Vitoria-Gasteiz è tra le città spagnole, quella che vanta il primato di città con la migliore qualità della vita.
Capitale amministrativa dei Paesi Baschi (Euskal Herria in lingua basca) e capitale verde europea nel 2012, è un vero e proprio giardino botanico con un anello verde di 622 ettari di parchi che la circonda contenendo lo sviluppo urbanistico e proteggendola dall’inquinamento. Si aggiungono 370 ettari di parchi cittadini, tra i quali il Parque de la Florida con un viale alberato lungo tre chilometri, il Parque del Prado realizzato su un antico terreno di pascolo per il bestiame, il San Juan de Arriaga con un laghetto, un anfiteatro e impianti sportivi, e altri ancora con un rapporto tra zone verdi e popolazione di quasi 43 metri quadrati di verde per abitante. Centinaia di chilometri di piste ciclabili, mezzi di trasporto a basso impatto ambientale, edifici ecosostenibili con panelli solari (sette case su dieci), consumo dell’acqua in calo nonostante la popolazione sia aumentata. Tutto questo reso possibile da politiche ambientali all’avanguardia, sostenute da tutte le composizioni politiche in campo negli ultimi trent’anni e con il coinvolgimento della società civile, delle fondazioni, di gruppi di studio e di ecologia, in un percorso di condivisione e partecipazione democratica.
La Almendra Medieval è il centro storico di Vitoria-Gasteiz, dichiarato complesso monumentale di interesse nazionale. Visto dall’alto ha la forma di una mandorla, da cui prende il nome, con strette viuzze, case medievali perfettamente conservate, musei, centri culturali, negozi e locali. La Catedral de Santa Maria che ha dato ispirazione a Ken Follett nei suoi romanzi ambientati nel Medio Evo, è oggetto di un restauro aperto al pubblico. E così, adeguatamente muniti di caschetto di protezione è possibile visitarla e seguirne i lavori percorrendo strette passerelle metalliche sospese tra le volte, spingendosi ad esplorare i lavori di consolidamento delle fondamenta, fino al camminamento esterno del campanile. Passeggiando nella zona pedonale della Almendra si incontrano facciate di edifici ricoperti dai murales.
El Triunfio de Vitoria raffigura una partita a carte giocata tra una dama (Vitoria) e un uomo (simbolo del potere corrotto), che cerca di imbrogliarla ma è smascherato da una seconda donna (la fedele cameriera di Vitoria, simbolo del popolo) che avverte la padrona dell’inganno. Omaggio alle virtù e alla memoria delle donne ignorate nella storia come dalla toponomastica, che a Vitoria dedica 40 intitolazioni alle donne (metà delle quali appartenenti alla categoria religiosa) su circa 700 strade, i murales della ciudad pintada suppliscono in parte nel recuperare il divario di genere esistente, riportando le donne dagli spazi domestici dell’invisibilità, a quella visibilità pubblica (e quindi sociale) storicamente appannaggio degli uomini, e fornendo nuove prospettive di pensiero e modelli di valore, che contaminano la società arricchendola di più sguardi e voci interpretative .
Contro le follie delle guerre e delle azioni cruente che hanno interessato questa zona della Spagna nella lotta per l’indipendenza basca, si eleva il murale La Luz de la Esperanza che inonda di luce un palazzo, con il sorriso di una donna matura. Il murale è stato sponsorizzato da due associazioni spagnole che hanno partecipato ai lavori per la celebrazione del decimo anniversario della Risoluzione delle Nazioni Unite sulle donne e sulla pace, e alla sua realizzazione hanno contribuito Irantzu Mendìa e Gloria Guzman, autrici del progetto Donne 1325 che mira a diffondere il ruolo delle donne nella costruzione della pace.
Continuando per l’Almendra, dal centro di un piccolo orto botanico si erge uno spaventapasseri a guardia del semi appena piantati. Non è l’orribile omino di paglia ricoperto di stracci che conosciamo. Questa volta è una simpatica ragazzina e molto probabilmente non farà paura a nessuno: gli uccellini sono avvisati.
Marina Convertino – Nata a Milano, vive a lavora in un istituto di credito a Bari diventata sua città di adozione, dove cerca di coltivare nei ritagli di tempo la passione per la scrittura. Disposta ad impegnarsi con dedizione estrema per una ‘buona causa’, ama la lettura e la filosofia.