Una storia che potrebbe essere drammatica o quantomeno non allegra. Invece è un film di atmosfera tutta inglese anche se il regista è italiano, Umberto Veronesi (il produttore di Full Monty)
John May, un impiegato diligente e premuroso del Comune è incaricato di trovare i parenti più vicini di coloro che sono morti soli.
Un tema attualissimo nella società odierna in cui i legami famigliari sono sempre più sfaldati e sbriciolati, trattato con un ‘’humour’’ anglosassone che invece di farci piangere ci fa sorridere e ci rende compartecipi delle vite di coloro che non vengono assistiti durante il trapasso. Giovani e anziani, sposati e single, avventurieri e galantuomini, donne e uomini, la solitudine colpisce tutti.
John May sembra essere così partecipe della solitudine degli individui che ‘’accompagna’’ anche in chiesa durante il funerale da farci domandare se la sua compenetrazione sia causata da un caso personale occorso anche a lui stesso oppure sua dovuta all’inesistenza di una sua vita personale che fa sì che si appropri e interessi a quella degli altri.
Quando però il suo reparto viene ridimensionato a causa della crisi economica, John decide di dedicare tutti i suoi sforzi al suo ultimo caso, che lo porterà a compiere un viaggio liberatorio e gli permetterà di iniziare ad aprirsi alla vita e a sperare di averne una sua propria. Tuttavia il finale chiude o apre questi nuovi spazi.
REGIA: Uberto Pasolini
SCENEGGIATURA: Uberto Pasolini
ATTORI:
Eddie Marsan, Joanne Froggatt, Karen Drury, Neil D’Souza, Michael Elkins, Ciaran McIntyre, Tim Potter,Paul Anderson, Bronson Webb, Andrew Buchan
1 commento
Un affresco straordinario sulla vita, sulla morte, sul mistero, una poesia che ti scolpisce l’anima, un’endovena di bellezza allo stato puro: “Still Life” di Uberto Pasolini. Bravo Uberto, sei un genio…e degno di cotanto cognome! Eddie Marsan, protagonista sublime, ti toglie il fiato da quant’è bravo…e bravo tutto il cast.