La verità scomoda viene sempre a galla – è una delle regole fondamentali del tempo – specie quando apre crepe non più contenibili.
Diceva George Eliot: “Ciò che chiamiamo disperazione spesso non è altro che la dolorosa avidità d’una speranza non esaudita“. E allora è per questo che iniziamo a mentire, per tutto quello che non riusciamo a controllare o possedere? Forse perchè le cose spaventano quando non ne abbiamo il controllo.
Si usa dire che dopo la tempesta arriva sempre il sole, è così? Ci saranno sempre gli alti e bassi nella vita, l’importante è trovare la dimensione giusta per non arrendersi mai. Ma è proprio con il sole nel cuore che dobbiamo partecipare alla quotidiana testimonianza dei fatti di cronaca. Nessuno è immune alla sorte volubile, a tutti può capitare di subire un torto.
Ad esempio quanta vendetta può animare colui che basa l’intera sua esistenza sull’ossessivo rancore di portare a termine un piano punitivo?
Attenzione, la vendetta è un sentimento totalizzante, richiede tempo e soprattutto dedizione, la pazienza è una dote di fondamentale importanza per la buona riuscita del piano spietato. Oggi sta diventando sempre più urgente restituire un quadro quanto più reale di quello che invece si è voluto spavaldamente sdoganare in merito alla violenza sulle donne.
Mentire vuol dire anche nascondere la propria “natura” e far credere agli altri di essere una persona diversa da quella che si è veramente. Questo, la persona vendicativa, lo sa fare molto bene. Il mago riesce a creare una realtà parallela in cui è lui a stabilire le regole. Un giorno timido e goffo, un altro giorno silenzioso e malinconico, un altro giorno ancora furbescamente punterà sull’aspetto: indigente e umile (a seconda dei luoghi che frequenta) perchè – si sa – l’abito fa ancora il monaco.
Ovvio, quando si ha la fortuna di incontrare queste “brave persone”, inzialmente, ce ne saranno sempre di terze in buona fede pronte a giustificare la figura dell’insospettabile genio. Ma l’effetto soporifero, col suo blando potere calmante, per fortuna durerà poco. E così, da vittima iniziale pieno di premure per la vicina della porta accanto, il sedicente agnello sacrificale si inquadrerà in “carnefice”.
Musica maestro! Comincia il valzer del moscerino..
2 commenti
Argomento molto interessante. Ancor più interessante sarebbe un approfondimento su questa diabolica tipologia di “brave persone” e sulle strategie altrettante diaboliche per metterli dinanzi alla verità senza via d’uscita.
L’argomento è molto attuale perché oggi la ferita migliore la si infligge invadendo senza pudore la privacy altrui e questo grazie anche alla recente tecnologia “avanzata”. La parola scritta poi apre scenari raccapriccianti in merito a chi porta avanti queste campagne vendicative capace di intestardirsi a tal punto da condizionare principalmente la propria esistenza in maniera tutt’altro che sana.