di Valeria Massenzi

Cara Eleonora, stamattina mi è arrivato il libro scritto da tuo figlio, Andrea Rizzoli, “Non ci sono buone notizie“.
Non potevo non comprarlo. Così come nel 2016 non ho potuto fare a meno di acquistare il tuo… “Nei panni di un’altra”.

Ti ho sempre seguita, ho visto molti dei tuoi film. Ma sai quale mi è piaciuto di più? Tu magari starai pensando a Borotalco, certo è stato un bellissimo film, come dimenticare Nadia… Impossibile!

No, Eleonora, non è Borotalco, ma Mia moglie è una strega.

Ero una ragazzina e l’idea che potessero esistere delle streghe, oltretutto così belle, mi affascinava molto. Mi permetteva di fantasticare… e io fin da piccola volavo con la fantasia.
Ti ho seguita anche al GF, nei tuoi momenti spumeggianti, nei balletti all’interno della casa, con alcuni degli ospiti.


Ti ho vista, qualche volta, anche un po’ triste, osservare gli altri, in silenzio. Chissà quali erano i tuoi pensieri in quegli attimi.

La cosa che mi è piaciuta molto di te è la tua parte bambina, che ogni tanto faceva capolino. So che tu cercavi la leggerezza, la dolcezza, la libertà di poterti esprimere liberamente e in parte lo hai fatto.
Ho seguito anche Paolo, l’anno dopo. La tua visita all’interno della casa, con un intercalare romano, ironica come sempre. Rammento la tua apprensione nei suoi confronti. Da mamma ti ho capita. In quel frangente, non so se ti ricordi, ci siamo scambiate qualche messaggio.
Tu per me sei sempre stata Smile, ti dissi subito – Ti chiamo così perché sei sempre sorridente anche quando le cose non vanno come vorresti.

Credo di non averti mai chiamata Eleonora, a parte ora.
Sei davvero una grande donna. Intelligente, colta, garbata, generosa e molto dolce.
In questo ultimo anno e mezzo hai fatto emergere Eleonora, mettendo un po’ da parte la Giorgi.
Le persone, che ti hanno amata come attrice, hanno avuto la possibilità di conoscerti come donna. E vuoi sapere una cosa? Ti abbiamo amato ancora di più. Ti sei messa a nudo, anche se lo avevi fatto già nel tuo libro e in parte anche al GF. Ma questa volta è stato un po’ diverso. Hai deciso di raccontarti in televisione, insieme ai tuoi figli, ma lo hai fatto anche attraverso i social. Cara Smile sei arrivata al cuore dei fan e dei non fan.
Hai parlato con grande sincerità di te, di quello che stavi vivendo, senza paura e senza retorica, sempre con il sorriso sulle labbra.

In questi ultimi mesi non è stato facile seguirti, almeno per me… l’ho fatto, ma sempre con una piccola morsa allo stomaco… e non credo di essere stata la sola.
Ci hai insegnato tanto. Il coraggio di parlare, step by step, di un qualcosa che per molti è ancora un tabù, il cancro.

Lo hai fatto con dignità, pacatezza e un po’ di sana ironia, il che non guasta mai, soprattutto quando si affrintano tematiche così seriose… e lo hai fatto senza mai piangerti addosso.
Stamani appena il corriere mi ha portato il libro di Andrea ho aperto l’involucro che lo conteneva e ho iniziato a sfogliarlo… anche qui ho trovato delle belle immagini che ti ritraggono, anzi, che vi ritraggono.



Stasera inizierò a leggerlo, non per atto dovuto, come, forse, molti potrebbero pensare. Per me è semplicemente un atto d’amore, di gratitudine, nei tuoi confronti. Lo stesso atto d’amore che hai compiuto tu, condividendo, con noi, questa nuova fase difficile della tua vita.
Le tue piccole dirette su Instagram, per aggiornarci, spesso un po’ faticose, ma sempre accompagnate da un sorriso, a volte grande, altre più piccolo.
Tutto ciò sempre con semplicità, senza un minimo di vanità, anzi…
Ti sei mostrata calva, senza i tuoi splendidi capelli, che tanto hai amato.
Grazie a te, molte donne che stanno affrontando un percorso analogo si sono sentite meno sole e incoraggiate a non vergognarsi della malattia, a non sentirsi a disagio per le conseguenze della chemio, come, ad esempio, la perdita dei capelli.

