di Caterina Della Torre
Un film dolce e poetico, l’ultima fatica del regista statunitense Wes Anderson, che ci presenta la tentata fuga d’amore di Sam e Suzy, due pre-adolescenti (dodici anni entrambi) che si sentono incompresi e vivono nella loro realtà fantastica ma terrena, personaggi assurdi in un mondo stretto dalle regole comportamentali e dagli spazi fisici. Nella fantomatica estate del 1965, in un’isoletta del New England di 32 km di lunghezza, i due si ritrovano dopo un anno di corrispondenza e decidono di scappare assieme, pianificando nei minimi dettagli il loro piano ed appoggiandosi all’esperienza scout di Sam, grazie alla quale riescono a sopravvivere per alcuni giorni nel bosco senza problemi. Imparano qui a conoscersi meglio e ad innamorarsi. I primi baci e le prime carezze inn0centi alla scoperta del corpo, se non ancora del sesso, il sonno insieme dentro una tenda leggera realizzata da Sam sulla spiaggia, vicino alle onde che cullano i loro pensieri. Fino a quando vengono interrotti dai ”grandi” (genitori e gruppo scout di appartenenza) che si erano mossi alla loro ricerca.
La tempesta in arrivo sull’isola rimescola le carte del gioco e subito dopo le rimette al loro posto.
Il film ha una calda atmosfera in cui spiccano i colori solari, rosso e giallo, la macchina fotografica si muove in modo lineare e composto in un mondo geometricamente ordinato.
I personaggi sembravo assurde macchiette della realtà, soprattutto quando i giovani scout imitano il ”vecchio” capo scout.
L’ epoca degli anni ’60 è ricreata stupendamente, con costumi e musica adeguatamente invecchiati a d’uopo.
Ottimo il cast, in cui attori si immedesimano perfettamente in panni che appaiono insoliti e improbabili: Edward Norton, capo scout quarantenne appassionato a Bruce Willis poliziotto triste e solo o all’algida Servizi Sociali Tilda Swinton, da Bill Murray marito e padre assente a Jason Schwartzman e Frances McDormand. Ma una grande ‘applauso va soprattutto ai due giovani Jared Gilman e Kara Hayward.
Un film per adulti forse, per scaldare il loro cuore, ma anche per i giovani perché capiscano che le relazioni sono complicate, ma gli affetti no.
http://www.newyorker.com/online/blogs/movies/2012/05/wes-anderson-moonrise-kingdom.html
1 commento
Ho adorato questo film che, oltre alla regia e alla bravura degli attori, ha una colonna sonora straoridinaria e ottimamente utilizzata.