Scelte giovanili per i Cantieri Culturali della Zisa. Premiazione.
di Concetta Santagati
Violenza sulle donne è non riconoscere dignità e valore a quello che fanno. Violenza sulle donne è occultare i loro nomi.
Violenza sulle donne è eliminare il femminile nella lingua.
Con queste parole ha inizio, nell’aula magna dell’istituto superiore Vaccarini di Catania, la manifestazione di premiazione del Concorso-scuole di Toponomastica femminile in Sicilia: con frasi semplici, immediate, incisive pensate e scritte da ragazzi di sedici anni che ora spiegano emozionati le loro stesse parole “mettendoci la faccia come uomini”.
Il rispetto per le donne, spiegano, è crescita, sviluppo, progresso civile, comunicazione, ascolto, parole pari. Protagonisti della giornata, insieme agli ospiti dell’I.I.S.Vaccarini, sono le scuole medie, i licei, gli istituti tecnici cittadini, i bambini e le bambine dell’I.C. Lombardo Radice di Vittoria.
Tra loro ci sono i vincitori e le vincitrici del Concorso che assegnerà i nomi delle strade ai Cantieri Culturali della Zisa di Palermo, con criterio paritario, sette donne, sette uomini, una coppia.
Costanza Franzì, del liceo scientifico Principe Umberto, propone la coppia Rosetta Scaglione e Antonino De Stefano per la capacità di condividere e far volare la Cultura. È emozionato Michelangelo Zanghì dell’I.I.S. Vaccarini, che riceve il primo premio per l’intitolazione a Danilo Dolci, in nome dell’impegno rigoroso, coerente e francescano che Danilo ha messo a disposizione dei poveri della Sicilia. Parla di diritto a “essere differenti” Antonio Russo del Liceo classico Cutelli, proponendo l’intitolazione a Goliarda Sapienza.
Le ragazze dell’I.C. De Felice descrivono l’illuminazione dell’ottica di genere nella fotografia di Tina Modotti e la parola “affilata contro la mafia” di Giuliana Saladino; Francesco Attanasio racconta la storia coraggiosa dell’imprenditrice della cultura Elvira Sellerio; Mara Di Bella celebra l’arte popolare di Rosa Balestrieri.
Menzione speciale per la proposta d’intitolazione alla ricamatrice vittoriese Elena Formica va a bambini e bambine del C.D. Lombardo Radice di Vittoria, che raccontano la storia di una donna, creatrice d’impresa in un paesetto del Sud all’inizio del ‘900.
La manifestazione scorre tra le parole di giovani premiate/i e la commemorazione di personaggi cui saranno intitolate le strade dei Cantieri palermitani, finché si arriva alla intitolazione “virtuale” alla stilista–imprenditrice Marella Ferrera che partecipa all’incontro e abbraccia commossa la studentessa Costanza Marianna Franzì, che ha voluto tenacemente proporla, pur consapevole dei limiti imposti dai regolamenti toponomastici, perché è una donna simbolo di coraggio, creatrice di Bellezza e di Lavoro ed è bello guardarla negli occhi, ascoltarla raccontare di sé, delle sue battaglie. Il suo racconto sarà nostra guida, nostra strada su cui riflettere.
Viste tutte insieme, le proposte sono orientate verso donne e uomini – anche Pippo Fava e Gesualdo Bufalino tra i prescelti – che nel quotidiano hanno lavorato con tenacia, tutti esempi da valorizzare per “scrivere” la loro memoria nel grande dizionario e stradario della toponomastica.
I termini che più frequentemente ricorrono nelle parole delle e degli studenti sono le più belle, che fanno ben sperare: coraggio e passione.
L’incontro è stato un momento di riflessione e una tappa importante nel cammino di promozione verso la cultura della diversità, che va compiuto insieme, da donne e uomini, per un futuro migliore.
Donne in quanto donne, libere, autonome, dotate di parola: donne, non madri di, figlie di, mogli di…
E questo lo hanno detto in coro le e gli studenti coinvolti e con loro le relatrici dell’incontro: Pina Arena, docente coordinatrice dell’iniziativa e referente nazionale della sezione didattica di Toponomastica femminile; Giovanna Crivelli, responsabile Udi Sicilia, Carmencita Santagati, ex assessora alle pari opportunità del comune di Catania e Grazia Giurato, da anni impegnata nella difesa dei diritti civili delle donne siciliane.
Anche in questo, Toponomastica femminile fa tanto: porta a incontrare donne che condividono, su diversi fronti, le battaglie per le pari opportunità.