Occhi blu, capelli biondi, sorriso da fatina… Dietro un look da ‘tata ideale’, si nasconde una vera donna manager, che, dopo la Laurea in Psicologia, ha fondato il portale web che aiuta i genitori (ma non solo): Sitterlandia.
Nata a Venezia, laureata nel 2003 in Psicologia all’Università di Padova, Martina Monaco nel 2011 ha messo a frutto le sue esperienze e competenze nel campo della psicologia del lavoro, dell’orientamento professionale e della selezione del personale e ha creato Sitterlandia, piattaforma online di incontro tra la domanda e l’offerta per la ricerca di figure professionali dedicate al family care. Ci racconta la sua avventura.
Sitterlandia è attualmente il portale leader in Italia per la ricerca di aiuti professionali nel settore del caregiving e può vantare 35.000 profili di lavoratori e lavoratrici. Ci racconti com’è nata la tua idea di impresa e quali sono i punti forti del tuo portale?
L’idea di creare Sitterlandia.it è nata e maturata dopo aver incontrato diverse mamme che, per problemi nella ricerca di una babysitter, sono state costrette a rinunciare ad ottime opportunità di carriera o addirittura a godere di tempo libero per se stesse. Sono rimasta colpita dall’enorme difficoltà da loro denunciata nel cercare una sitter per accudire i loro figli. Perdita di tempo e di denaro sono state le cause determinanti nell’abbandonare la ricerca di una persona affidabile e soprattutto professionale.
Era così necessario creare uno strumento pratico che aiutasse i genitori nell’individuare e selezionare una babysitter o tata che fino ad ora non esisteva.
Ho iniziato pertanto un’approfondita ricerca nel settore del caregiver per individuare tutte le problematiche che i genitori e le famiglie italiane affrontano nella selezione di un sitter.
I servizi di Sitterlandia coprono numerosi ambiti, dalla cura dell’infanzia a quella degli anziani e degli animali, dal sostegno negli studi alla gestione della casa. Di tutti questi settori, qual è quello in maggior espansione?
Il servizio più richiesto è senza dubbio quello dedicato all’infanzia per la ricerca di babysitter e tate (ben il 60% del totale delle ricerche di personale caregiver), aiuto mamme, ragazze/i alla pari. Numerose famiglie, infatti, per motivi professionali o personali sono costrette ad affidare i propri figli a professionisti del settore. Inoltre, in Italia le strutture per l’infanzia non garantiscono il numero adeguato di posti: le scuole pubbliche soffrono la mancanza di sovvenzioni statali e non riescono a garantire servizi in linea con le necessità dell’utenza, le liste d’attesa sono infinite per pochi posti a disposizione, le scuole private hanno rette troppo alte che non tutte le famiglie riescono a sostenere: è così che si è costretti a ricercare una sitter per la cura e la crescita del proprio figlio.
I genitori spesso cercano un aiuto a partire dai primi mesi di vita dei figli, rivolgendosi a tate esperte nella cura dei più piccoli. Con l’aumentare dell’età dei figli, che coincide con il rientro al lavoro delle mamme, le più fortunate, che sono riuscite a inserire i loro bambini al nido, cercano baby sitter per il dopo asilo o in caso di malattia, mentre le altre optano per una tata a tempo pieno. Con i bambini in età da scuola materna ed elementare, la funzione della baby sitter è principalmente quella dell’accompagnamento e/o ritiro da scuola. Ciò sta ad indicare che, anche se i bambini sono impegnati in attività scolastiche a tempo pieno, l’orario lavorativo dei genitori spesso supera quello dei figli, che hanno bisogno di una persona che li segua durante tutto il pomeriggio.
Sitterlandia.it ha creato una sezione interamente dedicata alle strutture per l’infanzia dove poter promuovere la propria attività alle famiglie, grazie a un profilo completo e mirato in grado di presentare i servizi, le tariffe, gli orari, il progetto educativo e il personale dedicato ai bambini. Le famiglie possono così risparmiare denaro e tempo: selezionando una certa area di riferimento, possono consultare un elenco completo di strutture di loro interesse.
Un altro servizio in espansione è quello relativo alla richiesta di badanti per persone anziane, figure in grado di assisterle e curarle in modo professionale. Gli impegni lavorativi e la mancanza di soldi necessari per potersi rivolgere a una casa di cura per anziani sono principalmente le motivazioni per cui una famiglia ricerca una figura professionale dedicata per buona parte della giornata o totalmente.
Prima di avviare la tua attività, hai condotto ricerche di mercato nel settore del babysitting in Italia. Quali sono state le tue impressioni prima di creare Sitterlandia, e invece dopo?
Dopo aver effettuato ricerche di mercato, avevo la necessità di toccare con mano le problematiche che mi avevano anticipato le mamme. Ho pubblicato un annuncio in una bacheca online in cui cercavo una babysitter per una famiglia di amici. In una sola giornata ho ricevuto innumerevoli e-mail e telefonate di persone che si candidavano per la figura professionale ricercata.
Il problema erano le competenze: la maggior parte dei candidati non rispondeva assolutamente alla figura che stavo cercando e spesso non aveva mai lavorato nel mondo dei bambini, come tata o babysitter. Le descrizioni delle competenze erano imprecise, incomplete e dai loro curriculum non riuscivo a identificare una figura che potesse essere in linea alle mie esigenze.
Le mie impressioni erano quindi di poca professionalità e grande perdita di tempo.
