La sede dove si è svolta l’intervista a Paola G.Lunghini è in un immobile di prestigio della vecchia Milano.
Del resto non poteva essere diversamente. Infatti Paola, milanese, si occupa di real estate da decenni e ad altissimi livelli. Laurea in filosofia e innumerevoli corsi in economia e diritto in Italia e all’ estero, è giornalista specializzata nel settore immobiliare, e scrittrice.
E’ Direttore dell’ online http://www.internews.biz/, nonché fondatrice di AREL
Le donne nel real estate sono state sempre poche fino a oggi. Qualcosa è cambiato? Un modello culturale o un modello di società?
Erano molte- già nei miei giovani anni – nell’ intermediazione immobiliare ( le “ regine della casa” !!!) e nell’ amministrazione di stabili. Poche, anzi pochissime, quasi inesistenti – è vero – nell’ “alto di gamma” o, meglio, nel corporate. Poi, negli ultimi 15 anni in particolare , è cambiato non solo il modello culturale o il modello di società : anche nel nostro Paese è cambiato il real estate.
Come ha cominciato a operare in questo settore e come hai fatto a farti strada?
Troppo lungo a spiegarsi, rimando il tutto al mio online www.internews.biz. Sono partita da zero, una normalissima famiglia borghese che però mi ha consentito di studiare bene, e che mi insegnato a “ comportarmi “ bene. In sintesi , tanto tanto tanto studio ( che tuttora continua), un talento naturale per la scrittura e non solo, molta determinazione, una capacità affinata nel tempo nella gestione delle relazioni, un pizzico di fortuna ; e un marito molto intelligente che è al mio fianco da una vita.
Cosa è necessario ad una donna per poter far carriera? Fortuna o determinazione?
“Servono” entrambe, chi lo nega, ma alla base ci deve essere una solida education. Studiare, studiare, studiare. E, poi ancora, disponibilità a non guardare i “ classici” orari di lavoro e il calendario delle ferie. Fortunatamente oggi la tecnologia queste cose le consente, anzi, le favorisce.
Quanto può essere importante la figura maschile che hanno al fianco? Non è importante, è fondamentale. Un uomo pigro o, peggio, stupido, è da evitare come la peste anche se è bello e sexy ! (A questo proposito consiglio vivamente la lettura di “ Snob”, di Julian Fellowes, il mitico scrittore-sceneggiatore , creatore della serie televisiva inglese “ Downton Abbey” ).
Quando è nata la vostra associazione AREL e cosa vi ha portato a fondarla?
AREL-Associazione Real Estate Ladies è nata il 19 luglio 2006, a Milano. Le socie firmatarie erano 37 . Nasce da una mia intuizione. Nel corso della mia attività giornalistica avevo incontrato negli anni numerose professioniste del real estate in USA, UK , Francia e Germania , che si riconoscevano in associazioni dedicate alle donne dell’ immobiliare . «Se in questi mercati cosiddetti maturi e molto più organizzati del nostro le donne avevano sentito l’ esigenza di una associazione così» mi dissi «forse è arrivato il momento anche per l’Italia». Il giorno in cui AREL mi decisi a “ farla” chiamai al mio fianco da subito – era il 4 luglio – Barbara Polito , cara amica e manager di una importante società immobiliare internazionale basata a Milano . Pochi giorni di contatti ed eravamo dal Notaio per la costituzione. Nel giro di un mese le socie erano 146 : senza alcuna promozione “ esterna” ma solo con il passa-parola ( ed era piena estate!!!). A oggi l’ Associazione conta su una base stabile di circa 240/ 250 associate. E ciò nonostante la crisi che il settore immobiliare lo ha, per così dire, affranto.
Quali sono le donne che partecipano alla vostra associazione? Donne di ‘’potere’’ o semplici lavoratrici?
Per essere “ areline” è necessario avere un ruolo direttivo o imprenditoriale. Essere in prima linea in studi professionali, e anche nell’ accademia e nella comunicazione. Teniamo poi presente che il 95% circa delle associate è in possesso di laurea, e che ben oltre un terzo vanta anche Master conseguiti in Italia e/ o all’ estero.
Molte donne con figli nella vostra associazione?
Sì, certo, anche perché l’ età media delle associate è intorno ai 40-45 anni.
Cosa pensi del ruolo che occupa la donna nella società italiana contemporanea?
Sono giuste le quote rosa? Lei le condivide? Appartengo a una generazione che ha visto nascere il femminismo e le “ donne in carriera”. Personalmente non mi sono mai posta il problema di quale sia il “ruolo”, ma mi rendo conto che la mia esperienza è molto particolare. Mia madre, le zie, e anche mia suocera erano tutte casalinghe. Io, già da ragazzina, sapevo benissimo che al termine degli studi avrei lavorato: già al liceo il mio sogno era quello di fare la giornalista, e infatti incominciai scrivendo sul giornale della scuola. Ci sono riuscita. ( E non nella moda, nella bellezza e simili, ma in economia! ) . Le quote rosa : è un discorso molto complesso. In linea di principio sono contraria al “ far carriera per norma” e non per merito. Ma tutto dipende da moltissimi, troppi fattori. Nei primi anni ottanta le donne presenti nel Parlamento finlandese erano già un terzo dei member, e senza obbligo di legge…Le quote rosa vorrei poterle vedere come uno sprone, uno stimolo, e non come una “facilitazione normativa” . Questo anche perché – nella mia esperienza professionale – di uomini incapaci che ricoprivano e ricoprono ruoli apicali ne ho visti davvero troppi…
Che studi è necessario fare entrare nel real estate?
Una bella laurea specialistica nei tempi stabiliti, e almeno un Master in Italia e/o all’ estero. Inglese fluente parlato e scritto ( senza “ barare”). Poi, disponibilità a spostarsi, non solo in Italia. Insomma, come in tutti i comparti ormai. Aggiungo : leggere quanto più possibile, e frequentare da subito le associazioni del settore. Per le donne, ovviamente AREL …
1 commento
Pingback: AREL ITALIA - Associazione Real Estate Ladies