L’incertezza segreta è il fremito pulsante della vita’ che la donna la governa.
Mia cugina ha un pub nel centro di Verona – Madrugada Cafè – che vuole lanciare come cafè letterario. Così ha messo sulla porta un cartello: “cercasi filosofo”. Ci mettiamo d’accordo: terrò lì una conversazione sul significato di Madrugada al modico prezzo di tutto ciò che riuscirò a consumare.
Sono un po’ emozionato: è la prima volta che parlo in pubblico. L’affiche della serata ha un titolo tra il demente e l’intrigante: “Madrugada ovvero come dare un madrùgon per mantenere la distanza dal Destino”.
Per il dizionario etimologico della lingua spagnola madrugada significa alba e madrugar albeggiare, alzarsi presto e per estensione, anticipare. Quevedo scrive dar un madrugon per “anticipazione fraudolenta”. Per dar un madrugon bisogna alzarsi molto presto la mattina e, quatti quatti, uscire dalla posada senza pagare il conto.
Ultimo e molto interessante significato di madrugar è “far maturare”; dal latino maturicare. E’ uomo maturo chi sa portare a maturazione i propri progetti. Allora “anticipare”, racconto agli avventori del pub, significa: staccare il frutto dall’albero ancora acerbo e portarlo a maturazione dando alla situazione il nostro compimento.
L’anticipazione caratterizza la nostra relazione competitiva con l’Altro. Ma l’Altro non sta certo lì ad aspettare il nostro anticipo: cercherà di prevederlo per prevenirlo con una mossa a sua volta anticipatrice Così potrà essere riuscita soltanto l’anticipazione dell’altrui sulla nostra. La vittoria nel gioco relazionale dipende dunque dalla percezione sintetica che abbiamo dell’Altro e dalla visione che abbiamo della situazione in cui dobbiamo svolgere il gesto anticipatore della sua anticipazione: sapremo condurre la situazione alla maturazione che vogliamo, anticipando più di quanto l’altro rischi di anticipare a sua volta?
Naturalmente in questo gioco è fondamentale non lasciar trasparire alcuna ansia da anticipazione. In altre parole nella relazione competitiva è in gioco la solidità del nostro io di fronte al molteplice possibile che, a sua volta, altro non è che l’anticipazione di un unico reale.
Entrando nel pub ho visto subito quanto fosse bella Chiara, la barista, e le ho detto senza pensare se e come dovessi anticipare: “sei bella come un frutto tropicale”. Lei mi ha lanciato un sorriso riconoscente e sorpreso: quel frutto tropicale portava l’intrigante pretesa di aver intuito il suo mistero. Le donne, in generale, amano disseminare indizi che consentano, a chi li sa leggere, di nominare il loro mistero e di cogliere il loro frutto.
Durante la serata e fin dentro la notte – senza la misura del mestiere di oratore ho parlato fin quasi all’alba con solido gaudio commerciale di mia cugina – ho continuato a lanciarle sguardi naturali come un frutto tropicale ma non certo innocenti Quando mi portava il vino per alimentare l’ebbrezza di quel torrente di parole, lei ritardava i suoi occhi per un breve attimo sul mio viso e mentre mi versava il vino, io, smettendo di parlare, facevo un ampio respiro per dirle che stavo prendendo da lei tutto ciò che lì, in quel momento, era possibile: solo il suo odore. “Per ora”, aggiungeva il mio sguardo silenzioso.
In un momento di pausa per dare al pubblico la possibilità di riprendersi dall’incessante orazione, lei mi ha guardato ed è entrata nel magazzino dietro al bancone. Così l’ho seguita e chiusa la porta l’ho abbrancata con quella stessa passione che avevo messo nel parlare. Quando le sue labbra hanno coperto le mie in un fremente anticipo tropicale, ho capito che avevo parlato tutte quelle ore soltanto per lei. In un lampo ho visto come tutta l’architettura delle argomentazioni attorno alla anticipazione, alla distanza e al caso, “stava in piedi” e si “teneva” grazie alla energia erotica che lei mi trasmetteva guardandomi di là dal bancone. Nella mia vita non c’è stato bacio più simile a quello di Via col Vento che questo con Chiara, fremente frutto tropicale.
Ma fuori dalla porta aveva un fidanzato che la stava aspettando pazientemente. L’erotico dell’anticipazione è la presenza dell’imprevisto che scompagina tutto con esiti esilaranti o tragici. Quando si anticipa c’è il rischio di inciampare. Per questo non bisogna mai prendersi troppo sul serio. Non c’è altra via per far barriera alla rabbia che giunge quando si prende un liscio. Bisogna reagire con dignità perché l’imprevisto che provoca il liscio è ‘la forza misteriosa che materialmente ci fa stare in piedi e in equilibrio’ 1.‘L’incertezza segreta è il fremito pulsante della vita’ 2 che la donna governa.
1 Andrea Emo, Le voci delle muse, Marsilio, 1992, p. 39
2 Giorgio Colli, Filosofia dell’espressione, Adelphi, 1974., p. 117