Attrice e scrittrice, Daniela Baldassarra indaga la solitudine dei nostri tempi
Da qualche anno seguo l’evoluzione e la crescita artistico-culturale di una giovane poliedrica artista, Daniela Baldassarra. La conobbi in occasione della prima di una sua creatura teatrale “Solitudini” in occasione della giornata regionale della solitudine. Mi colpi la “sofferenza” che traspariva in lei negli attimi prima dell’inizio, la partecipazione intensa non solo al lavoro ma anche a ciò che rappresentava lo stesso. L’ho rincontrata anche in occasione di altre presentazioni di suoi lavori teatrali, sempre più sicura e consapevole del suo percorso, tanto da vederla anche declamare sul palcoscenico , ormai non solo regista ma anche attrice con molto calore e passione, come è lei.
Ci siamo ritrovati insieme a declamare lei avvenimenti di violenza ed io, uomo, poesie che inneggiano il valore delle donne, nella strada principale (Il salotto) di Bari, fra la gente con tanto di megafono, con tanti altri, donne e uomini, che hanno messo la faccia e la loro voce con impegno e sentimento, per scuotere la gente, il passante frettoloso, sul tema della violenza sulle donne in quanto donne, evento organizzato dall’associazione Giraffa Onlus, che si occua delle donne maltrattate a Bari.
L’ho ritrovata, ormai matura e forte della sua capacità e voglia di incidere sul mondo stereotipato, con il suo libro “A piedi nudi su una nuvola di plexiglass”, edito da FaLvision, e quindi ho ritenuto importante sentire cosa la spinge e la anima nel perseguire, attraverso l’arte e la cultura in generale, a creare opere di vario genere e donarle alla gente.
Daniela Baldassarra, Pugliese, classe 1980, scrittrice e drammaturga.
Tra il 2004 e il 2013 ha ricevuto trentotto riconoscimenti letterari, sia a livello nazionale che internazionale. Le sue opere teatrali (Cliché, E donna sarai, Libellule senza ali, Solitudini, Non si muore quasi mai) sono state portate in scena in diverse città italiane tra cui Milano, Bari, Roma, Livorno, L’Aquila, Brindisi.
Nel 2010 le è stato conferito il Premio internazionale “Giuseppe Sciacca” per la narrativa.
Dal 2011 periodicamente conduce dei laboratori teatrali per ragazzi in Inghilterra e in Irlanda, e nel
2012 ha ideato in Puglia la Giornata Regionale contro le solitudini, istituita ufficialmente da Regione Puglia e Giraffa Onlus il 25 settembre.
Nel 2013 “è nato” il suo nuovo libro “A piedi nudi su una nuvola di plexiglass”, edito da FaLvision e sempre nel 2013 ha fondato il movimento “Donne con la F maiuscola” contro la violenza sulle donne.
Col suo sorriso sempre smagliante e la sua aria di ingenua fanciulla, eterna bambina, nasconde un’anima profonda e sensibilissima, che cerco di far venir fuori attraverso questo dialogo.
Su facebook ti presenti non con la tua persona ma con la tua idea di “Donne con la F maiuscola. Che cos’è esattamente “Donne con la F maiuscola”?
“Donne con la F maiuscola” – Forza&Fragilità nell’arte Femminile, è un progetto culturale in continuo divenire, ma è anche una filosofia di vita. La mission principale è quella di fare informazione e sensibilizzazione sul tema della violenza di genere, attraverso l’organizzazione di eventi culturali a tema. Siamo in un momento di emergenza: i femminicidi stanno aumentando vertiginosamente, per non parlare poi del numero degli stupri. Il problema della violenza sulle donne è prima di tutto un problema CULTURALE; nessuna legge potrà risolvere il problema, se non si agisce prima di tutto a livello culturale, combattendo i luoghi comuni, le idee sbagliate e facendo continuamente informazione, cioè avvicinando le persone all’argomento e alla consapevolezza della sua gravità. E “Donne con la F maiuscola” vuole fare informazione entrando in contatto con le Associazioni che si occupano di donne maltrattate, e vuole fare cultura attraverso la valorizzazione di creazioni dedicate all’universo femminile: scultura, pittura, fotografia, teatro, moda, letteratur
Il tuo impegno artistico sul tema della violenza di genere nasce però con un altro progetto, lo spettacolo “Libellule senza ali”, ce ne vuoi parlare ?a, musica.
Sì, “Libellule senza ali”, spettacolo sul tema della violenza sessuale, nasce infatti nel 2011. E’ un progetto di forte denuncia, ma soprattutto è un racconto realistico ed emblematico di situazioni vissute quotidianamente da tantissime donne, ma troppo spesso celate da un silenzio doloroso. Attraverso due storie di due donne diversissime tra loro, ma vittime dello stesso sopruso, denuncio la forte solitudine e il profondo senso di sconfitta che bisogna quotidianamente fronteggiare dopo aver subito un abuso.
Non è stato semplice scrivere uno spettacolo su questo tema che spesso è banalizzato, ed io per lungo tempo mi sono chiesta come fare per non essere né superficiale, né banale, perché per me questa tematica viene troppo spesso affrontata in modo sbagliato, soffermandosi troppo sull’avvenimento, sui macabri dettagli dell’ accaduto, sul mostro che ha perpetrato la violenza…e quasi mai invece ci si sofferma sulle conseguenze che un abuso ha su una donna che lo subisce, anche a distanza di tanti anni.