Due mondi diversi e un punto d’incontro. Dove? A Milano per il Fuorisalone 2013.
Anche le postazioni delle installazioni erano alquanto lontane tra di loro: la designer svedese sui Navigli e le designer cinesi in via Paolo Sarpi nel novello Sarpi Bridge.
Però voglio accumunare entrambe le esperienze su queste pagine, perchè sebbene partano da storie diverse sia culturalmente che geograficamente, hanno un comune denominatore, quello di essere prodotto della creatività femminile.
E anche se le due star di Sarpi Brige sono due uomini, il pragmatico Ding Weibin, con le sue tazze ad incastro che non cadono mai e il sound desiger Enrico Ascoli con Opium l’installazione sonora olfattiva, la mente del progetto è una donna, la geniale Annamaria Salinari. Vedendoci giusto, ha pensato di portare a Milano il design orientale, prima con China made in Italy ed ora con il ‘progettone’ che vede coinvolti vari paesi dell’oriente asiatico. Dove si sa il design esiste ma il gusto è spesso lontano dal nostro. Solo i giapponesi hanno fatto il balzo in avanti, divenendo leader indiscussi del design in alcuni ampi settori.
Ma qui non erano i giapponesi a far da padroni, ma i cinesi, direttamente da Shangai. Sarpi Bridge ha ospitato anche alcuni giovani designer cinesi venuti a Milano a conoscere l’altra faccia del momdo. E ‘per ospitarli a dormire si è fatto ricorso al ‘coach surfing‘ milanese.
Insomma anche in questo settore la Cina si sta avvicinando a noi.
Tra i progetti speciali presentati:
1 – 6 Designers Giapponesi + grandi Artigiani italiani, 6 donne giapponesi, affermate designers che abitano in Europa, in collaborazione con grandi Artigiani italiani realizzano oggetti e raccontano la storia delle aziende/botteghe coinvolte e dei loro cicli di lavorazione.
2 – Cantiere Fuorisalone, oggetti di studenti/giovani designer orientali vengono selezionati per essere prodotti da artigiani.
3- Insectida. Famosi designers sono invitati a schizzare oggetti, realizzabili e irrealizzabili
Mi ha incuriosito una delle giovanissime designer esordienti He Tianjiao che utilizzando le valve vuote dei mitili crea opere d’arte non ”idossabili” anche se riproducono vestiti. Nata vicino al mare, ha studiato a Shangai e poi è venuta in Italia al politecnico di Milano. Timida dolce e lavoratrice indefessa per preparare il manufatto da esporre al Sarpi Bridge ha lavorato per tre giorni senza sosta.
Diversa è invece l’esperienza di Clara von Zweigbergk, svedese, vissuta qualche anno in Italia e poi volata negli USA dove ha trovato marito con il quale è tornata poi in Svezia. Non manca mai a un Furisalone, ma preferisce rimanere a vivere a Stoccolma sebbene non abbia dimenticato l’italiano. Molti designer cinesi vanno a studiare in Svezia, probabilmente perchè c’ è qualcosa in comune nel tratto del design di entrambi i paesi.
Klara ha portato della cancelleria di design, ma anche dei prodotti molto funzionali ed innovativi: le vaschette colorate affiancabili e sovapponibili.
1 commento
I saw the work of TianJiao, totally amazing!!!