A MONTECATINI TERME, TRA LE VIE DELLA DISPARITÀ
di Laura Candiani
La Valdinievole – in provincia di Pistoia – è una bella conca attraversata dal fiume Nievole e circondata da morbide colline abitate da lunghi secoli, dove si è passati dagli antichi castelli agli attuali piccoli paesi come quelli della Svizzera Pesciatina, e poi : Uzzano, Massa, Cozzile, Colle, Montecatini Alto, Monsummano Alto, Montevettolini, Larciano Castello. Le aree di pianura – sulla direttrice fra Lucca e Pistoia – furono per secoli infestate dalla malaria, ma offrivano la possibilità di scambi commerciali e di mercati di rilievo (come quello di Buggiano) vista anche la produzione di pregiato olio, di vino, di bachi da seta, di erbaggi, di lavorazione del “sarello” e di quanto il Padule poteva offrire (caccia, pesca, erbe palustri). In questa zona si nascondevano però dei tesori che vennero alla luce solo in epoche più recenti (come le grotte Giusti e Parlanti a Monsummano): nella piana ai piedi del colle di Montecatini Valdinievole (oggi M. Alto) si trovavano infatti – e si trovano ancora – diverse sorgenti di acqua termale che fino al Settecento erano solo delle pozze maleodoranti, lasciate in abbandono, circondate da animali e vegetazione disordinata. I pochi abitanti rivolsero dunque una supplica (1770) al granduca Pietro Leopoldo perché desse il via a lavori di risanamento della zona. Da questo rapido e provvidenziale lavoro cominciò a nascere la stazione termale di Montecatini con i primissimi edifici ( fra cui la palazzina Regia ) e il tracciato dell’attuale Viale Verdi, nei pressi del quale sorsero gli stabilimenti (Terme Leopoldine, Torretta, Tettuccio, La Salute, Regina, Tamerici, Rinfresco, e il più recente Excelsior ).
Ancora oggi la toponomastica delle strade centrali ruota intorno ai nomi degli stabilimenti, al nome dell’illustre e illuminato sovrano (piazzale Pietro Leopoldo), a molti medici che riconobbero l’importanza curativa dei fanghi e delle acque. Si ricordano ad esempio: Francesco Redi , Gabriele Falloppio, Gian Battista Queirolo, Ugolino da Montecatini (che già in pieno medioevo comprese i benefici della balneotearapia), Guido Baccelli (fra i primi medici ad usare lo stetoscopio e, si dice, il primo a far dire ai pazienti “trentatré”). Un ruolo di primo piano spetta ad Alessandro Bicchierai e a Pietro Grocco (1856-1916), ispettore governativo e direttore sanitario delle Terme dal 1892; un suo celebre paziente fu Giuseppe Verdi che a Montecatini concluse l’”Otello”. Altri musicisti che frequentavano i “Bagni” furono Rossini, Puccini, Leoncavallo e anche a loro sono dedicate strade, come pure al grande “ceramista” (ma è un termine riduttivo) Galileo Chini che abbellì magnificamente il palazzo municipale e realizzò pannelli per lo stabilimento Tettuccio in perfetto stile Liberty, nel momento in cui Montecatini rivaleggiava con Vichy, Karlovy Vary, Baden Baden.
Spostandoci ad epoche più recenti, un viale ricorda Giovanni Amendola – che a Montecatini, davanti all’Hotel La Pace, subì un primo agguato fascista, per essere poi ridotto quasi a morte appena fuori, sulla strada che porta verso la località “Colonna” – ed una strada è intitolata ad una grande figura di combattente, poco noto forse, Giovanni Battista Berghinz, nome di battaglia “Barni”, ufficiale nato a Montecatini da genitori friulani (1918), arrestato, torturato, reso cieco, che finì la sua eroica vita nella risiera di San Sabba, a Trieste, nel ’44.
Per quanto riguarda le donne il silenzio è quasi assordante, eccetto una breve via (Antonietta, ma non si sa chi) e un parco (suor Annunziata, che si è prodigata molti anni alla guida di un vecchio furgoncino per raccogliere cibo e abiti per gli anziani del “ricovero”); eppure da Montecatini sono passate grandi donne legate alla mondanità – personaggi del cinema mondiale, da Mary Pickford a Silvana Mangano, regine e principesse di ogni paese, fra cui Grace Kelly in viaggio di nozze, attrici teatrali, soubrette e cantanti (come Nilla Pizzi ); qui hanno lavorato artiste come la scultrice Bice Bisordi; qui hanno vissuto o “passato le acque”, dall’Ottocento in poi, scrittrici, giornaliste, atlete, medici e scienziate; qui sono stati girati molti film e realizzate famose trasmissioni televisive, si sono tenuti congressi, mostre, gare sportive, convegni. I suggerimenti non mancherebbero davvero, ma persino la patrona Santa Barbara è stata dimenticata …
Autrice: Laura Candiani-laureata in Lettere,ex insegnante-si occupa di studi storici,cinema,letteratura,ambiente.Dal 2012 è socia e collaboratrice di “Toponomastica femminile” di cui è la referente per la provincia di Pistoia e per cui scrive articoli,biografie,reportage; partecipa a convegni ,promuove iniziative e realizza pubblicazioni su tematiche “al femminile”( le balie della Valdinievole,le donne del Risorgimento,le intitolazioni ). Collabora con varie commissioni Pari Opportunità ed è consigliera della sezione Storia e storie al femminile dell’Istituto Strorico Lucchese.