App è l’abbreviazione molto usata e frequente per ‘application’.
Sono studiate e pensate per essere utilizzate dai dispositivi mobili, ossia dai telefonini di ultima generazione e dai tablet: per esempio gli iPhone e iPad della Apple, gli smartphone con sistema operativo Android (creato da Google), i Blackberry (gli smartphone utilizzati soprattutto per lavoro dagli adulti).
I vari produttori di cellulari, nel momento in cui hanno predisposto i propri telefonini per la connessione a Internet, hanno scelto un sistema operativo che fungesse da “motore”, e gli sviluppatori hanno di conseguenza studiato e preparato app che potessero essere incluse in ogni telefono, e acquistate, o scaricate, negli “store” (il negozi online, che non sono altro che siti web dedicati a queste funzioni). Chi vuole un’app per iPhone l’acquisterà presso iTunes, chi la vuole per Android presso l’omonimo sito, chi per Blackberry presso l’App World. Meglio sempre scaricare le app dai siti “ufficiali”.
A cosa servono?
A scambiare informazioni con gli altri tramite i social network, giocare, fotografare, modificare le foto con effetti grafici, dipingere, leggere i libri, ascoltare la radio, consultare una cartina, ma anche telefonare gratis, tradurre una parola straniera, consultare un quotidiano, trovare il Nord come se si stesse usando la bussola, ottenere informazioni su un certo museo che si sta per visitare. Ma anche a molto altro, come consultare le ricette, le Pagine Gialle, trovare un indirizzo, leggere la mappa del posto nel quale si etc.
Un’ app deve perciò essere essenziale ma completa, semplice all’uso e possibilmente deve contenere un po’ di animazione e dell’audio Esistono però molte ‘’app’’ non funzionali ai nostri scopi e quindi prima di scaricarle un’app. E’ meglio leggere i commenti degli altri utenti che l’hanno già usata.
Le app più scaricate dagli utenti?
Ogni giorno la classifica si aggiorna, quindi è meglio le informazioni che comunica lo store più importante di app, iTunes di Apple, che è arrivato, poche settimane fa al traguardo dei 25 miliardi di scaricamenti.
Le app più conosciute sono Facebook, Skype tra le gratuite e a pagamento Whatsapp che permette di mettersi in contatto diretto con un’altro utente di whatsapp, anche vocalmente.
Abbiamo intervistato Alessandra Poggiani che se ne occupa professionalmente :).
Romana del ’71, ha compiuto i suoi studi a Londra in Scienze della Comunicazione e Studi Culturali.
Esperta di economia digitale e marketing collabora in Italia con Appsbuilder.com per lo sviluppo del prodotto in Uk, dove è stata da poco aperta una piccola sede operativa. Essendo un servizio tutto web-based ha un bacino clienti davvero globale.
Perchè le app stanno prendendo così piede nel mondo?
Tablet e smartphone sono sempre più la porta di accesso personale alla rete. Solo in Italia oltre 27 milioni possiedono uno smartphone e il Mobile Internet è dovunque in forte crescita, oramai quasi sostituendo fra gli utenti non business il computer e i laptop.
E’ quindi una rivoluzione mobile?
Sì e sta generando un enorme incremento del mercato dei Mobile Content & Apps. Specie negozi e servizi al pubblico, sanno che è cruciale oramai essere raggiungibili da mobile, sia attraverso un app nativa, oppure attraverso un sito ottimizzato per il mobile.
A ognuno la sua app?
Beh, sì. Con AppsBuilder www.apssbuilder.com che è un nuovo strumento web – realizzato da una startup italiana – è possibile per tutti di realizzare apps e siti mobili senza conoscenze specifiche di programmazione, direttamente online. Utilizzando appsbuilder, chiunque può creare applicazioni personalizzate compatibili con i principali dispositivi sul mercato, oppure una WebApp HTML 5.
In Italia è un settore ancora ”maschile”?
In Italia, purtroppo, anche il settore app sconta ancora una differenza di genere, in un settore informatico ancora molto “maschile”. Dati precisi non sono ancora disponibili.
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