di Antonio Turi
Scontro indiretto Alessandra Moretti/Matteo Renzi
Il recente scontro su Twitter fra la portavoce di Bersani, Alessandra Moretti, e un non meglio specificato membro dello staff di Renzi (ma pare che l’identità fosse usurpata, cioè che il tweet non provenisse direttamente dallo staff del sindaco di Firenze) permette qualche considerazione sullo stato delle relazioni fra i sessi. Il tweet oggetto dello scandalo, in fondo, era tutto sommato inoffensivo, visto che si limitava a costruire un poco chiaro parallelo fra le idee della Moretti e la bellezza di Belen. Però lo scontro che ne è seguito è stato scontro vero, allargato subito a temi sensibili come maschilismo, machismo, scarsa considerazione del ruolo delle donne e chi più ne ha più ne metta.
L’impressione che se ne è tratta, è che all’inizio il tweet sia stato solo un pretesto per l’ennesimo scontro fra i due candidati leader della sinistra, ma che poi la contesa si sia allargata a temi sensibili della vita sociale.
O meglio, più che della vita sociale, del dibattito sociale. Perché poi è certo che mentre le teste d’uovo ragionano e si scannano, la realtà va per conto suo e le relazioni fra i due sessi sono, per fortuna, nella maggior parte dei casi molto più pratiche, veloci ed evolute di quanto il galateo odierno richiederebbe.
Resta però il fatto che in questo aspro dibattito d’idee si sta facendo sempre più strada una pratica che vieta di compiere qualsiasi ironia sull’aspetto fisico delle donne che rivestono funzioni pubbliche. Per chiarire, si può prendere in giro benissimo il capello rifatto di Berlusconi, l’altezza di Brunetta o le giacche di Formigoni ma è vietato dire una sola parola sul modo di vestire della Bindi piuttosto che sulle tette della Melandri. In breve tempo si è passati da una condizione sicuramente sbagliata nella quale le donne erano solo corpo ad un’altra in cui alle donne viene negato l’esistenza di un corpo. O meglio, il corpo c’è, ma non si deve parlarne. Certo, a meno che non ne facciano pubblico uso, come pare sia successo a molte esponenti del centrodestra.
Ammetto che di questo complesso percorso che ha portato le donne a poter finalmente dire di un maschio che ha un bel culo e gli uomini a dover tacere dei posteriori femminili pena il pubblico ludibrio, mi sfuggono alcuni passaggi. Però sono pronto a scommettere che non c’è nessuna conquista, ma solo l’ennesimo passaggio che porta, ancora una volta, le donne a doversi privare del proprio corpo. Volete avere una funzione pubblica, è la tesi che, complice proprio il movimento femminista, si sta imponendo, bene, per prima cosa scordatevi di avere un corpo. Non è più cosa nostra, come lo è stato per secoli, ma nemmeno vostra. Semplicemente, non c’è.
4 commenti
Non sono solita lanciare apprezzamenti pesanti agli uomini(questione di educazione), ma anche se avessi voglia di farlo non o farei mai in pubblico.
non credo che la questione sia ‘negare il corpo’ ma solo non cedere continuamente solo al proprio pensiero pisellesco e cercare di elevarlo a pensiero di testa…quella in alto sul collo. Guardandoci in giro ci sono molte belle donne giovani con tutti gli attributi al loro posto e anche begli uomini…il commento per il commento è inutile e provocatorio, sia per un vero uomo che per una vera donna , se poi dopo non ne deriva una sana possibilità di qualcosa di piacevole . Solo gli ometti si accontentano di commentare e poi di arrangiarsi da soli 🙂 seraficamente vostra vetero femminista ErVy
Avete idea di cosa sia successo nelle sale (quasi esclusivamente popolate di donne di tutte le età) dove si proiettava Magic Mike ? :-))
Esagerati/e esistono tra uomini e donne. Soprattutto tra donne che hanno deciso di imitare gli uomini. Cosa molto comune.