Milano. Zona 6. Un albero e una targa alle donne vittime di femminicidio.
Di Vittoria Longoni
Martedì 26 novembre, alle 18, a Milano, nei giardini accanto al consiglio di zona 6, in viale Legioni Romane 54, è stata inaugurata una targa e un albero dedicati alle donne vittime di violenza: un’iniziativa presa dallo stesso Consiglio di zona, e in particolare dalla Consigliera di parità, con la partecipazione di Toponomastica femminile, associazioni locali, artiste/i, studenti delle scuole superiori, realtà sportive ecc..
Perché il 26? Come hanno ricordato l’assessore Majorino e Anita Sonego, delegata alle Pari Opportunità presso il Comune di Milano, è bene che queste iniziative non si prendano solo il 25 novembre (giornata internazionale contro la violenza sulle donne), ma anche il giorno dopo e tutti i giorni dell’anno, per contrastare un fenomeno che non conosce soste e che richiede un impegno costante, da parte di donne e uomini.
“Per le donne vittime di violenza: nuovi frutti da vite strappate” dice la targa posta su una grossa pietra, ai piedi di un albero che a primavera produrrà nuovi germogli e fiori gialli (si tratta di un Liriodendron Tulipifera). Albero e targa in mezzo al verde, in un luogo in cui passano bambini delle scuole vicine con i loro genitori. L’iniziativa trae origine dal progetto lanciato da Toponomastica Femminile la scorsa primavera: piantare alberi per ricordare le donne strappate alla vita da un’ottusa violenza maschile che non sa rispondere in altro modo alle esigenze della nuova libertà femminile.
Vorremmo che questo luogo diventasse uno spazio di incontro e di riflessione per tutti e tutte, perché le relazioni tra uomini e donne possano essere libere e autentiche. Un piccolo risarcimento di ricordo, un modo per ridare vita simbolica alle donne uccise da chi diceva di amarle. Ma questo non è amore, è un crudele assassinio che nasce dalla viltà, dalla smania di possesso esclusivo, dai sussulti di un sistema patriarcale che non si rassegna al suo tramonto.
Fiori, ricordi, pensieri. Dopo la cerimonia di intitolazione, nella sala del Consiglio di zona 6 si sono alternati discorsi, spot filmati, attività teatrali sviluppate dagli studenti del vicino liceo Marconi, frammenti di letture, presentazioni di opere di artiste.
Tanta vita e tanta comunicazione da opporre alla cieca, brutale violenza che ancora si riproduce nei rapporti tra i generi. Sperando che nascano nuovi frutti di civiltà.