Un libro per raccontare i mille motivi della scelta di non avere figli. Donne ”Speciali” raccontano.
”Per una donna felicità, non fa sempre rima con maternità” dice Natalia Aspesi in una delle interviste di questo prezioso libro Perchè non abbiamo avuto figli. Donne speciali si raccontano scritto da Paola Leonardi e Ferdinanda Vigliani (ed. Franco Angeli) sulla maternità simbolica contrapposta a quella biologica.
Abbiamo voluto intervistare una delle autrici, Paola Leonardi, per saperne di più.
Di cosa ti occupi da tanti anni?
Di donne, a partire da me. Di genealogia femminile, del valore della differenza, di disagio e agio delle donne, di depressioni femminili e soprattutto di Autostima. E’ per questo che ho fondato il Centro Autostima e la Scuola di Socio-psicologia delle donne.
L’impegno nel costruire e scambiare relazioni di qualità e solidarietà con diverse generazioni di donne mi ha assorbito con passione tutta la vita personale e professionale. E’ lì che ho investito la mia maternità simbolica sentendomi, con gioia, l’altra madre
Come è nata l’idea di questo libro sulle mamme simboliche e non biologiche?
L’idea del libro mi è venuta a seguito delle facce incredule, meravigliate, senz’altro con pregiudizi che vedevo davanti a me, quando mi chiedevano come mai non avevo figli e soprattutto quando rispondevo che non li avevo mai desiderati.
Ho sentito il grande desiderio di far passare alcuni messaggi indispensabili:
a) che le donne hanno il diritto di decidere in piena autonomia su una questione importante come la maternità.
b) che essere madri non è necessario
c) che la maternità simbolica è altrettanto importante di quella biologica e che ognuna è libera di incarnare altri modelli di realizzazione femminile.
Ci parli del libro e ci di quali delle interviste a donne celebri senza figli ti è più cara?
Difficile dire quale delle interviste mi è più cara. Mi pare che in tutte o quasi mi rispecchio per la ricerca di me stessa, per la solidarietà con le donne, fondamentale nella nostra vita e per il desiderio e la realizzazione della maternità simbolica. Sono storie di vita avvincenti e molto interessanti non solo per chi non ha figli, ma anche per chi ne ha. Storie che aiutano a vedere e ad accettare le tante parti di noi che sono dentro queste donne speciali.
Anche tu hai scelto di non essere mamma ma hai una vita piena di vita, eventi ed emozioni. Credi che diventare mamma in un certo qual senso distolga la donna dalla vita nel mondo per concentrarla in quella famigliare?
Diventare mamma non vuol dire non avere una vita piena di eventi e di emozioni. Però dipende da quali tipi di emozioni e di eventi. Per me non potevano essere quelli relativi a figli o figlie. La passione della vita non avrei potuto conciliarla con quella per i figli.
Spesso le più grandi donne sono senza figli. Come lo motivi?
Le più grandi donne sono senza figli, come lo motivo? Non se se sia proprio così vero. Comunque chi ha grandi progetti per la vita propria e altrui ha bisogno di grande concentrazione.’ La maternità potrebbe essere un ostacolo a diventare donna‘, come diceva Simone de Beauvoir.
E’ possibile un’altra via alla femminilità, oltre alla maternità? O è una condizione imposta dalla società paternale per la sua prosecuzione?
Un’altra via alla femminilità oltre la maternità? Certamente. Ognuna ha il diritto di scelta e saper scegliere ciò che è il meglio per sè, è la cosa più importante.
Perchè tante donne non fanno figli in Italia un paese che è stato tra i primi per natalità nel dopoguerra?
In Italia è il paese dalla natalità più bassa perchè i servizi sociali non tengono in conto i problemi delle donne, come ben dice Chiara Saraceno. Ma credo ci siano altri problemi più profondi che le risposte della intervistate, ovvero donne speciali di questo libro aiuta a capire e a far luce su un problema così poco affrontato in Italia
Si dice che per spingere le donne cinesi a non fare tanti figli, bisognerebbe farle studiare. Pensi anche tu che l’istruzione avanzata abbia reso le donne meno attaccate alla maternità?
L’istruzione senz’altro aiuta le donne a capire che la propria identità non è riposta solo nella maternità, come ormai è per le giovani donne, ma anche in altri profondi interessi, come lo studio, il lavoro e le passioni della vita
Cosa puoi dire ad una donna che si sente in colpa perchè non vuole fare figli, non perchè non ha un partner adeguato, ma perchè ha altri interessi nella vita che indubbiamente la maternità allontanerebbe?
