di Caterina Della Torre
Arrivati davanti a Carlotta e allo sconosciuto che si era palesato, Giuseppe e Cinzia, i suoi amici del cuore che l’avevano portata in vacanza, dimenticandosi che lei era un’invalida, le si accostarono con fare protettivo:
‘’Tutto bene ?’’
‘’Sì, Fausto se ne stava andando’’.
‘’Certo, ci siamo conosciuti poco fa e l’ho invitata alla festa che si tiene al mio albergo, ma lei esitava prendendo tempo ’’.
Cinzia che aveva capito il problema cercò di sviare il discorso : ‘’Stasera abbiamo deciso di andare al ristorante ed abbiamo già prenotato’’
Fausto non mollò ’’Potete venire dopo’’.
Carlotta stufa di queste false verità. Decise di tagliare la testa al toro:
”Giuseppe per favore mi passi la stampella e mi aiuti ad alzarmi?”
L’amico fu preso in contropiede, ma si girò ed andò a prenderla, come richiesto, ed aiutò Carlotta a drizzarsi in piedi, cosa non facile, ma possibile. Poi le chiese: ”Vuoi fare un bagno?’’
Carlotta si sfilò dalla testa la leggera maglietta di cotone che le copriva le spalle dal sole e impugnò la stampella con la destra.
Fausto per nulla sorpreso chiese : ‘’Posso aiutarti? Anche io faccio volentieri un tuffo in mare.’’
E così dicendo aveva preso il braccio sinistro della ragazza e l’aveva trascinata in acqua.
Carlotta si sentiva scoperta, ma tirò un sospiro di sollievo perché ora non avrebbe più avuto necessità di fingere. Il suo amor proprio doleva un po’, ma così era davvero meglio. Non era come le altre bellezze atletiche che giravano per la lunga spiaggia, ma che fare? Non aveva chiesto lei di ammalarsi e le cose che per cui poteva optare erano starsene seduta in un centro di cura oppure adattarsi alla situazione da ‘’diversamente abile’’ . Solo che le non capiva dove stava il diverso in lei.
Mentre la trasportava in acqua Fausto le disse: ’’Credevi che non avessi visto la stampella vicino all’ombrellone?’’
L’aveva vista, le raccontò ed era rimasto affascinato dal suo volto. Si domandava perché tanta inclemenza in un corpo così giovane e bello. Ma poi era passato a pensare ad altro ed aveva voluto conoscerla davvero. Per ciò l’aveva invitata, perché voleva che si scoprisse. Non perché l’invito fosse falso, ma perché qualcosa doveva accadere per sbloccare l’impasse.
Una volta in mare Carlotta si immerse fino alla cintola e poi giù sott’acqua godendo del turbinio fresco delle onde che giocavano con le sue gambe. Le sembrava di essere leggera e che camminare non fosse più così faticoso.