di Grazia Solazzo da ottavopiano
Da aprile di quest’anno sono entrata a far parte del gruppo femminile WISTER (Women for Intelligent and Smart Territories) che riunisce donne che credono sia possibile fare lobby mettendo al centro l’idea di conquistare spazi nella società civile, lavorativa, politica, attraverso l’utilizzo consapevole della tecnologia intesa come strumento di avvio di partecipazione e innovazione.
Mi ci ritrovo inserita e parte attiva perché, tra i miei numerosi contatti facebook, dal 2008, ho Flavia Marzano che ha ideato questa rete all’interno degli Stati Generali dell’Innovazione.
La partecipazione è scaturita a seguito della nomina dei dieci saggi da parte del Presidente della Repubblica che ci ha indignato perché non vedeva la rappresentazione di nessuna donna tra i dieci e a cui è seguito #PianoD: come liberare le risorse delle donne al FORUM PA 2013 e tantissime altre iniziative sul web.
Il gruppo è cresciuto ed è sorta l’idea di “alfabettizzarci” tecnologicamente donando tutte le competenze in nostro possesso, mettendole a disposizione di tutte noi, e così abbiamo organizzato il primo corso per donne sui social network, luogo di incontro e di influenza da governare per aumentare di numero e di forza nella piena consapevolezza di quello che rappresentato oggi i social: il primo corso “D2D”.
Nella scelta della data, purtroppo, mi sono ritrovata in grosse difficoltà perché coincideva con il mio agognato periodo di ferie già organizzato e pagato. Nel bel mezzo della mia vacanza, in compagnia di familiari e amici carissimi, nell’incantevole Sardegna, ho dovuto riorganizzare mentalmente ed affettivamente il tutto per potervi partecipare.
Sono strana, lo so, un’altra avrebbe lasciato perdere e si sarebbe goduta il mare, gli odori, la compagnia, il rilassamento e invece …. Ci tenevo troppo e sono ripartita verso la Certosa di Padula, luogo messo a disposizione da una di noi, Tiziana Medici, e dalla sua società Direzioni, che si impegnata a garantire tutta la logistica e le relazioni con il territorio, per rinsaldare le relazioni digitali avviate in primavera e trasformarle in un legame più forte che solo le strette di mano, gli sguardi, l’ascolto possono fare.
Ci sono andata anche perché volevo parlare di questo blog, di Ottavopiano, un progetto di luogo collettivo in cui ancora credo, basato anch’esso sulla condivisone degli obiettivi, dei contenuti e sul volontariato fine a se stesso.
Continuo sempre a credere che, in un triste momento come quello che viviamo, pregno di individualismo, occorre, è indispensabile, puntare sulle aggregazioni per scopo, sul collettivo, sull’unione, sulla cessione di conoscenza generatrice di sinergie utili ad aumentare il benessere della società.
Per questi motivi venerdì 19 luglio mi sono alzata alle 3 e mezza della notte per raggiungere da Cagliari, prima Roma in aereo, poi Salerno in treno, dove mi attendevano le altre wisterine ed il wisterbus per la Certosa di Padula.