Un film ambientato a Parigi. Un altro, ma la capitale francese continua a stregare ed ammaliare chiunque e quindi girare un film nelle sue strade è già una garanzia di successo.
Ma qui i titolo inganna (l’originale in francese è ”un’estone a Parigi”) perchè non si parla solo di Parigi, che ne è lo sfondo, ma della vita di una badante estone in questa città, mentre assiste una vecchia signora sgarbata e prepotente, interpretata da Jeanne Moreau.
Anne Rand, la badante, ha divorziato da un marito ubriacone e vive in Estonia con una madre malata. Alla sua morte decide accettare un’offerta di lavoro a Parigi, dove dovrà prendersi cura di un’anziana signora. Convinta a partire dalla figlia con la quale si consiglia, Anne precipita in un mondo profondamente completamente diverso dal suo, fatto di silenzi, neve e strade semi oscure. Parigi è vita, glamour, romanticismo e musei.
Da questo mondo però, la badante prende le distanze passeggiando ogni notte da sola. Dopo aver incontrrato con Frida, fiera parigina dimentica delle sue origini estoni, conosce Stéphane, gestore di una brasserie e amante della donna molti anni prima. La convivenza all’inizio sembra burrascosa, ma la curiosità reciproca porta al dialogo e alla comprensione.
A Lady in Paris è una storia di incontri, di sguardi, di impasse. Innamoramenti, di una città, ma anche di un uomo gentile e premuroso nei riuguardiu dell’ anziana signora, egoista ed ossessionata dal suo passato, che pazientemente accudisce.
Un film che tratta di sogni, di maturità e di vecchiaia e che ci interroga sulle stagioni dela vita che finiscono ed alle quali bisogna rassegnarsi.
Poetico il contrasto tra la ruralità estone e la mondanità parigina, tra la vita che scorre altrove (la giovane badante) e lirica la contrapposizione tra vecchie passioni e nuovi amori.
Un film che parla alla mente ma anche al cuore irriducibile di anziane passate glorie.
REGIA: Ilmar Raag
SCENEGGIATURA: Agnès Feuvre, Lise Macheboeuf, Ilmar Raag
ATTORI:
Jeanne Moreau, Laine Mägi, Patrick Pineau