Con la delicatezza che ti contraddistingue sei entrata in profondità nei cuori della gente. Non credo sia stato facile raccontarsi, ma nel farlo si raggiunge un momento catartico, un momento di liberazione, come avviene dattiloscrivendo un’esperienza traumatica della propria vita.
Un modo terapeutico che ci permette di comprenderci meglio, di capire quale strada si vuole intraprendere, raggiungendo così determinate consapevolezze.
Tu hai scelto di vivere circondata dai tuoi amori più grandi, di recuperare quei rapporti importanti, che possono sembrare lontani, semplicemente, perché presi da quella frenetica routine, che oggi ci ritroviamo a vivere un po’ tutti.
Ma le persone veramente significative
della nostra vita, come i figli, non si perdono.
E quindi eccovi tutti insieme, con affetto immenso, a fare quadrato, per difenderti e difendersi dal dolore e dall’ignoto che spesso si palesa con una grave malattia.



Ti sei cibata di momenti, cercando di renderli il più saporiti possibili. Fare la nonna è una grande gioia.
Hai donato, completamente, te stessa al piccolo Gabriele, anzi direi che vi siete donati reciprocamente, vivendo una quotidianità, là dove è stato possibile, fatta di coccole, racconti e giochi.


Il desiderio di vedere i propri figli sposati, sistemati. Quale madre non lo ha?
Due belle e brave nuore c’erano, mancava solo la celebrazione, per sancire ulteriormente questi due rapporti d’amore.

Clizia

Serena
Con un vestito floreale, raggiante e fiera hai accompagnato Andrea all’altare.

Mise completamente diversa, direi un po’ anticonvezionale, che a mio avviso ti appartiene molto, per le nozze di Paolo. Anche qui felice, bellissima, emozionata.
Mi è piaciuto molto questo tuo look.

Il 2024 è stato definito, da tutti voi, l’anno più bello.
Può sembrare un, assurdo, paradosso vista la situazione, eppure per te e i tuoi figli è stato così.
Parlarsi, come, forse, non avete mai fatto e vivere ogni attimo con un gusto diverso, più dolce, più franco.
Certamente ai momenti di dolcezza non saranno mancati quegli istanti un po’ amarognoli.
Cara Eleonora, chissà quante volte ti sei sentita dire che hai due figli stupendi.
Si hai cresciuto due bravi ragazzi, dei giovanotti che ogni madre vorrebbe vedere accanto alla proprie figlie.

In questi mesi, raccontandoti, hai detto alcune cose che mi hanno colpita, che mi hanno dato modo di riflettere.
Una più di tutte.
“Non voglio avere più giorni di vita, ma più vita nei miei giorni”.
Ed è questo che hai fatto. Hai dato più vita ai tuoi giorni e più vita ai giorni dei tuoi cari.



Ti ringrazio per la grande lezione che hai dato a noi, tutti.
Sei riuscita a fare della tua malattia, un grande momento di vita. Ed era questo ciò che tu volevi.
Spero di riuscire a farne tesoro, nel migliore dei modi.
Cavolo, Smile, ti sto scrivendo una lettera lunghissima, che dici sarà noioso leggermi? Spero di no.
Ho pensato anche: Quale parte posso tagliare?
Rileggendo ho capito che non potevo e non volevo togliere nulla. Insomma te la devi beccare così, leggila quando vuoi, anche in più riprese 😁
Ho sempre ammirato l’attrice, la Giorgi, ma tu Eleonora sei diventata una persona di famiglia.
Per il popolo tu sei la mamma, la nonna, la sorella maggiore, l’amica del cuore, la compagna di vita.
Sì in te, ognuno di noi ha visto qualcosa ed è stato impossibile non volerti bene.
Io in te ho visto l’amica speciale.
Una settimana fa, tutti erano riuniti nella chiesa degli Artisti per celebrarti.
Fuori migliaia di persone, il tuo pubblico, la gente che ti ama.
Tu eri lì. Vestita di bianco, proprio come nel film Mia moglie è una strega, che dall’alto osservavi tutti i presenti nella Basilica, completamente piena.
Hai dato una sbirciatina fuori… Che piacevole sorpresa! Una marea di persone, su tutta Piazza del Popolo. Sai di essere amata, ma non pensavi cosi. Ti sei detta: – Cavolo sono proprio tanti, non me lo aspettavo, ma tutto questo mi rende felice.
Poi hai atteso che i tuoi figli, la tua famiglia e le persone presenti alla funzione, uscissero sul sagrato e quando prima Paolo, poi Andrea, per un attimo hanno alzato gli occhi al cielo, tu eri lì, beata, a cavallo di una scopa.
Con il tuo immancabile sorriso ti muovevi con leggerezza. Il vestito bianco, di organza, fluttuava tra le nuvole. Beh! La sensazione che mi hai trasmesso è stata di libertà… Ancora più libera di quanto tu non fossi mai stata.
Alcuni anni dopo il tuo film con Renato Pozzetto, in tv sono arrivate diversi serial che avevano come protagonista una o più streghe.
A tal proposito ci fu un titolo sul Corriere della Sera che voglio ricordare.
“Le streghe son tornate… Anzi non se ne sono mai andate”.

Con affetto. Un bacio❤️🩹
V