Che i sensi di colpa non servono a niente, che ognuno/a deve seguire il proprio sentire e che il non fare figli non è più la scelta scandalosa che viene ritenuta ancora nel nostro paese.
‘L’amor materno è soltanto un amore in più’, come ben scriveva Elisabeth Badinter già qualche decennio fa.
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Un libro che propone tante riposte alla domanda che molte donne si sono sentite rivolgere : PERCHE’ NON SIAMO MADRI?
Un’indagine su un tema sociale poco affrontato nel nostro paese, ma soprattutto un approfondimento delle motivazioni profonde di una scelta che appare ancora “scandalosa.
Abbiamo intervistato donne disposte a raccontare la loro esperienza con apertura di cuore e di mente: ne sono emerse situazioni esistenziali quasi mai convenzionali, accomunate dalla realizzazione di sé.
Donne particolari, capaci di vivere la propria vita senza volerne una diversa. famose al grande pubblico o note solo a qualche èlite, comunque “importanti e significative per i messaggi che hanno trasmesso con i loro percorsi di vita e di lavoro: opere, progetti, idee, pensieri, un patrimonio che si è rivelato fondamentale per l’evoluzione e la crescita di più di una generazione.
Donne che tengono insieme corpo e spirito.
Donne speciali non perché senza figli, ma anche per questo.
· Natalia Aspesi , giornalista
· Letizia Bianchi, sociologa
· Anna Bravo, storica
· Piera Degli Esposti , attrice
· Ida Dominijanni, giornalista
· Elisabetta Donini, scienziata
· Margherita Giacobino, scrittrice
· Laura Grasso, psicologa
· Leslie Leonelli , amorologa
· Lea Melandri, saggista
· Luisa Passerini, storica
· Rosalba Terranova, psichiatra
· Chiara Zamboni, filosofa
· Adriana Zarri , teologa
Paola Leonardi , sociologa, psicoterapeuta, partecipa al Movimento delle Donne dagli anni settanta e attraverso un’intensa attività pubblicistica ha toccato i temi della depressione e della valorizzazione dei talenti. Da qui è approdata alla fondazione del “Centro Autostima trasferito da Milano a Framura, sul mare delle Cinque Terre, in una casa tra gli ulivi per valorizzare al massimo anche le risorse interiori. E’ sua la Scuola di formazione in Socio-psicologia delle Donne, per ritrovare autorevolezza e potenza femminile. Tra le varie pubblicazioni con F.Angeli: Come trasformare la depressione in risorsa. (1996) , Donne e Uomini di ….cuore. Emozioni, sentimenti e salute (2006) ; con Baldini Castoldi Dalai Il piccolo libro dell’autostima (2000).
www.autostimadonne.it ; paolaleonardi@libero.it
Ferdinanda Vigliani, attiva nel movimento delle donne dei primi anni Settanta, è stata cofondatrice del Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile di Torino, in cui lavora tutt’ora. Ha curato diverse pubblicazioni sull’identità e gli streotipi di genere tra i giovani.
3 commenti
Io, orgogliosamente mamma, concordo in pieno: nn è la maternità a dare felicità, in assoluto. E’ la coerenza con i tanti aspetti della nostra anima. Io c’ho anche quello di mamma, ma, ripeto, credo sia soggettivo. L’importante è avere una buona coscienza di chi si è e di come ci si vuol spendere/evolvere.
io figli non ne ho avuti non perche’ non li abbia voluto,ma perche’ la superficialita’ e l’ignoranza di tanti medici,da Nord a Sud, me lo hanno, direi impedito.
Solo in eta’ ormai sterile e retrospettivamente,mi hanno diagnosticato l’endometriosi.
Beh, ancora oggi, mi sento defraudata di un mio diritto.
Rispetto che figli non ne vuole,qualsiasi sia la motivazione, ma io i figli li volevo.
Spesso mi hanno fatto sentire inferiore per questo mio stato…tu non puoi capire, bisogna essere madri per provare certe sensazioni,saresti piu’ dolce se avessi avuto figli…etc etc.
Beh non auguro a nessuna l’amarezza e lo sgomento provati nel sentire certe frasi.
scusate i molti typos nella mia risposta di cui sopra.