MERCOLEDÌ 24 OTTOBRE 2012
Contro Laura anche le bufale di sconfitte premature
Non dubitiamo che l’autore (e con lui l’editore) di questo pezzo, apparso questa mattina su un’autorevole testata che tratta di economia, abbia espresso la convinzione della (prematura) disfatta di Laura Puppato in perfetta buona fede; né riteniamo assurda l’ipotesi sostenuta: diciamo pure, anzi, che se (come ci auguriamo) la conta definitiva delle firme sarà positiva, potremo legittimamente parlare di una grande impresa: proprio per le condizioni proibitive con cui è stata condotta.
Ma resta il fatto che, uscendo all’alba del penultimo giorno della raccolta firme, questo articolo potrebbe causare un danno veramente notevole: aggiungendosi ai numerosi handicap e impicci che fin dall’inizio sbarrano la strada ai sostenitori di Laura in una assurda corsa a ostacoli. Cogliamo dunque l’occasione per rilevare che, nella collezione degli sgambetti accumulati, Laura non si è fatta mancare proprio niente.
Dall’essere avvisata solo il 13 ottobre (ultimo giorno della prima difficile impresa per l’ammissione alla candidatura) dell’ulteriore prova di dover raccogliere 20.000 firme di cittadini in tutta Italia; dall’aver avuto solo “10 giorni”, per adempiere a questa seconda condizione. E l’aver poi potuto contare su meno di 7 (fine settimana compreso), essendo arrivati i moduli, dal Partito, con ben 3 giorni di ritardo. Si aggiunga lo sbandamento delle sue truppe sul territorio (fatte tutte da volontari inesperti di simili pratiche) che sono stati terrorizzati dal rincorrersi di indicazioni proibitive sulle modalità di raccolta (un parlamentare o consigliere tassativamente presente ad ogni banchetto!), in assoluta assenza di riferimenti di informazione sulla stampa; in tutto questo veri attentati legati alla disinformazione, in quanto le sole notizie che la stampa lasciava trapelare davano a intendere che la sua candidatura fosse ormai confermata e sicura, senza alcun bisogno di raccogliere altre firme. Ma anche costellazioni di “piccoli” sabotaggi dall’interno del partito che avrebbe dovuto sostenerla (a Napoli, ad esempio, diversi volontari ci hanno chiamato lamentando che in nessuna sede del PD era reperibile un consigliere disposto a vidimare le firme per Laura). E già tutte queste difficoltà si sono innestate su condizioni di partenza in salita, senza finanziatori al fianco di Laura, e senza il minimo aiuto né considerazione da parte del suo Partito stesso. Infine, su tutto ciò, il fitto sarcofago di un burka mediatico.
Mancava solo il funerale, e Italia Oggi lo celebra prematuramente. Il che potrebbe voler dire contribuire anche alla dipartita, dato che, sull’orlo di un burrone, sappiamo bene che per non precipitare anche un solo centimetro conta. Era proprio necessario dare un spintarella in giù?
Ma non fatevi sgomentare, cari amici in tutta Italia: ABBIAMO ANCORA 2 GIORNI.
E sono bastati 2 minuti di fuggevole citazione lunedì 22, all’Infedele di Lerner, per scatenare già da martedì (ieri) una corsa alle firme che può farci recuperare nel rush finale i molti giorni già persi, nell’isolamento totale! della prima fase dei nostri sforzi. Perciò noi vendiamo cara la pelle, e i cacciatori aspettino a venderla prima del tempo.
Fino a giovedì 25 ottobre pomeriggio, UTILIZZANDO bene anche queste modalità, sguinzagliatevi e abbiate fiducia nelle potenzialità che abbiamo.