Anche a distanza di tempo ho continuato a ricevere telefonate o e-mail, non attinenti ma di natura pubblicitaria.
Dopo la nascita di Sitterlandia.it mi sono resa conto di aver finalmente creato un portale partner delle famiglie italiane che, giorno dopo giorno, sta diventando un aiuto concreto. La piattaforma garantisce un numero sempre più elevato e aggiornato di sitter, che per candidarsi utilizzano un profilo professionale dettagliato e tematico, che raccoglie le informazioni veramente importanti per il lavoro da svolgere. Il plus di Sitterlandia.it consiste proprio nell’aver dato uno standard al mondo sitter.
In più, le famiglie che pubblicano un annuncio restano completamente anonime: Sitterlandia.it fa da filtro, quindi si ha la serenità di contattare solo chi si desidera e chi è in linea con quanto ricercato.
Le donne sono ritenute, tradizionalmente, depositarie delle maggiori capacità di cura. Ma al tuo portale si propongono anche molti uomini. Quali sono i loro atout nel campo del lavoro domestico, e quali i loro punti deboli? Un uomo può essere un bravo ‘tato’, o un ‘aiuto-mamma’?
Attualmente tra i sitter iscritti a Sitterlandia.it circa il 3% è rappresentato da uomini. La scelta di un uomo per l’area infanzia, quindi come babysitter o tata, non è però mai presa in considerazione dalle famiglie. Le ragioni sono principalmente due: l’uomo, secondo un luogo comune, è meno portato all’accudimento e alle “coccole” rispetto a una donna; l’uomo della famiglia deve essere solo il padre. Il sitter uomo, però, viene spesso preferito per accudire gli animali, dato che viene richiesta più forza fisica.
Secondo me, però, il babysitter uomo può essere valido tanto quanto una babysitter donna. Quelle pochissime famiglie che hanno avuto il “coraggio” di provarlo sono tutt’ora contentissime.
In che modo l’attuale crisi economica italiana si è fatta sentire nell’ambito del caregiving, e in particolare che differenze hai notato, in termini quantitativi e qualitativi, all’interno della tua attività?
Sitterlandia.it è nata nel 2011, anno in cui la crisi economica che sta colpendo il nostro Paese aveva già creato una serie di problematiche economiche e sociali, tra cui la mancanza di numerosi posti di lavoro.
Analizzando però i dati e le iscrizioni di sitter in soli tre mesi, possiamo evidenziare dalla fine del 2012 ad oggi un incremento delle candidature e soprattutto della fascia d’età dei sitter. Quasi il 60% dei sitter copre la fascia 21-30 anni, giovani quindi che dopo gli studi non riescono a trovare un’occupazione e decidono di candidarsi come sitter nelle diverse aree di competenza – infanzia, casa, animali, adulti e aiuto compiti Negli ultimi mesi abbiamo però assistito a un incremento di sitter della fascia d’età compresa tra i 31 e i 40 anni e tra i 41 e i 50 anni, dato dovuto all’incremento di disoccupati che decidono di avvicinarsi al mondo del caregiver.
Il fenomeno è prettamente relativo al Nord e Centro Italia. Nelle regioni del Sud Italia il panorama è diverso: la maggior parte delle mamme lavora part time o resta a casa ad accudire i figli e, in caso di impossibilità, li affida ai nonni o altri familiari.
In più, proprio per dare un valido strumento a mo’ di partner per le famiglie, i costi per accedere a Sitterlandia.it sono veramente irrisori.
Secondo te, il Web diventerà il canale privilegiato per trovare personale per il family care, o resisteranno ancora, nel futuro, le forme tradizionali di reclutamento?
Con il passare degli anni credo che il Web diventerà sempre di più il punto di riferimento per la ricerca di figure professionali dedicate al family care. Già in altri ambiti, Internet e le nuove forme di comunicazione stanno soppiantando i mezzi tradizionali, in quanto più immediati e veloci. Grazie a smartphone e tablet gli utenti possono ottenere informazioni in tempo reale in qualunque posto si trovino.
I dati che registriamo da Sitterlandia.it evidenziano questo fenomeno: mese dopo mese i sitter iscritti e le famiglie che si rivolgono al nostro portale sono in costante aumento. Si interfacciano con noi anche attraverso i social network, c’è una maggiore condivisione e soprattutto un risparmio di tempo e denaro rispetto alle forme tradizionali di reclutamento.
In Italia, tuttavia, c’è ancora molta diffidenza verso il mezzo Internet, soprattutto nel nostro settore. Le famiglie hanno paura a rivolgersi a un portale per la ricerca di babysitter a cui affidare la cura e la crescita del proprio bambino. Anche per questo Sitterlandia.it offre ai propri utenti un customer service telefonico.
Preferiscono il “passaparola” che, proprio nel nostro mondo, non sempre funziona, anzi… Chi conosce tate perfette, spesso e volentieri non le consiglia ad altri, per il timore di perderle e di trovarsi di nuovo da capo nella ricerca di una sitter di cui fidarsi.
2 commenti
It’s an remarkable piece of writing designed for all the online viewers; they will
take benefit from it I am sure.
Mi sorprendono alcune recensioni positive su Sitterlandia.it
Alla ricerca di una sitter, mi sono iscritta al sito. Questo funziona a singhiozzo e spesso non ti fa avere i numeri telefonci della persona cercata.. Non parliamo della maleducazione dell´operatore al telefono che non resolve alcun problema. Buttato via 20 euro. Ci sono altri siti piu´seri