di Caterina Della Torre
Incuriosita dal rafforzarsi ed emergere anche nel nostro paese dei Partiti pirati e della democrazia liquida, abbiamo voluto approfondite intervistando una piratessa Antona Lanari aka Emma
Il Partito Pirata (PP) è un movimento politico internazionale, costituito da una serie di movimenti e partiti politici diffusi in numerosi paesi. Il suo programma consiste nel rafforzamento dei diritti civili, maggiori istituti di democrazia liquida[1], la riforma del diritto d’autore e dei brevetti, libertà di circolazione della conoscenza, protezione dei dati personali, maggiore trasparenza e libertà d’espressione, educazione gratuita. E propone il reddito di cittadinanza.
Come sei entrata nel partito pirata italiano? E perchè?
Inizialmente sono stata contattata da un amico già iscritto al partito che, sapendo della mia lunga esperienza nel campo della comunicazione, ha cercato la mia collaborazione in questo ambito illustrandomi storia e contenuti, ma soprattutto il funzionamento, del Partito Pirata nato nel 2006 in Svezia, e della democrazia liquida. Sono stata subito attratta dal metodo in cui, tramite la piattaforma , il partito prende le decisioni e fonda le proprie basi costituzionali attraverso il contributo di tutti gli aderenti, direttamente o tramite delega, e della sua completa orizzontalità in quanto, almeno in Italia e in pochi altri Paesi dove il PP è presente, non esiste un board decisionale al di sopra di altri iscritti. In pratica, il Partito Pirata Italiano utilizza la piattaforma Liquid Feedback per attuare quello che solo in questi ultimi tempi sta interessando molte realtà politiche nostrane, ovvero la Democrazia Liquida. In realtà, le altre formazioni che attualmente ne parlano e che in alcuni casi la stanno anche utilizzando, lo fanno in maniera poco affine ai propositi per il quale è stata creata. Premetto che la piattaforma Liquid Feedback è un software libero adeguata per l’uso da parte del PP proprio da pirati italiani, per cui tutti quelli che la stanno adottando dovrebbero perlomeno rendercene il merito, cosa che non si legge da nessuna parte.
In cosa si differenzia dagli altri o condivide tutto?
All’interno del PP-IT ci sono persone provenienti per la maggior parte dal mondo informatico, con conoscenze e approcci dei sistemi IT molto approfonditi, e fondamentalmente sono queste persone che hanno formato il primo nucleo del partito sia in Italia che in altri Paesi. Con il tempo il partito ha cominciato ad attirare, grazie alle sue peculiarità, persone provenienti da altri retaggi, lavorativi, politici e culturali, che hanno portato ad allargare i “confini” ad altri temi oltre a quelli considerati “core” del partito. Le basi ideologiche sono comunque per loro natura molto aperte: Democrazia, Trasparenza e Diritti Civili. Il fatto che l’operatività all’interno dell’Assemblea Permanente (appunto in Liquid Feedback) consente di emendare, proporre, contribuire e correggere le istanze in discussione, di fatto è permesso ad ognuno di concorrere attivamente alla formazione di programmi e iniziative, con il risultato che la propria idea verrà comunque presa in considerazione o inglobata nell’attuazione dell’istanza stessa. Il nostro è un percorso sempre in crescendo, realizzato anche attraverso lunghe discussioni sugli argomenti da trattare che si svolgono in mailing list tematiche.
Davvero credi che in un momento di crisi sia possibile il reddito di cittadinanza, senza lavorare, nemmeno nella solidarietà? E la società come progredisce? Non temi che si incrementi il numero dei saprofiti?
Il discorso è stato affrontato più volte nella nostra Assemblea Permanente e ne sono risultate diverse interpretazioni, che mirano nel complesso a perfezionare la nostra proposta. Ad esempio, in una delle ultime issues sull’argomento, la i1092, affermiamo che «Noi Pirati siamo convinti che la stragrande maggioranza delle persone sfrutterà le opportunità fornite da un sicuro sostentamento per sviluppare il proprio pieno potenziale economico e sociale. Un’esistenza sicura crea spazio per l’autogestione dell’istruzione, della ricerca e dell’innovazione economica. Permette il volontariato, ad esempio avendo cura di parenti e bambini, il giornalismo indipendente, l’attività politica o la creazione di arte e software libero. Può guadagnarci, insomma, l’intera società. Per questo motivo il Partito Pirata supporta soluzioni che garantiscano incondizionatamente un sicuro sostentamento e l’inclusione sociale pur sostenendo e favorendo la libertà economica. Vogliamo evitare la povertà, non la ricchezza»…e con questo penso di aver risposto alle sue domande. Da questo nucleo stiamo valutando tutte le dinamiche possibili che consentano di realizzare una profonda ma necessaria riforma del sistema economico, finanziario, del welfare e della tassazione. Ovviamente si tratta di un progetto a lungo termine.
Il successo del partito pirata a cosa lo adduci?
Secondo il mio personale parere, molte persone come me si sono trovate spaesate dai continui travolgimenti politici e dalla presenza in Parlamento di politici che hanno la decisa volontà di non corrispondere nel modo più assoluto le necessità dei cittadini. Da questo senso di frustrazione generalizzato è nata una volontà, da parte della gente, di avvicinarsi alle questioni politiche non per essere, come sempre, coinvolti solo nel momento della consultazione elettorale, ma per diventare attore e fattore determinante e partecipante della vita politica del proprio Paese. Dagli altri partiti che propongono un modello di Democrazia Diretta, il Partito Pirata si differenzia per la ragione che effettivamente la sta applicando al proprio interno e perché, come accennato in precedenza, le sue priorità sono le fondamenta dello Stato di Diritto, ovvero democrazia, trasparenza e diritti civili.
Cosa avete a che fare con Grillo? E la Puppato?
Più che con Grillo, permettimi, abbiamo dei punti in comune con una buona percentuale di grillini, quelli cioè che si rifanno alla nostra stessa idea di partecipazione collettiva e democratica. Purtroppo loro sono come degli ostaggi (e molti se ne stanno rendendo conto), essendogli stata negata quella libertà che un po’ “a tradimento”, il loro leader (più precisamente, i loro leader, comprendendo anche Casaleggio) ha negato loro. Per quanto riguarda la Puppato, che ritengo personalmente una politica e una donna che sta finalmente interpretando correttamente la richiesta diffusa di partecipazione democratica, per adesso stiamo a vedere come intenderà utilizzare la piattaforma che ha recentemente presentato, anche se, come dicevo, sappiamo già che servirà più che altro per testare i desiderata della gente e forse, prenderne in considerazione gli spunti che ne deriveranno. Ma anche in questo caso, siamo molto lontani dal concetto di democrazia liquida che invece è la colonna portante che ci caratterizza. Entrambi hanno comunque avuto, o avranno, il pregio di avvicinare sempre più persone sia al mezzo (il web) che alla partecipazione attiva, per cercare di recuperare il popolo degli astensionisti e quello di chi stava perdendo fiducia nella politica, proprio come me fino a qualche mese fa.