L’ 8 Aprile 2014 trecento studenti catanesi a sostegno di immagini amiche
di Costanza Franzì
Una manifestazione che ha tutta l’aria di una festa per presentare e raccontare il premio “Immagini amiche” conferito a Venezia dall’UDI e dal Parlamento europeo all’IIS “Vaccarini” di Catania, scuola di eccellenza per la promozione della cultura delle pari opportunità.
Ancora una volta un traguardo diventa un nuovo punto di partenza da condividere. Partecipano trecento giovani: ci sono insieme a studenti del “Vaccarini”, ragazzi e ragazze del liceo classico “Cutelli”, del liceo scientifico “Principe Umberto” e della scuola media “Majorana”. Partecipano donne ed uomini delle Associazioni, del mondo della cultura e del giornalismo, dei Centri antiviolenza. A mettere insieme questa comunità impegnata nella cultura di genere è stato il Comitato Pari Opportunità dell’Istituto, coordinato da Pina Arena e costituito da altri quattro docenti della scuola: Caterina Chiofalo, Cettina Sabina, Giovanni Spataro ed Enzo Riscica.
“Ognuno di noi ha collaborato alla realizzazione del progetto permanente di educazione di genere – racconta Pina Arena – . Il passo ultimo e più importante è stato quello di coinvolgere studenti di altre scuole in un’azione coordinata che ha prodotto buoni risultati, come dimostra il successo veneziano dell’ultimo video contro la violenza sulle donne. S’intitola ‘Love me to live’ e racconta con delicatezza i segni invisibili che preannunciano l’esplosione di un amore malato. Lo abbiamo dedicato a Stefania Noce, la ragazza di Licodia Eubea, femminista e vittima del fidanzato geloso, alla quale in questi giorni è stata intitolata un’aula della Facoltà di Lettere di Catania”.
Ed è proprio dalle intitolazioni che ha inizio la manifestazione. La giovane squadra catanese di Toponomastica femminile racconta le proprie “immagini amiche”: donne riscoperte e restituite alla memoria attraverso ricerche di studenti provenienti da scuole d’ogni ordine e grado che hanno chiesto di restituire valore e visibilità alle loro figure costruendo biografie inedite, pubblicate in volume dal Comune di Catania nel 2013, e presentando proposte odonomastiche.
Si legge impazienza nei tanti volti freschi che popolano la sala: le intitolazioni di “Tre strade a tre donne a Catania”, scelte da quattrocento alunne/i di scuole cittadine e accolte dall’amministrazione catanese, giacciono ancora presso l’Ufficio Toponomastica di Catania, silenziose, proprio come le storie delle donne alle quali la ricerca vuole dare voce.
Una delegazione studentesca ne parla con Carmencita Santagati, ex assessora alle P.O del Comune di Catania, che ha sempre sostenuto l’impegno di Toponomastica femminile per un rinnovamento paritario della città a partire dai suoi simboli murali.
Si va oltre. Valeria Maglia offre l’opportunità di un programma televisivo dedicato alla ricerca toponomastica e alla riscoperta dei volti “invisibili” delle donne e promette di mandare in onda i video realizzati a scuola. Si respirano emozione e forte partecipazione mentre gli spot contro il femminicidio scorrono sullo schermo.
Alunne ed alunni si preparano ad una nuova avventura. Giovanna Crivelli, a nome dell’UDI, preannuncia iniziative condivise con il gruppo toponomastico che coinvolgeranno ancora una volta le scuole alla riscoperta delle memorie femminili, ricercando, il prossimo anno, tra le carte e i ricordi dei “Comitati di difesa”.