di Caterina Della Torre
Conosciamo Cinzia Ficco da molto tempo perchè ha scritto per dols molte pagine interessanti e approfondite dimostrando una sempre rinnovata curiosità.
Giornalista pubblicista, responsabile del blog www.tipitosti.com – dedicato a chi non molla e insegue i sogni impossibili, nonché blogger sull’Huffington Post. Ha collaborato con il Corriere del Mezzogiorno (Bari), La Gazzetta dell’Economia di Bari, la rivista Mark Up (Il Sole 24 ore) ed il sito delle donne on line www.dols.it
E’ sposata e mamma. Cinzia non scrive solo articoli giornalistici per adulti. Da quando ha avuto la sua bimba, bellissima e ormai crescuita, si è scoperta scrittrice di libri per bambini. E con la sua solita serietà professionale, si è messa al lavoro anche in questo settore. Infatti a 44 anni, esordisce come scrittrice di racconti per bambini.
Lo fa con la casa editrice di Pavia, Edigiò e tre titoli:
Josuè e il filo della vita
Il re dalle calze puzzolenti
Tina e la Clessidra
Josuè è un bambino di sette anni che, appena nato, ha ricevuto un dono straordinario: un filo invisibile legato al polso che lo collega al nonno Lino, morto proprio il giorno in cui lui è nato. Josuè è molto orgoglioso di questa comunicazione speciale ed esclusiva che ha con il nonno, il quale tira un po’ il bracciale e lo fa muovere per consigliarlo, per fargli capire se è in pericolo o anche per aiutarlo a scuola. Il giorno in cui il braccialetto smette di muoversi, Josuè pensa che il nonno non gli voglia più bene.
Ovviamente non è così.
Protagonista del secondo libro è un re un po’ musone, che impone ai suoi abitanti rigidi orari e abitudini perché non sopporta che le cose siano fuori dal suo controllo. Un gruppo di amici un po’ burloni si prendono gioco di lui e lo fanno rimanere per anni con lo stesso paio di calzini puzzolentissimi che vantano poteri magici inesistenti.
A Patata, meglio conosciuta come Tina, è dedicato il terzo libro. Si tratta di una bambina che ha un brutto rapporto con il Tempo: lui scorre, scorre, mentre lei fa tutto con estrema lentezza. La piccola non riesce ad accettare l’idea che il tempo si possa accorciare e dilatare come vogliono i suoi genitori. Ma tutto cambierà.