondo facendoci ridere. Forse anche lui ci truffa nascosto tra Fellini, Jarmusch, Kaurismaki.
È inutile farsi domande razionali in un discorso sospeso tra innocenza e opportunismo.
L’opera è stata l’unica produzione argentina a competere nella sezione ufficiale della prestigiosa rassegna a Berlino.
Profondamente emozionato per il premio ricevuto “Ivan Fund ha tenuto un discorso in difesa dell’industria cinematografica Argentina attualmente minacciata da misure di taglio ai finanziamenti al settore imposti dal governo di Javier Milei.
Il regista ha dichiarato che con il cinema è sotto attacco la cultura che viene smantellata ma siamo in tanti e siamo uniti e questo piccolo Orso con il suo peso simbolico è la testimonianza che il cinema argentino continuerà ad esistere e a rimanere in piedi.”
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Adriana Moltedo
Esperta di cinematografia con studi al CSC Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Ceramista, Giornalista, Curatrice editoriale, esperta di Comunicazione politico-istituzionale per le Pari Opportunità. Scout.