di Caterina Della Torre
Primo noir di un documentarista come Bruno Oliviero, ambientato nella Milano che cambia anzi è cambiata, imbellettata e immorale.
Un imprenditore Mario Ulrich, trovato morto in casa dalla moglie (Sandra Cecarelli), che chiama la polizia, è al centro dell’azione del film
La scena della sua morte corre parallela a quella dell’arresto di Linda (Alice Raffaelli), fermata per una ragazzata: sparare a bottiglie vuote con la pistola del padre, l’ispettore Monaco (Silvio Orlando), rinvenuta in casa.
Il caso della morte di Ulrich viene affidato proprio a Monaco che si era chiuso in se stesso, allontanandosi dal servixio dopo la morte della moglie.
La vicenda si srotola lentamente e il collega ed amico (Giuseppe Battiston) dell’ispettore sembra voler chiudere il caso in quattro e quattrotto.
Ma Monaco capisce da un particolare venutogli sott’occhio per caso che la moglie non è la colpevole. O quantomeno, non la sola.
Con la vista sul dente del Diamantone delle Regione Lombardia ed i grattacieli di Porta nuova, si palesa una storia non edificante fatta di immoralatà, indifferenza, di una Milano non più da bere.
Vengono privilegiati i silenzi e gli spazi interiori che portano poi alla scoperta del colpevole in modo dolente. E che fanno pensare allo spettatore milanese che non è più quella la Milano che vuole. Ma chissà quando è cominciata a cambiare e perchè.
Film da vedere per riflettere.
REGIA: Bruno Oliviero
SCENEGGIATURA: Bruno Oliviero, Doriana Leondeff, Valentina Cicogna
ATTORI:
Silvio Orlando, Giuseppe Battiston, Sandra Ceccarelli, Alice Raffaelli, Renato Sarti, Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Dafne Masin, Mao Wen, Davide Tinelli, Caterina Luciani
1 commento
Cara Caterina, il film non mi è piaciuto, e neppure all’amico che era con me, troppo lento e privo di dialoghi interessanti. Capisco privilegiare il silenzio e gli spazi interiori ma qui si esagera. Consiglierei al regista, che da quello che ho letto nasce documentarista, di riflettere su questo silenzio che è davvero eccessivo. E poi se vuoi giocare sui silenzi devi avere attori davvero eccezionali e qui l’esperienza di Orlando e Battiston non basta a fare il film.