Fiorella Sciarretta, attrice e regista teatrale. Inizia a fare teatro nel 1990 confrontandosi con i classici di ogni tempo: Brecht, Palazzeschi, Campanile, Shakespeare, Euripide e molti altri, senza disdegnare la commedia.
Nel 2000 inizia a dedicarsi anche alla regia, partecipa a cortometraggi e video didattici e fa esperienza come doppiatrice.
Ci racconta come essere donna e mamma l’abbia aiutata a comprendere meglio le tematiche del suo prossimo lavoro : ”Buonanotte mamma”.
Come hai iniziato e dove?
Ho iniziato a Firenze presso il Laboratorio 9.
Hai trovato difficoltà, ed eventualmente quali, a inserirti in questo ambiente così prettamente maschile?
Relativamente, ho iniziato come attrice e ho avuto la fortuna di conoscere nel 1988 Bob Marchese e Fiorenza Brogi con cii abbiamo iniziato una lunga collaborazione e dove ho iniziato ad operare come assistente alla regia. Sono stati un ottimo pass.
La tua attività di regista è circoscritta solo al teatro e solo a Firenze o hai fatto esperienze in altri campi e in altre città?
La mia attività ha avuto un evoluzione, ho lavorato anche a Roma e mi sono occupata anche di sceneggiature per il cinema.
L’essere donna e madre ti ha aiutato nel fare la regista o ti è stato talvolta di ostacolo?
Donna e madre? Un ostacolo ma anche una maggiore sensibilizzazione verso le problematiche dell’essere donna e madre
Quali lavori teatrali di cui sei stata la regista ti hanno dato maggiori soddisfazioni?
Tutti i lavori sono dei parti più o meno faticosi (non dolorosi) ma sono tutte creature tue…. Forse “Tutti dormono sulla collina” tratto da “l’Antologia di Spoon River” di Master. Le recensioni lo hanno definito “un ritorno alla pura poesia in teatro”
Ce l’hai fatta da sola a sfondare nel mondo del teatro oppure all’inizio qualcuno marito, colleghi, ecc) ti ha aiutato?
Diciamo che sono stata molto fortunata, la mia carriera teatrale come attrice è decollata grazie ad un buon gruppo con cui ho collaborato, il Gruppo Laboratorio Teatrale. La mia prima regia mi è stata chiesta dall’Associazione Onlus 10 Soli nel 1996, e fu proprio con “Tutti dormoni sulla collina”, tratto dallo Spoon River di Master, che ho debuttato. Dopo tutto è venuto di conseguenza. Apprezzato il primo lavoro, mi hanno chiesto altre regie…. no, non ho trovato difficoltà, non ho avuto aiuti determinanti, solo una serie di circostanze fortunate.
Ti ho applaudito come attrice nella parte della mamma in “Twist” nella stagione teatrale appena finita, sei stata straordinaria e quindi ti chiedo preferisci dirigere o recitare?
Lavorare come attrice è divertente, emozionante, impegnativo, ma lavori su indicazioni (non sempre, ma dovrebbe essere così) e metti tutte le tue risorse a disposizione del regista. Fare la regia di un testo ti impegna completamente, è come un direttore d’orchestra che dirige non 52 elementi ma 4, 5 o più attori. Accordare tutti i suoni non è facile ma alla fine, sul palcoscenico, quando tutto “torna” senti che hai lavorato per il pubblico e il pubblico ripaga sempree con il suo amore per il teatro. Sì preferisco la regia.
Cosa vuol dire per te esattamente fare la regista?
Bè, è la realizzazione di un sogno. Leggi un testo e lo vivi. Impegni tutte le tue forze affinché arrivi intatto su un palcoscenico e arrivi anche al pubblico, con la stessa intensità. Quando “senti” che il pubblico sta comprendendo e condividendo le tue stesse emozioni…… è un momento impagabile!!!
Cosa stai preparando per la stagione che sta per iniziare?
Due lavori importanti “Buonanotte mamma” di Masha Norman – Premio Pilitzer e “Aspasia” di Daniele Gardeni e un lavoro come attrice con titolo da definite. “Buonanotte mamma” è un testo che racconta di una figlia che, con grande serenità “avverte” la mamma che si suiciderà. Non vuole essere salvata ma solo che lei capisca, così da non soffrire. Due donne a confronto, due universi che si scontrano, convergono, si rifiutano, si comprendono, solidarizzano, si capiscono….. bellissimo, con Patrizia Ficini, la mamma, nel ruolo che fu della Lina Volonghi e Chiara Ciofini nel ruolo che fu della Giulia Lazzarini. L’altro, un testo di Daniele Gardenti, un uomo simpaticamente “sfigato” che si racconta…. con Gianni Andrei, Piera Dabizzi, Chiara Ciofini, Amerigo Fontani, Mario Salvaderi, Rossella Gardenti….. voce mia, divertente, attualissimo, dove l’omosessualità è una certezza di felicità rispetto a tante coppie “scoppiate”…. questo è il canovaccio. Inizieremo settimana prossima a leggere insieme….
Daniela Domenici. Nata nel 1957, è laureata in lingue straniere, inglese e russo, traduce testi scritti da e in inglese e fa l’interprete quando le viene richiesto; è sposata e madre di tre figli, vive a Firenze, scrive recensioni di libri e di spettacoli teatrali e musicali che pubblica nel suo sito http://danielaedintorni.com/ che si occupa di varie tematiche e in cui ospita i contributi delle tante persone che le mandano loro opere poetiche e non solo.
Ha scritto e pubblicato due libri su due tematiche “forti”: il mondo trans e quello del carcere, persone ristrette nel proprio corpo e in una cella, dal titolo “Fabiola storia di una trans” e “Voci dal carcere”.
Fa la correttrice di bozze ed editor da una decina d’anni, scrive anche prefazioni e postfazioni per le amiche autrici e gli amici autori che gliene fanno richiesta e fa anche presentazioni in pubblico di libri.-
5 commenti
Bello leggerti anche qui….ma come mai “buonanotte mamma”?
E’ il titolo di uno degli ultimi lavori della Sciaretta.Inoltre lei afferma che essere mamma l’ha aiutata a comprendere meglio il suo lavoro.
Sicurmente….è bello il titolo, è bello il vostro sito, molto interessante!
Fausta esiste da 12 anni e ha avuto 3 rediseign, ma è sempre lui…Passa parola
Sicuramente! Sto girando…. vado a leggere la storia….