di Caterina Della Torre
Per l’elezione del Papa si è fatto più celermente. Invece per conoscere il nome del prossimo Presidente della Repubblica Italiana attendiamo tremebondi (ma forse anche un po’ stufi) il nome, il fatidico nome, che ci accompagnerà – speriamo – per i prossimi sette anni. Non importa che non si abbia un governo e che i partiti lottino in continuazione tra di loro come dei topi impazziti, dicendo, disdicendo, parlando e sparlando, gettando benzina sull’ indecoroso spettacolo della politica come in uno show che non finisce mai. E noi lì a guardare, ascoltare, commentare, con ansia per le sorti del nostro paese.
Si sta giocando un gioco forse più grosso di quello che gli attori del palcoscenico politico pensino. Un gioco a poker, con lanci e rilanci, ma senza un buona idea definitiva. E c’è anche chi punta al rialzo rimanendo fuori dal gioco.
E noi donne? Beh ci proviamo anche noi dopo anni di presidenti maschili, perchè non un donna?Sapendo bene che se donna sarà, i motivi saranno non solo meritocratici, ma di convenienza istituzionale.
Ultimi arrivati i grillini provano una tecnica ultramoderna: le parlamentarie per il presidente della Repubblica. Votazioni online, come se fosse un qualsiasi capoclasse del liceo.
A dimostrare l’assurdità del metodo ci si mettono gli hacker che penetrano (?) nel sicuro (!) sistema preposto per le votazioni. Comunque i grillini ci riprovano ed alla fine stilano una lista di 10 nomi: Bonino, Caselli , Fo, Gabanelli, Grillo, Imposimato, Prodi, Rodotà, Strada, Zagrebelsky. Domani poi alla fine le votazioni finali. I nomi prescelti andranno ad assommarsi a quelli scelti, concordati discussi dagli altri partiti.
Questa è democrazia! Diranno alcuni.
Io però ho sempre pensato che il Presidente della Repubblica dovesse essere una persona che sa portare avanti il paese anche in momenti difficili, come quelli che si sono verificati negli anni recenti. E che quindi conosca non solo le leggi ma anche la politica. Ma quanti di quelli menzionati finora la conoscono veramente ? Pochi.
E poi ci dobbiamo veramente arrendere ad un ennesimo presidente uomo? In 67 anni di Repubblica sono due donne, la Buscemi e la Jotti sono state ufficialmente candidate. Per l’elezione dell’ultimo presidente Napolitano i nomi di donne erano stati usati solo come ”riempitivi”.
E ora? In questo sistema malato in cui chi decide per noi è sempre lontano dai nostri bisogni e desideri, non ci resta che aspettare.
1 commento
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