Il mio abbigliamento è un messaggio: la mia identità, la mia storia, il mio popolo Ogni dettaglio del mio abbigliamento ha un significato profondo.
La mia gonna porta i colori del Kurdistan, della Mesopotamia, della mia terra e del mio popolo. Il rosso rappresenta la passione e la nobiltà d’animo, ma anche il sangue versato dai martiri della nostra storia. Il giallo, che ho voluto portare sulla testa, è il sole, simbolo centrale della nostra cultura. Il sole è luce e calore, è conoscenza e affetto.

Nel mio popolo si dice che la donna si svegli prima dell’alba, prima ancora che sorga il sole, perché è lei a “partorirlo”. La donna è luce, è nutrimento per l’anima. Il sole è la perfetta metafora dell’illuminazione e della verità, ma anche dell’amore e della spiritualità.
E l’essere umano ha bisogno di entrambi: sapere e calore, conoscenza e amore. Le donne, radici del futuro C’è un detto nella mia cultura che racchiude una verità universale: “Se cresci bene un bambino, crescerà un uomo.
Ma se cresci bene una bambina, crescerà un popolo.” La donna non è solo madre, ma educatrice, guida, fondamento della società. È lei che trasmette tradizioni, valori e speranza alle generazioni future.
Forse è per questo che, quando penso al mio ruolo nel mondo, sento un’enorme responsabilità. Ringrazio l’universo per avermi donato tre figlie. So che avrei accolto con lo stesso amore anche dei figli maschi, ma credo che crescere tre bambine significhi dare vita a tre popoli, a tre mondi, a infinite possibilità. Sperare in un domani migliore .
Ogni madre desidera per i propri figli un futuro migliore. Io sogno un mondo in cui la conoscenza e l’amore camminino insieme, in cui nessuna donna debba più lottare per essere ascoltata, rispettata, valorizzata. Un mondo in cui il sole che noi donne “partoriamo” ogni mattina possa illuminare non solo le nostre case, ma l’intera umanità.