Si approssima la Giornata Internazionale dei Diritti della Donna 2025 e nel nostro Paese, fanalino di coda per l’occupazione femminile in Europa, quasi il 50% della popolazione adulta aderisce a stereotipi che alimentano disparità e violenza di genere (ISTAT, 2023). C’è ancora chi minimizza questa situazione di significativo anacronismo, parlando di maschilismo, banalizzando o negando persino la trasmissione intergenerazionale di un pensiero retrivo, di derivazione patriarcale rilevabile dalle evidenze della cronaca e delineato dalla ricerca scientifica. Tanto è vero che più di un adolescente su due dichiara di aver subito comportamenti lesivi e violenti nella coppia (Save the Children, 2024), in un contesto generale del 2024 nel quale sono state uccise 109 donne, rendendo chiara l’evidenza per cui la piaga del femminicidio costituisce una emergenza nazionale.
Ma perché gli uomini sono violenti con le donne? Secondo le ultime indagini ISTAT, per vari motivi, tra cui: perché le considerano oggetti di proprietà, per il bisogno di sentirsi superiori a loro e perché non sopportano l’emancipazione femminile.
Ciò non indica che l’uomo stia subendo un processo di devirilizzazione, come affermato qualche giorno fa, in una pioggia di critiche, da Priamo Bocchi, Consigliere Regionale dell’Emilia Romagna, quanto che con l’evoluzione femminile sia entrato in crisi il modello di mascolinità tossica promosso dagli stereotipi di genere.
Secondo chi sta leggendo, come potrebbero allora, uomini che si identificano nel ruolo tradizionale di genere, far pagare alle donne le seppur fragili conquiste raggiunte che le rendono sempre meno controllabili e più determinate ad avvalersi degli strumenti di legge per non subire ingiustizie, sopraffazioni ed abusi? Attraverso le relazioni tossiche, divenute non a caso la culla dei maltrattamenti, non solo intrafamiliari, e del femminicidio.
Tramite questi legami avvelenati, infatti, un certo maschile che non riesce, giudicandolo legalmente rischioso, ad asservire le donne con la violenza diretta, ottiene di depredarle sino a distruggerle servendosi della manipolazione e infliggendo forme di abuso psicologico difficilmente dimostrabili e punibili in Italia, poiché ancora persiste il vuoto legislativo derivante dalla cancellazione del reato di plagio.
L’arretratezza del nostro Paese su questo tema è dimostrata dal fatto che nel Regno Unito, ad esempio, il gaslighting, manipolazione erosiva della personalità, centrale nelle relazioni tossiche, è stato riconosciuto come reato nel 2022 da una sentenza dell’Alta Corte.
Proprio per chiarire lo stretto e poco approfondito legame tra la violenza di genere e le relazioni abusanti, sabato 8 Marzo, nella biblioteca Lambrate di Milano alle ore 15:30, svolgerò il seminario dal titolo “Pensavo fosse amore e invece era un malessere – Relazioni tossiche: riconoscerle per evitarle, spezzarne le catene per ricominciare a vivere”.
Dopo tanti eventi organizzati nella Capitale, oltre al mio costante impegno nei media radiotelevisivi, ho ritenuto importante coinvolgere la città di Milano nella mia opera divulgativa di prevenzione e contrasto alla violenza di genere. Questo per due motivi principali: 1) La Lombardia per l’osservatorio “Non Una Di Meno” è la regione italiana con la più alta percentuale di femminicidi e 2) da Milano è partito l’allarme per l’abbassamento dell’età di vittime ed autori della violenza di genere, attraverso i dati del Presidente del Tribunale dott. Fabio Roia, di cui condivido da anni le idee innovative tutelanti le donne che subiscono abusi.
Desidero dunque porgere, nella Giornata dei diritti delle donne, il mio omaggio a ragazze, madri, nonne, sorelle, con un approfondimento dal taglio semplice e coinvolgente, volto a fornire strumenti interpretativi di prevenzione e svincolo da relazioni tossiche, al di là dei falsi miti social, con una profondità frutto di una esperienza professionale ultraventennale e di un punto di vista inedito che vi stupirà. Vi aspetto.
https://milano.biblioteche.it/library/lambrate/cal/pensavo-fosse-amore-e-invece-era-un-malessere/
Per tutte le notizie in tema ed i tanti contributi dedicati alla prevenzione della violenza di genere, comprensivi della discussione di importanti casi di cronaca, vi rimando ai miei canali social:
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