le facce da videopoker sono quelle degli Italiani che pensano sul serio che i problemi si possano risolvere abbassando la levetta di una macchinetta di videopoker ed incrociando le dita
Devo partecipare ad una riunione che si svolge in un ufficio in pieno centro, miracolosamente trovo parcheggio, ma devo approvvigionarmi delle introvabili monetine per il parkimetro, guarda caso ho parcheggiato di fronte ad una delle tante sale gioco comparse un po’ ovunque e non avendo altro modo per trovare subito delle monete, immagino che possano essere provviste di una cassa in grado di cambiare la cartamoneta in monete metalliche: dunque entro, per la prima volta nella mia vita in uno di questi luoghi dove si gioca. Apro la porte e mi viene subito incontro un’avvenente ragazza che mi porge il benvenuto, a questo punto la curiosita’ e’ piu’ forte del rischio di prendere la multa per non avere – pur avendo parcheggiato l’auto – il ticket del parcheggio e mi faccio un giretto nel locale.
Il locale e’ lussuosamente arredato, le luci sono soffuse e ci sono assistenti dappertutto, soprattutto quelli incaricati della security. Al centro del locale c’e’ come prevedevo una cassa che cambia le banconote in monete e la fila e’ discreta e ordinata, ma continua. C’e’ di tutto, posso identificare i componenti di ogni classe sociale, ma prevalentemente mi colpisce la presenza di persone di una certa eta’, sicuramente non benestanti. A questo punto mi metto anche io in fila e cambio in monete la mia banconota da 10 euro, prima di uscire, continuo nel mio giro e mi metto ad osservare gli avventori del locale. Le facce da videopoker sono quelle della gente comune, della portinaia, del giornalaio, del manager, sembra di essere in una Chiesa, c’e’ silenzio, nessuno parla, si sentono solo i rumori delle macchinette e delle monete che cadono, quando cadono e non vengono inghiottite irreversibilmente, come le vite di chi le inserisce nella macchinetta.
Le facce da videopoker sono quelle di chi spera nel miracolo, di chi ritiene che possedere o meno un reddito, dei soldi non sia una questione legata strettamente al proprio lavoro, ma sia essenzialmente una questione di sorte, di fortuna. E cosi’ magari questa stessa gente pensa che cercare di aiutare i propri figli a trovare una propria strada sia essenzialmente una questione di caso, di raccomandazioni e di abilita’ che niente hanno a che fare con le competenze. Insomma le facce da videopoker sono quelle degli Italiani che pensano sul serio che i problemi si possano risolvere abbassando la levetta di una macchinetta di videopoker ed incrociando le dita, di quelli che non sanno piu’ comprendere che in un paese civile il reddito deriva dalla capacita’ di produrre qualcosa che abbia un valore e che l’unico denaro possibile dovrebbe essere quello prodotto dall’attivita’ lavorativa. Insomma con quante facce da videopoker ci stiamo confrontando, fuori e dentro le sale gioco ?