di Caterina Della Torre
Ci si sposa sempre più tardi in Italia e quasi di conseguenza la famiglia si forma sempre più in avanti nel tempo. Ma mentre per un uomo , biologicamente, mettere al mondo un figlio dopo i 40 anni non è così difficile, per una donna diventa spesso oneroso fisicamente nonché psicologicamente.
Si tende inoltre a fermarsi al ”figlio unico” , anche se la ”coppietta” di figli è sempre raccomandabile per le naturali leggi di crescita o quantomeno di stabilità demografica.
Sull’argomento si è molto parlato, ma vi invito a leggere questo articolo di Claudio Rossi Marcelli, giornalista de l”Internazionale. Egoismo o investimento per il futuro?
2 commenti
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Mah, ognuno è libero di scegliere quanti figli fare. Ovvio, con uno è meno impegnativo.
Con due le cose si complicano, e così via. Ma è solo all’inizio, poi non c’è molta differenza.
Io non sono per il figlio unico, ma è una mia scelta. Non giudico che non ne vuole più di uno e neppure chi non ne vuole affatto.
Nel mio caso, le mie due bimbe, le vedo felici insieme. Anzi, da quando c’è la piccola, la grande è anche migliorata caratterialmente (inizialmente troppo timida e chiusa).
La conciliazione con il lavoro?
E’ difficile. Ma non è questione di uno o due figli. Il problema di portarle a fare sport il pomeriggio o di stare con loro, ce l’avevo anche quando la mia prima figlia era figlia unica.
La conciliazione vita privata – lavoro va al di là del numero dei figli.
E infine, io sono contenta di non aver lasciato la mia grande figlia unica.
Almeno per ora, le mie due bimbe, non possono fare a meno l’una dell’altra.